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Con l’attuale stagione ancora in pieno svolgimento, il Paris St. Germain ha già lanciato la nuova campagna abbonamenti per il prossimo anno calcistico 2016/17.

Per un’insolita forma contrattuale, i 21.000 abbonati attuali hanno ricevuto una prima comunicazione via email in cui li si avverte che, se non eserciteranno esplicita volontà di revoca entro il primo aprile, il loro abbonamento sarà automaticamente rinnovato.

Piuttosto aggressivo l’approccio del club presieduto da Nasser Al-Khelaifi che, oltre a questa fase di prelazione quasi coatta, ha scelto altresì di lasciare invariato il prezzo degli stessi abbonamenti nei settori popolari. Prezzo invariato per una Curva che costerà 420 € come in questa stagione: non è proprio una cifra abbordabilissima, ma nemmeno assurda se si pensa che l’abbonamento dà diritto di assistere a tutte le partite interne del PSG esclusi solo eventuali Quarti di Finale e Semifinale di Champions League. Su una base annua di circa 26 incontri interni, il prezzo di un singolo ingresso equivarrebbe a poco più di 16 €.

Il club ritiene l’offerta “altamente competitiva per uno dei top club europei”. Seguire tutte le gare interne del PSG resta sì più costoso di Bayern Monaco o Barcellona (135 € per entrambe nei settori più popolari), ma – fanno sapere – è ben più conveniente di tanti club di pari fascia stranieri quali Chelsea o Tottenham, il cui abbonamento più accessibile costa rispettivamente 940 e 950 €. Per non parlare dell’esoso caso Arsenal il cui primo prezzo si aggira sui ben 1.360 € annui.

Per puntare a migliorare il proprio numero di abbonati, il club della capitale ha allentato anche la morsa su parecchi vincoli piuttosto limitativi, fin qui collegati agli abbonamenti: dalla prossima stagione, per esempio, il proprio titolo d’accesso potrà essere ceduto temporaneamente ad altri fino ad un massimo di 10 volte (in questa stagione lo si poteva fare in non più di 5 occasioni); per gli altri settori diversi dalle Curve invece, si potrà cedere l’abbonamento quante volte si vuole.

Chi usufruirà del cambio abbonamento in Curva inoltre, potrà scegliere il posto che vuole. La più grossa novità è proprio questa, legata appunto ai posti assegnati in Curva: dalla stagione ventura il posto dell’abbonato in Curva non sarà più assegnato casualmente e in maniera “forzosa” dalla società, ma l’abbonato stesso potrà o confermare il posto che occupava nella stagione precedente (in caso trattasi di un rinnovo), oppure sceglierne uno di proprio gradimento.

Per chi non fosse a conoscenza della lunga querelle fra la dirigenza qatariota del PSG e i gruppi organizzati della Curva, la stessa società aveva introdotto la misura del posto “casualmente assegnato” proprio per smembrare fisicamente i gruppi, per disincentivare in ogni modo l’aggregazione degli ultras. Di fatto KoB e Ateuil, le due anime principali e aspramente contrapposte del tifo parigino, hanno trovato una comune linea come raramente era avvenuto in passato, e da lì in poi hanno scelto (in realtà sono stati quasi costretti…) di rinunciare a seguire la propria squadra come gruppi, dando vita a varie iniziative di boicottaggio e sensibilizzazione, a volte persino in compartecipazione, come quando hanno seguito la rappresentativa femminile del PSG.

Ora invece Al-Khelaifi e soci vorrebbero, secondo le intenzioni, migliorare l’atmosfera all’interno del Parco dei Principi, ritenuta fredda e non congrua al livello della propria squadra sia dai media che da alcuni giocatori. Veramente curioso come, dopo aver contribuito per primi a evirare il tifo parigino della sua componente più passionale, anziché puntare ad un più saggio confronto inclusivo, adesso versino lacrime di coccodrillo credendo di riportare in vita il tifo esanime, all’interno poi del loro asettico salotto borghese…

Ancora più curioso sarà vedere la reazione del tifo parigino, se accetteranno l’offerta come una mano tesa o se ne guarderanno bene al pari di un perfido tranello. Restiamo alla finestra, ma non c’è da sperarci visto il clima di assurda repressione che s’è creato ultimamente intorno al calcio in Francia; aizzato dalla volontà politica di mettere in vetrina, con l’imminente Euro2016, l’immagine migliore del proprio ordine pubblico e sociale; legittimato dall’insicurezza posteriore agli ultimi attentati terroristici, che ha dato il via libera ad una serie di misure repressive con cui il popolo figlio della “Liberté” ha ceduto gli ultimi brandelli di diritto, sperando ingenuamente di acquisire in cambio sicurezza.

Matteo Falcone.