Quaranta scatti, quaranta attimi immortalati per raccontare la storia di una squadra di calcio e del suo tifo, ma non una squadra qualsiasi. Il libro di Salvatore ‘Bolotò’ Bolognino è la narrazione dell’avventura del Quartograd, una delle prime società di calcio popolare nate in Italia, fondata ormai oltre otto anni fa il 26 giugno 2012. È la storia di un tentativo di riappropriazione di questo sport tanto amato che è stata portata avanti in una delle tante periferie difficili del napoletano: Quarto. Con le immagini in bianco e nero Bolotò ci porta sugli spalti del Comunale, nelle trasferte e nelle manifestazioni a cui i sostenitore della compagnie antifascista hanno partecipato. I ritratti che questo fotografo ha fatto col suo obiettivo raccontano il percorso di questa società partendo da coloro che ne sono gli unici proprietari: tifosi e giocatori. Le esultanze, i cori, le magliette sudate, le facce nervose o gioiose, le bandiere, i fumogeni, con ogni sua fotografia il libro mostra questa nuova forma di vivere questo sport e la ‘mentalità ultras’ in opposizione e in alternativa al ‘Calcio Moderno’, quello dei diritti tv e degli stipendi milionari. Invece dei gloriosi ‘templi’ che ospitano le partite della Champions League, Bolotò mostra i campetti di periferia in cui a volte non c’è nemmeno l’erba, in cui gli spalti possono essere anche una semplice ringhiera da scavalcare o su cui sedersi. Le compagini popolari stanno ormai nascendo in tutto lo stivale e quella del Quartograd è anche una delle storie di maggiore successo dal punto di vista sportivo, con la squadra che ora milita in Promozione dopo una partenza lampo che ha visto la società ottenere ben tre promozioni di fila. Il libro, totalmente autoprodotto, è arricchito anche da una prefazione di Domenico Mungo, docente e scrittore che da sempre analizza e racconta il mondo ultras e quello delle controculture della sinistra italiana.

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