Esordio ufficiale delle due squadre che si trovano davanti per il primo turno di Coppa Italia, manifestazione sistematicamente snobbata che entra nel vivo solamente negli ultimi atti, quando entrano in gioco i cosiddetti squadroni che rischiano, spesso e volentieri, di scivolare sulle bucce di banana. Immediatamente la mente viaggia all’ultima Coppa Italia quando sia lo Spezia che l’Alessandria ebbero l’occasione di ritagliarsi un pezzetto di celebrità e pazienza se poi il sogno si è infranto in una serata al San Siro di fronte ad un Milan non più stratosferico ma pur sempre avversario ostico. Il problema di fondo è la formula di questa Coppa Italia che oggettivamente favorisce le squadre più nobili, sia perché alcune entrano in gioco solamente negli ottavi di finale, sia perché alcune giocano tra le mura amiche incontri con squadre di categoria inferiore, ragion per cui difficilmente si assiste a risultati a sorpresa.

Parlare di Empoli-Vicenza è come tornare indietro nel tempo, esattamente ad un pomeriggio del 29 novembre 1992 quando al termine della partita tra le due squadre, il deflusso degli ospiti avvenne con qualche problema: incidenti tra tifosi e forze dell’ordine movimentarono la giornata ma quello che doveva essere solamente un episodio sopra le righe, rischiò di provocare una strage, infatti vennnero esplosi diversi colpi di pistola da parte delle forze dell’ordine che causarono due feriti da arma da fuoco. L’episodio, fin troppo dimenticato e sottodimensionato, finirà in una bolla di sapone con gli agenti di polizia assolti per non aver commesso il fatto, in pratica non fu possibile stabilire con esattezza chi furono quegli agenti che fecero fuoco con le armi in dotazione. Facile prevedere che a parti invertite, probabilmente qualcosa sarebbe cambiato, altrettanto facile sarebbe stato condurre un’inchiesta leggermente più dettagliata.

Oggi l’atmosfera è completamente cambiata, gli ultras sono come l’indiani d’America, resistono in zone opportunamente delimitate, sono controllati, monitorati, schedati con il benestare della classe politica e della maggior parte della società che in nome della sicurezza si vende anima e corpo.

I vicentini questa serata onorano l’impegno e giungono in Toscana in buon numero, considerando l’importanza della partita ed il periodo estivo: iniziano con il piede giusto compattandosi dietro le pezze e cantando con buona lena ed in maniera incisiva. Peccato che la partita viri repentinamente a favore dei padroni di casa, aspetto che non incide troppo nella prova degli ultras ma fiacca alcune decine di persone che fanno un po’ da contorno. Per i veneti prova più che positiva, visto che tra un coro e l’altro per la squadra, non mancano di ricordare i diffidati ed intonare qualche coro contro le forze dell’ordine. Nella seconda frazione prende largamente piede il divertimento ad oltranza: i presenti fanno infatti di tutto per movimentare la loro prova ed in fin dei conti ci riescono parecchio bene.

I padroni di casa fanno il loro ingresso nel settore in concomitanza con l’inizio dell’incontro. Il tempo di attaccare lo striscione Desperados e di fare gruppo che parte l’incitamento. Qualche coro, qualche inevitabile pausa ed un po’ di colore offerto dalle bandiere. Anche per gli azzurri la seconda frazione è quella che è contrassegnata da qualche silenzio in più, del resto i numeri sono quelli che sono ed inoltre la partita sul terreno di gioco sembra indirizzata verso una tranquilla vittoria da parte della squadra toscana.

A fine partita entrambe le tifoserie tributano i giusti applausi alle rispettive squadre, a passare il turno è l’Empoli ma in definitiva ciò che conta in questo periodo è la prestazione. In attesa che il mercato chiuda i battenti.

Valerio Poli.