Partita che dovrebbe o potrebbe destare interesse per l’avvicendamento del mister tra i padroni di casa: via Panucci dentro l’esperto Mutti. A giudicare dalle presenza allo stadio, sembra che non ci sia troppa curiosità verso il nuovo corso, visto che tra paganti ed abbonati non si arriva neanche vicino alle fantomatiche diecimila persone che rappresenterebbero un bel traguardo. Evidentemente il cambio del tecnico ha scontentato parecchi sportivi: ormai il presidente Spinelli ha dalla sua parte pochissimi fedelissimi, sempre più risicati e perciò sempre più in minoranza, mentre chi gli punta il dito contro sono gli ultras, in prima fila, ed un buon numero di persone che hanno deciso di abbandonare, quanto momentaneamente sarà il tempo a dirlo, le tribune dell’Armando Picchi.

Cornice di pubblico dunque non all’altezza dell’evento: se la curva poggia sempre sullo zoccolo duro, gli altri settori sono un vero pianto, con ampi vuoti che si notano ad occhio nudo. Le motivazioni saranno svariate e di molteplice natura, però resta un dato di fatto incontrovertibile, cioè il rapido calo di spettatori in una piazza come Livorno che anni fa avrebbe pagato oro per trovarsi in serie B.

Da Novara giungono un centinaio di persone, divise tra tifosi ed ultras, numero tutto sommato discreto. Vengono attaccate numerose pezze alla balaustra ed il gruppo principale si compatta a centro settore dietro la pezza “Sezione”. Fin dall’inizio gli ospiti dimostrano una buona verve, incitando la squadra e mostrando pure una discreta compattezza. Cori che si susseguono senza troppi problemi, un lanciacori coordina il gruppo che risponde abbastanza bene. Qualche pausa è inevitabile, alcune sono anche piuttosto prolungate, però a ben vedere il gruppo mantiene un livello di tifo più che accettabile dal primo minuto fino al termine della gara.

Qualcosa di più viene messo in evidenza verso il finale di partita, quando con il risultato in bilico gli ultras bianco-blu hanno dato una decisa accelerata, ma in definitiva la loro prova è risultata positiva. Da evidenziare i tre bandieroni che hanno continuato a sventolare nel settore per tutta la durata della gara, bandieroni curati e molto belli che hanno aggiunto una nota di colore. I novaresi hanno tifato quasi esclusivamente per la squadra, ricordo solo un coro personalizzato per l’attaccante Rubino, beniamino della tifoseria oggi in panchina, che non ha mancato di ringraziare gli ultras per l’attestato di stima.

Capitolo padroni di casa: gli ultras si sono compattati nella zona centrale cercando di coinvolgere la curva nel sostegno alla squadra, in certi casi ciò è avvenuto, in altri il tifo è stato sulle spalle dello zoccolo duro che non ha mai mollato, accompagnando la squadra negli spogliatoi a colpi di cori. Durante la gara non un coro contro, fino al triplice fischio del direttore di gara c’è stato solo incitamento ed anche in questo caso, in alcuni frangenti si è notato qualche bel picco d’intensità. A livello di colore ben poco da segnalare, qualche bandierina ma niente di più.

Al temine della gara, persa di misura dalla squadra amaranto, i cori contro il presidente Spinelli si sono alzati convinti, ma nel mirino è stata messa anche la squadra nel suo insieme ed è stato chiesto un maggior impegno.

Tutt’altro clima si respira nel settore ospite, dove i novaresi fanno festa continuando a cantare ben oltre il novantesimo minuto. Tra le due tifoserie indifferenza totale.

Valerio Poli.