La gara di quest’oggi al “Giraud” di Torre Annunziata è una di quelle che potrebbe essere tranquillamente vista da due prospettive diverse. Una è quella dei tifosi del Savoia che la guardano da un’ottica senza dubbio colorata ed ottimistica, visto che dopo anni di martoriante dilettantismo, sono finalmente riusciti a ritornare nel calcio che conta. Il sapore amaro e l’onta del fallimento dell’epoca Moxedano-Pane, è stato finalmente ripagato dalla soddisfazione di affrontare una nobilissima del nostro calcio, quel Lecce che solo fino a qualche anno fa era nella massima serie, prima che anche i suoi tifosi subissero per colpe altrui una dolorosa retrocessione d’ufficio nella terza serie, da cui ancora non riescono a riemergere, nonostante gli sforzi profusi. Visto come sono poi proseguite le malefatte nel nostro campionato, verrebbe da parlare di capro espiatorio e di altrui impunità, ma non è questa la sede, più che altro perché finiremmo a parlar d’altro e non basterebbe un solo articolo.

L’ottica opposta è ordunque quella dei tifosi salentini, depredati e depressi dalle brutture in serie di questi anni di magra, ivi compresi i due spareggi persi per salire in B e il fiume di diffide ed arresti del dopo Lecce-Carpi, a cui è seguito un imperituro clima di caccia alle streghe. Se non potesse bastare tutto questo, e per certi versi non basta, visto che la Nord del “Via del Mare” continua a rispondere presente tra le mura amiche, ci pensa la vituperata tessera del tifoso. Avendola gli ultras leccesi boicottata senza se e senza ma, senza cedere ai forse delle “tessere per non tesserati”, dal caratteristico settore ospiti dello stadio campano non c’è nulla di rilevante da riportare, per quel che concerne le nostre cronache.

In campo finisce con uno 0-0 anche questo diametralmente accoglibile dalle due tifoserie. Facile immaginare i soddisfatti e gli amareggiati.

Tra le note di cronaca occorre riportare della scelta del gruppo di tifosi raccolti dietro gli striscioni “Savoia Supporters”e “Ultras Cani Sciolti”, che si defila rispetto al resto dei gruppi raccolti al centro della Curva Sud. Il tifo ovviamente perde qualcosa in compattezza, ma la riuscita generale è comunque buona, diverse le manate, tanti i cori e pure qualche torcia. Gli ultras, insomma, timbrano la propria presenza e la sfida avrebbe senza dubbio potuto essere più interessante se ci fosse stata l’opposta fazione e non l’avanzamento della desertificazione a causa di norme più stupidamente ipocrite che utili a prevenire le problematiche, che i fatti dimostrano continuare ad esserci.

Testo di Matteo Falcone.
Foto di Vincenzo Di Monda.