Nonostante le sei sconfitte totali in campionato di cui quattro consecutive in casa e soprattutto la pesante contestazione interna dopo la sconfitta contro il Siracusa, sono ben 150 i biglietti staccati a Caserta per la vicina trasferta di Fondi, in questo appuntamento serale di sabato. Nonostante la vicinanza, la risposta è comunque positiva, considerando la precaria situazione calcistica, segno evidente che quando è il momento di tirar fuori l’orgoglio, il popolo casertano risponde alla chiamata a difesa della propria maglia.

In una serata fredda e ventilata, i tifosi arrivano alla spicciolata al “Purificato” di Fondi, piuttosto disinvolti nell’approccio iniziale, anche per via della totale assenza di precedenti con la tifoseria locale che, oltretutto, nella sua componente più radicale ha smesso di frequentare i gradoni dello stadio, non riconoscendo a questa società, Racing, alcuna continuità storica con il proprio Fondi Calcio, perpetuando tanto quanto fecero nei confronti dell’Unicusano.

Gli ultras, al contrario dei tifosi “normali”, aspettano dapprima di compattarsi per poi entrare in blocco e appendere tutti i propri drappi, tra i quali ricompare finalmente in trasferta, dopo la lunghissima assenza del periodo di auto-sospensione (che ha comunque riguardato solo l’esposizione della pezza, mentre il gruppo continuava ad esserci…), quello degli storici “Fedayn Bronx”, già visto nella gara interna contro il Siracusa. Alcuni dei membri del gruppo, proprio in tale gara, hanno fatto rientro dalle diffide e altri torneranno a breve: per tanti gruppi storici che gettano la spugna in questi anni, vederne uno che invece ancora resiste, nonostante la tante e evidenti difficoltà, è comunque un piacere per tutti gli amanti del mondo ultras, a prescindere da meri discorsi di amicizie o rivalità, simpatie o antipatie personali.

Il sostegno alla squadra è positivo, nonostante il confronto in campo, fra la terz’ultima e la penultima in classifica, genera uno spettacolo a dir poco scialbo, in cui il Fondi fa poco o nulla, la Casertana ci mette un po’ di buona volontà in più ma invano e finisce con uno squallido 0-0 che non serve davvero a nessuno.

Nella curva di casa, detto dell’assenza ormai storica degli “Old Fans”, sussiste uno sparuto gruppetto dietro lo striscione “Bravi ragazzi” che si fa anche notare per lo sventolio di un bandierone con il mitico Dick Dastardly. Ma sono onestamente pochi e poco rilevanti: nonostante la scelta popolare della società di stabilire il prezzo per questo settore a solo 1 €, il seguito continua ad essere poco significativo: prova provata che il calcio deve necessariamente essere qualcosa in più di undici ragazzotti che corrono in campo, ma ha bisogno di legami e radicazione con il territorio e nel territorio.

Ne consegue che il tifo casertano risulta un vero e proprio monologo, soprattutto nei cori secchi e a ripetere che hanno inevitabilmente maggiore amplificazione e riecheggiano in tutto lo stadio. A fine gara i gruppi organizzati, fatto fino in fondo il proprio dovere, lasciano lo stadio senza perdere tempo a chiedere ulteriore impegno o a contestare la squadra

Testo di Matteo Falcone.
Foto di Giuseppe Scialla.