29 gennaio 2017, Vastese – Fermana: mi ero segnato questa data e questa partita prima di Natale, decidendo di prenotare con largo anticipo il pullman, perché mi aveva suscitato grande curiosità e interesse vedere queste due tifoserie a confronto, anche per il fatto che le due squadre occupavano le prime posizioni di classifica.

Arriva il giorno della partita ed alle 12:45 sono per la seconda volta in quel di Vasto, dove avevo già esordito qui nel lontano 2004 per un Pro Vasto-Cavese nell’ allora serie C2 girone C. Da quel giorno troppi cambiamenti ci son stati nel movimento ultras e nel panorama del tifo vastese; se ben ricordo, quel giorno i cavesi esplosero varie bombe carta ed accesero una quantità incredibile di torce, cosa divenuta difficile se non impossibile ai giorni nostri, mentre nella Curva D’Avalos all’ epoca il gruppo portante erano gli storici Rangers Vasto ’82, durati ben 28 anni prima del loro scioglimento.

Dopo questo tuffo nel passato nostalgico, torniamo al presente.

Purtroppo, arrivando con poco anticipo, ho solo il tempo di farmi un giro veloce nel centro storico, molto bello, dove nella centrale piazza Rossetti spicca la Torre di Bassano.

Ma oggi il tempo è veramente avaro ed alle 14:30 inizia la Partita Vastese – Fermana, per cui mi dirigo nella zona dove è ubicato il vecchio stadio “Aragona2, inaugurato nel lontano 1931, con attualmente una capienza di poco inferiore ai 5.400 posti.

Ritiro il mio accredito ed entro in questo storico impianto dove sembra essersi fermato il tempo. Rimango sempre estasiato nel vedere un impianto storico ancora funzionante e con le tribune a ferro di cavallo: due curve, una tribuna coperta e due distinti ai lati della tribuna.

Nonostante la Vastese sia in calo, ma occupi ancora la quarta posizione, la società abruzzese indice la giornata biancorossa contro la capolista marchigiana, per cui tutti pagano, seppur ci sia un lieve abbassamento dei prezzi.

A ridosso del calcio d’inizio entrambe le tifoserie cominciano a cantare, ed insieme agli ospiti, arrivati in quasi 200 unità, ci sono una quindicina di ultras avezzanesi, loro gemellati, con un paio di pezze attaccate in balaustra; non passano inosservati ricevendo cori non certo amichevoli dalla curva vastese.

Passando al rettangolo verde, invece, si premia il calciatore Nicola Fiore per le sue 100 presenze in maglia biancorossa e subito dopo le squadre entrano in campo, con gli ospiti che accolgono le squadre con discreti battimani mentre gli abruzzesi espongono uno striscione in memoria di Jessica, deceduta nella tragedia dell’Hotel Rigopiano e di cui proprio in questa giornata si sono svolti i funerali: “Un altro angelo è volato in cielo…ciao Jessica”.

I vastesi attaccano diverse pezze dei gruppi (Antica Tradizione, Teste Quadre e Aragonesi) nella balaustra superiore, mentre in campo viene esposto il grande e storico striscione Aragonesi che prende quasi per intero la curva; inoltre ci sono le varie bandiere dei gruppi che sventolano ininterrottamente ai lati della Curva D’Avalos.

Nel primo tempo gli abruzzesi sono veramente impressionanti: cori continui e con una discreta intensità corale vengono cantati accompagnati quasi sempre da battimani e mani alzate; nonostante al minuto 24 vadano in svantaggio, continuano a cantare e ad incitare la squadra come se niente fosse. I bandieroni ai lati sventolano sempre ed anche al centro si notano un paio di bandierine biancorosse che colorano il settore.

Passando ai marchigiani, per un quarto d’ora buono si fanno sentire con cori di notevole intensità e facendo anche numerosi battimani; poi ovviamente ci sarà un calo ma continueranno a tifare seppur ci siano piccole pause di poco conto. Ogni tanto sventolano bandierine, qui spicca il bianco verde dei loro gemellati marsicani.

A metà della prima frazione Cremona porta in vantaggio la capolista, facendo esplodere il settore ospiti in una rumorosa e bella esultanza, così che il tifo nel proseguo della gara sia molto più intenso e ricco di battimani e mani alzate.

Nel secondo tempo i padroni di casa non mollano niente e continuano a tifare come forsennati, cercando di spingere la squadra al gol del pareggio che arriverà, ironia della sorte, proprio allo stesso minuto del gol fermano nella prima frazione. Inutile dire che l’esultanza è bella e prolungata, ma poi come consuetudine si continua a tifare in maniera compatta, con discreti battimani e mani alzate. Da segnalare il continuo sventolio di bandiere e bandieroni. Ad essere pignoli calano, logicamente come intensità, negli ultimi minuti di partita, ma sono bravi nel sopperire a ciò facendo roteare diverse sciarpe in aria regalandoci uno spettacolo comunque coreografico.

Tornando ai fermani, possiamo affermare che pure in questa seconda parte di gara non sono stati male, incitando la squadra in maniera costante, con poche pause e facendosi notare con diversi battimani. Nonostante il gol del pareggio subito, sono bravi, dopo pochi minuti, ad effettuare una bella e fitta sciarpata che tengono ben alzata.

Quando ormai la partita sta scivolando sul risultato di parità, ecco che l’arbitro assegna un rigore alla Fermana che trasforma in pieno recupero, facendo esultare fino al triplice fischio i sostenitori arrivati da Fermo, che a fine partita applaudono la squadra sempre più in testa al proprio girone; sognare la promozione ora è lecito!

Di umore opposto sono i tifosi biancorossi che accusano la squadra di questa ennesima sconfitta che scende sempre più in classifica e che forse fa dire addio a qualsiasi sogno di promozione diretta: con lo scontro diretto perso oggi, a conti fatti adesso sono 12 i punti di distacco.

Qualche ulteriore scambio di cori tra vastesi e fermani c’è anche a fine partita, mentre a me non resta che scappare per non perdere il pullman che mi porterà a casa, con la consapevolezza di aver assistito ad uno spettacolo di categoria superiore.

Marco Gasparri.