Quando, in estate, all’uscita dei calendari di Serie D, ho letto Puteolana-Terracina, ho cerchiato senza esitazione in rosso questo confronto, in programma il 22 dicembre 2024. Adoro le città di mare, e i due centri incarnano tutta la bellezza e il fascino dei luoghi cari a Poseidone. Pozzuoli e Terracina, inoltre, non sono molto distanti: le separano solo 110 km di Domiziana, l’antica strada voluta dall’imperatore Domiziano, appunto, nel I secolo d.C. Da Terracina, è possibile persino osservare Capo Miseno, il promontorio che prende il nome dal trombettiere di Enea, morto nel mitico viaggio da Troia verso le coste laziali. Pozzuoli si trova nel cuore dell’insenatura delimitata da questo rilievo, con vista panoramica su tutto il Golfo di Napoli.
Ma il vero motivo che rende questa sfida così affascinante ai miei occhi è la storia. Al tempo dei Romani, Pozzuoli (Puteoli) e Terracina (Anxur) erano tra le città portuali più fiorenti dell’Impero. Quello flegreo, in particolare, era considerato il principale scalo commerciale del Mediterraneo occidentale. Qui, nel 61 d.C., sbarcò l’apostolo Paolo diretto a Roma. Anche il porto di Terracina rivestiva un’importanza simile, essendo servito dalla Via Appia, la Regina Viarum, che giunse in città nel 312 a.C. Entrambi i centri, di conseguenza, sono ricchi di monumenti romani, alcuni dei quali tra i più iconici d’Italia. Pozzuoli è famosa per la sua Cattedrale costruita sull’antico tempio di Apollo, per il Macellum, le tabernae, i ninfei, le terme e l’imponente Anfiteatro Flavio; Terracina vanta il superbo Tempio di Giove Imberbe, il Duomo, il Tempio della Triade capitolina e il magnifico teatro recentemente restaurato.
Poi viene il calcio, ovviamente. La Puteolana e il Terracina sono due club storici. Proprio oggi i tigrotti giocano la loro ultima partita da 99enni: nel 2025 cadrà il centenario, precisamente nel mese di febbraio. Dall’altro lato, la squadra di casa è il club più antico della Campania. Nel 1902 fu fondato il Puteoli Sport, squadra che nel 1919 divenne Unione Sportiva Puteolana. La fondazione fu voluta dagli inventori del calcio, gli inglesi, che erano presenti a Pozzuoli come dipendenti del cantiere navale Armstrong. Proprio il campo Armstrong ospitò gli incontri della squadra campana fino al 1940. Il massimo di presenze si registrò nel 1922, quando ben 4.000 spettatori fecero da cornice a un’amichevole contro il Genoa.
Già in questi primi anni si giocava ad Arco Felice, una frazione di Pozzuoli non proprio al centro della città, e si segnala un’invasione di campo nell’ultima partita della stagione 1919-20 contro il Naples, con conseguente squalifica del campo. Il 4 giugno 1922, la Puteolana sfidò addirittura la Fortitudo Roma, dalla cui fusione con Roman e Alba sarebbe poi nata l’A.S. Roma; l’occasione fu la finale della Lega Sud del massimo campionato italiano, andata in scena allo stadio Nazionale, dove però i campani furono sconfitti dai capitolini. Negli anni Venti, la Puteolana fu dunque una delle squadre più competitive d’Italia, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Diavoli Rossi”. Dopo le gloriose gesta dei primissimi tempi, però, il calcio a Pozzuoli conobbe presto una fase di declino.
Non voglio tediare troppo i lettori, quindi salto parecchi decenni e arrivo direttamente a un anno chiave del calcio a Pozzuoli, il 1986. Allora, il Campania Ponticelli trasferì nel centro flegreo sede e titolo sportivo. Il Campania Puteolana disputò così nella stagione 1986-87 il campionato di Serie C1, perdendo addirittura la finale di Coppa contro il Livorno. L’anno successivo la squadra fu allenata da Claudio Ranieri, ma arrivò la retrocessione in C2, anche se la terza serie fu riconquistata immediatamente e confermata al termine della stagione 1989-90, grazie alla vittoria nello spareggio con il Brindisi. Dopo la retrocessione nel Campionato Nazionale Dilettanti nel 1992, il titolo del Campania fu riportato a Ponticelli, e per il calcio a Pozzuoli iniziò un periodo di anonimato. Ma la gloria sarebbe tornata all’inizio del secolo successivo: al termine della stagione 1999-2000, la Puteolana si laureò vincitrice del girone G del CND, concludendo il campionato con 76 punti, con ben 15 di vantaggio sul Terzigno. Proprio in quell’anno si registra l’ultimo precedente con il Terracina. Nella C2 2000-01 il club campano cullò il sogno della promozione in C1, ma il Catanzaro lo estromise dalla finalissima. Nella stagione successiva arrivò l’ultima salvezza tra i professionisti, con la vittoria contro il Tricase ai playout, poi nel 2003 giunse la retrocessione, segnando l’ultima apparizione nel professionismo.
Tornando al presente, arrivo a Pozzuoli con due ore di anticipo rispetto al calcio d’inizio. Vedo gente che sorseggia caffè nei tanti bar, mangia pastarelle e si gode il sole mattutino. Altri vanno di fretta, intenti a fare acquisti, visto che mancano solo tre giorni a Natale. Dopo una passeggiata sul lungomare e alla stazione della ferrovia flegrea di Arco Felice, mi reco allo stadio, esplorando i dintorni e restando a bocca aperta per la sua posizione tra i palazzi e il mare, caratteristica comune a molti stadi della Campania. Noto qualche scritta del gruppo “Noi di Pozzuoli” e un gran via vai di persone intorno al botteghino.
Oggi è una giornata speciale. La Puteolana, posizionata nei piani alti della classifica, torna nel suo stadio, il “Domenico Conte”, dopo diverso tempo. Per me è la prima volta in questo campo, uno dei pochi della Campania assenti nella mia collezione; sono impaziente di entrare in questo stadio davvero particolare, con un’ampia gradinata scoperta e il settore ospiti di fronte. Un impianto vecchio stampo, che non può non piacere ai romantici del calcio. Un problema alle porte rischia quasi di far saltare la partita, ma fortunatamente viene risolto e la gara si può giocare. Mentre i settori casalinghi si riempiono progressivamente, arrivano anche i ragazzi di Terracina, quest’oggi presenti come sempre al fianco della Tigre. Nel frattempo, prendono posto nella parte sinistra della gradinata di casa anche gli ultras puteolani.
La partita inizia e il colpo d’occhio è bellissimo. Le due tifoserie danno vita a un grandioso spettacolo all’ingresso delle squadre: i puteolani realizzano una maestosa torciata a tutto settore, che riporta alla mente i tempi andati, mentre i terracinesi, raccolti dietro lo striscione Curva Mare, realizzano un’eccezionale fumogenata bianco-celeste, accompagnata dai loro stendardi di ottima fattura. L’inizio è davvero da brividi, come ci si aspetta da una partita così importante, con una squadra tornata nel suo stadio e desiderosa di approdare in C, e l’altra intenzionata a racimolare preziosi punti salvezza.
Svanito il fumo, le due tifoserie alzano i decibel per spingere i giocatori in campo. I puteolani accompagnano il tifo con i loro bandieroni e accendono qualche altra luminaria, favoriti anche dalla loro squadra, che passa subito in vantaggio con Damacco. I ragazzi di Terracina non si lasciano certo tramortire e reagiscono allo svantaggio sostenendo ancor di più i biancocelesti, creando anche un ottimo quadro visivo con bandieroni e due aste. Il primo tempo termina con la Puteolana avanti di una sola rete, ma nella ripresa, a sorpresa, cambia tutto. Il Terracina, sulla carta sfavorito, pareggia con Sadaj dopo appena un minuto. I ragazzi della Curva Mare iniziano a crederci e tifano con veemenza, sventolando ancora i bandieroni, proponendo tanti bei cori prolungati, alcuni in dialetto, e realizzando anche una sciarpata sulle note dell’inno.
Dall’altra parte, i ragazzi di Pozzuoli capiscono il momento di difficoltà e continuano a sostenere la loro squadra senza mollare. Negli ultimissimi minuti, però, succede l’imprevedibile: Sadaj realizza un eurogol dalla distanza che fa esplodere letteralmente il settore ospiti, che festeggia con incontenibile entusiasmo questa marcatura. Poco dopo arriva il triplice fischio e la gioia dei laziali è davvero alle stelle: giocatori, ultras e tifosi festeggiano questo importantissimo successo in chiave salvezza, ciliegina sulla torta di un anno che ha visto la Curva Mare protagonista dapprima in regione, poi anche fuori, con presenze degne di nota sia in casa che in trasferta. Sono stati 365 giorni ricchi di emozioni contrastanti, con una prima parte che ha visto il Terracina realizzare, per la prima volta nella sua storia, la doppietta Coppa-Campionato in Eccellenza, poi un’estate travagliata in cui si temeva di non iscriversi al torneo di Serie D, paura fortunatamente scongiurata.
Ma soprattutto, questa vittoria è un premio per tutti quei ragazzi che si sacrificano per i loro colori, portando ovunque il nome della città. Dall’altra parte, la delusione è forte, ma i puteolani intonano ugualmente gli ultimi cori di una giornata in cui hanno onorato al meglio il loro ritorno a casa. Merita davvero un applauso questa tifoseria, che ama la Puteolana in una città attaccata a Napoli, con tutto ciò che ne consegue in termini calcistici. Loro comunque ci sono, fieramente Puzzulani!
Al triplice fischio, esco dallo stadio estremamente soddisfatto per questa giornata indimenticabile, che chiude il mio anno nei campi dell’Italia centro-meridionale. L’obiettivo per il 2025? Vedere ancora stadi e tifoserie nuovi, portando avanti una passione che, paradossalmente, ogni giorno è sempre più intensa.
Andrea Calabrese