Immensa l’attesa, enorme purtroppo la delusione per questa partita macedone. Ero partito con aspettative altissime, che con grande mestizia, invece, sono scemate quasi nell’immediato. Cento spettatori presenti in tutto, zero tifo organizzato da ambo le parti, nonostante già cullassi da tempo tale nefasto presentimento, considerato che in Macedonia solo Vardar, FK Skopje, Ohrid, Novaci, Shkëndija e Pelister hanno un seguito ultras. Stadio National Arena Toše totalmente restaurato nel 2009, dove la manutenzione non è proprio contemplata. Impianto che incredibilmente dimostra almeno 70 anni per quanto è tenuto male. Oltremodo cortesi le maschere agli ingressi, di cui una particolarmente loquace, che nel favorirmi l’accesso scorgendo la richiesta di accredito (niente ritiro cartaceo come di prassi) parlando un discreto italiano, si è lamentato su quanto sia difficile la lettura dell’italica lingua (invece il cirillico è una sciocchezzuola…sic!).
Tribuna stampa con prese elettriche divelte, nessun hospitality desk, guano di piccioni presente su gran parte dei seggiolini, molti dei quali logori o spaccati. Modem fortunatamente accesi, quindi alzandone uno, scorgere la password per il WI-FI è stato un gioco da ragazzi. Piani interi al buio, pieni di polvere e materiale edile accatastato chissà da quanto tempo, solo uno dei due tabelloni funzionante. Difficile pure scorgere l’uscita, dovendo usare la torcia del telefono, perché i corridoi e le scale erano completamente privi di luce. Discutibili i vari cartelloni lasciati come memoria storica, volti a ricordare Manchester United-Real Madrid di Supercoppa Europea del 2017 giocata a Skopje. Mi spiace, ma penso che non si possa né debba vivere solo di gloriosi ricordi, altrimenti si diviene patetici. Un po’ come i souvenir in vendita ancor oggi nella Capitale bosniaca, che richiamano a più riprese il logo e la mascotte dei Giochi Olimpici Invernali andati in scena a Sarajevo nell’84.
Biglietti per la gara odierna scorti all’entrata, da prezzi anni ‘20, appena 100 Dinari Macedoni il costo per una tribuna (1,60€), coi tagliandi curiosamente in vendita direttamente all’ingresso e non ai botteghini. Ma lo stupore è risultato ancora maggiore, nel momento in cui ho avvistato sugli spalti un ticket per Macedonia-Armenia di Nation League, giocata appena tre giorni prima. 50 MKD (0,80 cent.) la cifra pagata per assistere a una gara della nazionale giallorossa. Vero che si tratta di una delle nazioni più povere in ambito europeo e sicuramente il calcio viene giustamente in secondo piano rispetto a tutto il resto.
Il triplice fischio atteso come una liberazione, sotto un cielo cupo che si è limitato solo a minacciare pioggia, mi ha condotto a passeggiare lungo le sponde del fiume Vardar, per poi attraversare il ponte di pietra e imbattermi nell’ottomana Çarshia, dove un buon bicchiere dell’intramontabile bozë, mi ha parzialmente assorbito l’amaro in bocca, di un “partitellaro” pomeriggio totalmente da dimenticare.
Marco Meloni