La prima partita di ritorno all’Arechi vede la Salernitana affrontare il Brescia nella 23ma giornata del campionato cadetto, nel primo anticipo in casa, del girone di ritorno. Un venerdì abbastanza freddo, una partita, che si porta dietro gli strascichi di un derby amaro e molto mediatico; come rimarcherà uno striscione esposto in Curva Sud, nella seconda frazione: “Ronde di notte? Non vedevo l’ora di prendere le botte”. Tuttavia, questi sono eventi ormai passati, oggi è una sera in cui è messo in risalto il valore dell’amicizia.

Quasi 10.000 spettatori presenti, di cui circa 150 provenienti dalla città lombarda, quest’ultimi si posizionano dietro lo striscione Curva Nord Brescia e sin da subito dimostrano compattezza, sia con cori ritmati e sia con cori secchi, i quali vengono dedicati alla tifoseria di casa a cui si lega una consolidata e lunga amicizia. Un nitido e significativo “Salerno, Salerno” rompe il silenzio dei primi dieci minuti in cui la Curva Sud, dove è ben visibile lo striscione “Prima di tutto la Salernitana” , decide di posticipare l’inizio del solito incitamento, per commemorare la prematura scomparsa di Gennaro Di Domenico, ultras dei Fedelissimi Antica Salerno. “Nel bene e nel male con animo guerriero, ciao Gennaro fedelissimo vero”, questo lo striscione del gruppo (momentaneamente sospeso) a lui dedicato. Altri due striscioni in memoria del fedelissimo granata: uno sempre in Curva Sud: “Quest’ultimo viaggio non lo faremo insieme, Gennaro che la terra ti sia lieve! Curva Sud”; l’altro esposto dai bresciani, un semplice “Ciao Gennaro”.

Un doppio striscione esposto nel settore ospiti invece, strapperà l’applauso unanime di tutto lo stadio: “Ciao Roby, passano gli anni, ma il ricordo resta…”, a cui seguirà uno striscione in Curva Sud in cui verrà ricordato anche Andrea Toninelli.

L’amicizia che lega le due tifoserie nacque dalla tragica scomparsa dello stesso Roberto Bani, tifoso bresciano venuto a mancare dopo una caduta accidentale in quel Salernitana-Brescia del lontano 1997.

Si respira in questi 90 minuti. Sostegno alle rispettive squadre alternato a momenti in cui i cori si intrecciano, tra un “Brescia, Brescia” e un “Salerno, Salerno” cantato a curve invertite, oltre l’esito del campo. Ed è già uno spettacolo sentire questo insieme di voci e cori che si uniscono; se si pensa alle partite, delle passate stagioni, in cui il settore ospiti rimaneva desolatamente grigio e vuoto.

La Sud dopo la pausa iniziale, presa dall’euforia di un risultato inaspettato, si è fatta sentire in un continuo crescendo per finire, nella seconda frazione e a partita ormai conclusa, con il coro dialettale cantato in loop “Comm è bell a ess pisciaiuol”. Il ribaltamento di un termine dispregiativo utilizzato, con orgoglio, come richiamo alle proprie origini: un colpo al politically correct.

La controparte si rende protagonista di una buona prova: partono con determinazione i bresciani, facendosi sentire sin da subito anche grazie al provvisorio silenzio della Sud; durante la gara qualche flessione fisiologica ma hanno il merito di sostenere anche a sconfitta ormai certa, coinvolgendo tutto il settore.

La serata scorre piacevole per un anticipo di Serie B. In questi tempi di magra avere assistito ad un confronto di tifo di buon livello, non è un fattore di poco conto.

Tra i saluti finali c’è tempo per annotare il siparietto a fine gara, quando Lotito giunge sotto la Sud, subendo una consecutiva contestazione, nonostante la vittoria conquistata in campo dalla compagine di casa: segno che una rondine non fa primavera. Tutt’altra storia il rapporto tra le due tifoserie, salernitana e bresciana, che vedrà ancora altre primavere nel segno dell’amicizia.

Gian Luca Sapere.