C’era una volta il “The Holy War”: il Derby di Cracovia, uno fra i più sentiti ed agitati d’Europa. Avete capito bene però, c’era una volta. Già proprio così tocca iniziare, come l’inizio più inflazionato delle favole più famose. Anche se poi la maggior parte di esse ci regalano molto spesso un lieto fine, mentre qui il finale è veramente triste e di lieto c’è ben poco. Seconda giornata del campionato polacco, in un umido e caldo venerdì sera di luglio. Cracovia contro Wisla, fin qui tutto normale.

In città, da qualche tempo, girava la voce che i tifosi del Wisla avrebbero potuto trovare il settore ospiti chiuso. Purtroppo, entrando, non abbiamo potuto fare altro che constatare la fondatezza di questa voce. Un derby senza entrambe le tifoserie, per chi ama il mondo del tifo, è tanto di quanto più triste ed inusuale possa esserci, ma purtroppo ci siamo dovuti rassegnare all’evidenza. Il resto dello stadio presenta un bel colpo d’occhio, pieno e rumoroso. Degno di nota è il comportamento della curva del Cracovia che, nonostante l’odio viscerale, farà scendere la coreografia solo al 15˚ del primo tempo ed appenderà gli striscioni al 30˚. Un bel gesto di rispetto inaspettato visti i rapporti, ma la mentalità fortunatamente ha prevalso dinnanzi un simile sopruso e questo ci rende felici.

A seguire un bel tifo per tutta la gara, belle sciarpate e bei cori a rispondere da parte di tutto lo stadio. Rimane veramente il rammarico chiedendosi che atmosfera ancor più rovente sarebbe potuta esserci se si fossero trovate di fronte entrambe le tifoserie, ma a quanto pare purtroppo certe assurdità di natura iper repressiva hanno varcato anche i confini della Polonia. Per la cronaca la partita finisce 1-1, da segnalare la bella esultanza del giocatore del Wisla Mączyński, che decide di esultare dirigendosi sotto il settore ospiti, completamente vuoto, protestando così platealmente verso questo assurdo e scellerato provvedimento, un plauso anche da parte nostra, per un gesto che può sembrare semplice ma che invece può significare tanto agli occhi della gente se a farlo è un giocatore.

L.B.