Taranto-Lecce, una sfida che ha caratterizzato le due compagini negli anni ’80 e nei primi anni ’90, torna dopo un’assenza di oltre quattro lustri.

Si è atteso ben 24 anni infatti, prima di rivedere questo attesissimo derby. L’ultima volta che le due squadre si sono affrontate è stata nel campionato di serie B 1992/1993. Da allora a oggi il calcio ha subito un cambiamento radicale e il movimento ultras ha dovuto superare ostacoli che ne hanno condizionato radicalmente l’essenza.

Possiamo fare un esempio, non a caso, citando la famigerata tessera del tifoso. Nessuna delle due tifoserie in questione ha ceduto al ricatto di quest’ultima e dei suoi annessi come il “porta un amico”, voucher e quant’altro.

Nonostante ciò, l’Osservatorio ha aspettato l’ultimo giorno utile prima di poter attivare la prevendita ai tifosi leccesi, rivolta solo ai possessori della tessera del tifoso, abolendo per l’occasione qualsiasi tipo di agevolazione.

Sono circa 700 i tifosi salentini che giungono allo stadio Iacovone di Taranto, ai quali non si unirà per linea di coerenza e mentalità la Lecce Ultras da sempre contraria alla Tdt.

Prima della gara si sono verificati degli scontri avvenuti presso la vicina Grottaglie quando automezzi e furgoni salentini venivano intercettati durante il tragitto verso il capoluogo Jonico.

Da aggiungere inoltre altri episodi verificatisi lungo le arterie principali della città e presso il quartiere Salinella, zona stadio, al transito dei salentini.

Altra spiacevole sorpresa riservata ai sostenitori giallorossi, la colla per topi sparsa per tutto il settore ospiti ai quali i presenti cercheranno di sopperire utilizzando buste, giornali e quant’altro.

Scene che fanno ritornare indietro con la mente ai fantastici anni ‘80, dove episodi del genere si verificavano spesso.

La Curva Nord per l’occasione presenta il tutto esaurito, naturalmente per la capienza per la quale è abilitata da inizio stagione.

I primi cori, neanche a dirlo, sono per i dirimpettai giallorossi, bersagliati a più riprese con sfottò legati alla questione della Tdt.

All’ingresso in campo delle squadre i padroni di casa illuminano la Nord con un numero consistente di torce e fumogeni che creano davvero un bell’effetto; gli ospiti, invece, optano per una più classica sciarpata e qualche fumogeno giallorosso.

La sfida sul terreno di gioco è avvincente, ma il divario tecnico in campo è palese, legato, oltretutto, alla diversità degli obiettivi stagionali che contraddistinguono le due squadre in campo: la promozione per il Lecce e una tranquilla salvezza per il Taranto.

Proprio nella parte iniziale della gara gli ospiti passano in vantaggio con un tiro non proprio irresistibile al quale il portiere di casa si farà trovare leggermente impreparato; un unico gol di vantaggio che verrà mantenuto sino al termine.

Bella l’esultanza del settore ospite che di lì a poco eseguirà una serie di battimani compatti per tutto il settore ed esporrà uno striscione provocatorio rivolto agli ionici ispirato alla pesca, uno dei fattori primari dell’economia tarantina. In realtà il testo risulta scarsamente leggibile e mal composto durante l’esposizione. Gli ultras sono sicuramente altra cosa e la loro assenza quest’oggi si nota e non poco.

La seconda parte di gara si apre con lo stesso monologo della prima. Bella prestazione della curva di casa che nonostante lo svantaggio onora questo derby fino all’ultimo minuto; cori secchi, battimani e ancora tante torce accese sulle balconate che durante questa stagione contraddistingue il tifo tarantino.

Durante la metà del secondo tempo, un errato cross calcolato male dal portiere ospite fa danzare il pallone sulla linea di porta; lo stadio si trasforma in una bolgia, dapprima per l’esultanza, poi nell’inveire contro il direttore di gara che non convalida la rete.

Si attendeva quell’urlo da 24 anni, ma rimane in parte strozzato per un pareggio mancato che tutto sommato i rossoblù avrebbero anche meritato.

A fine gara gli ospiti lasciano lo stadio a mezzanotte inoltrata e, a differenza di ciò che si era verificato nel prepartita, il consistente servizio d’ordine evita qualsiasi altra forma di contatto tra le opposte tifoserie.

Fabio Mitidieri