26 maggio 2013, si gioca la semifinale di ritorno dei play off all’Armando Picchi di Livorno. Di fronte si trovano i padroni di casa ed il Brescia, il risultato è fondamentale per il cammino delle due squadre, ma non intacca minimamente il racconto di quanto sarebbe successo poche ore dopo la fine della partita. I tifosi del Brescia, come facile intuire, sono in buon numero e come è facile immaginare in questo tipo di eventi, il controllo minuzioso durante il deflusso degli ospiti fa allungare, e non poco, la permanenza dei lombardi all’interno dell’impianto. Verso mezzanotte inizia il deflusso dei tifosi ospiti e purtroppo un pullman sull’autostrada A12, intorno alle quattro del mattino, esce dalla carreggiata e provoca la morte del tifoso Andrea Toninelli, 22 anni di Lumezzane.

Oggi i bresciani tornano nell’impianto ardenzino con la posta in palio sicuramente più bassa. In definitiva si tratta solamente di una partita di campionato, per di più siamo a metà cammino, perciò il risultato, pur essendo importante, non è determinante per salvezza o promozione di questa o quella squadra ma quello che è importante sottolineare è che il primo coro dei bresciani è dedicato proprio allo scomparso Andrea. Bella anche la gigantografia impressa su un bandierone che lo ricorda e fa bella mostra di sé accanto allo striscione Curva Nord Brescia.

L’ingresso dei bresciani non è di quelli più tranquilli e pacati: un paio di persone attaccano lo striscione in balaustra, poi ridiscendono le scale per far gruppo con il resto degli ultras che mettono piede sui gradoni in maniera compatta, annunciando il proprio arrivo con l’esplosione di una bomba carta. Subito fanno gruppo dietro al proprio striscione, un coro per ricordare Andrea e poi è la volta di vomitare un bel po’ di insulti verso la curva di casa che è sempre in fase di composizione. Gli ospiti si dimostrano, fin dal loro ingresso, particolarmente compatti e decisi, pochi fronzoli ed insulto facile. E visto che dai dirimpettai in questa fase hanno risposta nulla o quasi, provano a prendersela con i vicini della Curva Sud, prima paragonandoli ai veronesi, poi, in maniera ironica, qualche bresciano fa partire “Fascisti carogne tornate delle fogne” verso i pochi tifosi del settore che agitando le proprie bandiere e rispondono come possono.

In Curva Nord i primi applausi li prendono i bambini delle scuole calcio che sfilano sulla pista di atletica dello stadio, poi è la volta di una rappresentativa di lavoratori di una nota ditta locale che medita di chiudere la baracca per trasferire il servizio all’estero. Inutile sottolineare il dramma che stanno vivendo alcune famiglie, inutile sottolineare quanto stia diventando troppo facile approfittare di alcuni paesi dove la legislatura in materia di lavoro è “bizzarra”, inutile sottolineare le vicende che stanno vivendo questi lavoratori che trovano solidarietà in tutto lo stadio. Utile sottolineare che il trasferimento dovrebbe avvenire in quel paese dove c’è quel premier che tra uno scherzo ed una burla ha informato il nostro Matteo Renzi che i sindacati a quelle latitudini non esistono o comunque non fanno opposizione.

Per tornare alla partita, i bresciani continuano a catturare l’attenzione e dopo la selva di offese ai rivali odierni, sfoggiano una bella sciarpata nel momento dell’ingresso delle squadre in campo. La curva livornese tralascia l’aspetto estetico, si vedono solo alcune bandiere, e parte con l’incitamento alla squadra. Ovvio che i cori che i livornesi riversonono verso i propri undici siano intervallati dai cori contro i bresciani, la rivalità è sentita da entrambi gli schieramenti anche se sono gli ospiti a battere ripetutamente sul tasto. Anche gli ultras delle rondinelle non mancano di incitare i propri giocatori, il sostegno è continuo, le pause sono ridotte al lumicino ed il gruppo sa rimanere compatto dietro allo striscione. Qualche bandiera viene fatta sventolare ai lati del gruppo, mentre due bandieroni vengono usati a mo’ di coprisettore per dare ulteriore colore; mi viene da pensare che in fase di prefiltraggio, le aste delle bandiere dei due bandieroni siano state momentaneamente sequestrate.

Il Brescia passa in vantaggio facendo esultare i propri ultras che non mancano di incitare la maglia non tralasciando i cori offensivi verso gli ospiti che sono sempre molto in voga. A più riprese viene ricordato Andrea Toninelli e il bandierone che lo raffigura viene prima esposto a centro gruppo e poi adagiato sopra lo striscione Curva Nord Brescia.

Se il sostegno degli ospiti è continuo e partecipativo, la curva di casa viaggia più tra alti e bassi, alcuni cori sono molto potenti mentre in alcune fasi è solo lo zoccolo centrale a sostenere la squadra. A dare linfa alla curva amaranto, ci pensa la squadra che recupera lo svantaggio e poi ribalta il risultato. Questo è il miglior momento di tifo amaranto, la curva torna a ruggire ed un paio di cori sono boati. Ora per gli ultras è facile far cantare tutto il settore ed il risultato è evidente. I bresciani non si scompongono più di tanto ed arrivano all’intervallo dimostrando una buona continuità di tifo.

La ripresa la vivo sotto la Curva Nord, dove non c’è il tutto esaurito ma comunque le presenze sono sopra la media stagionale, evidentemente la bella giornata e la recente vittoria esterna contro il Carpi hanno dato fiducia all’ambiente. Il tifo poggia sempre sullo zoccolo centrale della curva, in alcuni casi viene coinvolto quasi tutto il settore ma in definitiva a sostenere la squadra nel bene e nel male restano gli ultras e qualche personaggio che sosta nelle tribunette inferiori. Sciarpe e bandiere non mancano così come i cori per i diffidati e contro i dirimpettai. Quest’ultimi ora faccio fatica a sentirli ma non sono per niente arrendevoli visto che continuano a far gruppo ed offrono un’altra sciarpata niente male.

I padroni di casa espongono uno striscione sui noti fatti di Cremona e sugli scontri tra manifestanti di destra e di sinistra: “Nuovi son gli slogan..ma vecchie le tue maniere. Picchiare da infame..è il tuo mestiere! Emilio resisti!”. Inevitabili i cori di matrice politica durante l’esposizione dello striscione, poi gli ultras tornano ad incitare la squadra che nel frattempo ha incassato la rete degli avversari ed ora soffre per mantenere il risultato in proprio favore. Un po’ di tensione si nota sugli spalti, il risultato è in bilico ed il tifo prosegue a ondate, poi la quarta rete segnata dal Livorno chiude virtualmente la partita e la Curva Nord può far iniziare la propria festa.

Al triplice fischio del direttore di gara, entrambe le squadre si portano sotto i rispettivi settori per gli applausi di rito. I padroni di casa chiudono la propria prova pensando già alla trasferta di Latina mentre i bresciani lanciano le loro ultime offese ai rivali. Non si può certo dire che su questo tema i bresciani si siano risparmiati!

Valerio Poli