La società jonica torna sui suoi passi e decide, a furor di popolo, di abbassare i prezzi degli abbonamenti e dei biglietti d’ingresso, sostituendo gli eccesivi prezzi visti quindici giorni prima con altri più popolari; il risultato, naturalmente parla chiaro, con mille abbonamenti in una settimana e ben quattromila presenze che affollano le gradinate dello stadio Iacovone del rione Salinella.

Per gli ospiti, invece, l’Osservatorio dispone un divieto, già il quarto in questa stagione nelle altrettante partite casalinghe del Taranto; a questo punto normale chiedersi che senso ha avere uno stadio a norma, se poi non si permette alla gente di entrarci o per lo meno di organizzare un servizio d’ordine adeguato per garantire la tanto acclamata sicurezza durante le partite di calcio. Rimarranno questi i misteri del calcio moderno, con spettacoli ridotti ad una sola tifoseria, con i diritti dei cittadini e articoli della costituzione cestinati per l’occorrenza.

L’ingresso in campo dei calciatori viene accolto dalla Curva Nord con uno striscione in memoria di Domenico Benefico, detto Bombolo, storico esponente della curva, ad un anno dalla sua scomparsa. “Un fratello, un amico, un ultrà, onore ad un uomo di grande mentalità” è lo striscione dedicato dal suo gruppo, gli Ultrapaz, al quale seguiranno svariati cori, in ricordo di un ultras scomparso troppo presto.

Durante tutta la partita il tifo sarà continuo ed a tratti ad alti livelli con numerosissimi battimani, qualche coro a ripetere che ha visto la partecipazione anche degli altri settori dello stadio. Non sono mancati i cori pro diffidati, ed una bella sciarpata nella seconda parte di gara. A fine partita la squadra riceverà l’applauso del suo pubblico nonostante lo sfortunato pareggio, che garantisce comunque la permanenza nelle prime posizioni di classifica.

Fabio Mitidieri