L’ultima tappa della settimana che mi ha visto vagare tra la Bielorussia e la Sicilia, è il Provinciale di Trapani. Un giornata di sole, con tanto di bagno al mare in mattinata, mi accompagna mentre il lembo autostradale che unisce le due città scorre sereno, circondato da un suggestivo paesaggio desertico. Arrivo in città quando l’orologio segna le 18, totalmente immerso nel frenetico andirivieni di Via Fardella, colma di lavoratori che si appropinquano verso casa.
Venendo a Palermo, in aereo, ho già avuto modo di incrociare qualche sostenitore del Grifo. Sicuramente a qualcuno è balenata l’idea di sbarcare in terra sicula il sabato o la domenica per passare un paio di giorni in tranquillità e poi ripartire il martedì mattina, e visto il clima agostano e il mare cristallino, come dargli torto? I dati parlando di un’ottantina di biglietti staccati dai tifosi umbri, numero più che buono considerata la distanza e soprattutto il giorno lavorativo.
Il calcio trapanese ha subito negli ultimi anni un’importante impennata, complice le fulminee promozioni che hanno proiettato i granata dall’Eccellenza alla Serie B. La società sembra aver lavorato in maniera oculata, non facendo il passo più lungo della gamba, nonostante il salto di categoria. Basti pensare che lo stadio è stato sistemato con parsimonia, senza esagerazioni o azioni pacchiane tipiche dei giorni d’oggi. La vecchia curva ha fatto spazio ad un settore adiacente al campo, senza che però questo fosse un concentrato di tubi innocenti e materiale scadente. Entrando in tribuna l’altra cosa che osservo con piacere è la locandina che preannuncia l’abbattimento delle barriere per uno stadio più fruibile. Evidentemente anche a queste latitudini hanno realizzato che i tifosi non sono mostri a tre teste capaci di inghiottire bambini in un sol boccone. E pensare che nella Capitale dello stesso Paese le cose vanno in maniera leggermente differente.
Già tre quarti d’ora prima del fischio d’inizio la Curva Nord presenta i propri striscioni, andandosi a riempire lentamente. Il dato ufficiale parla di circa 6.000 spettatori, che vuol dire quasi tutto esaurito, considerati i 7.750 posti a disposizione. I ragazzi di Cosmi stanno disputando finora una buona stagione e i supporters siciliani, giunti al terzo anno di cadetteria, sono ben lieti di accompagnarli. Come tipico delle variegate realtà italiane, anche qua c’è da fare un discorso relativo alla provincia, storicamente avversa al capoluogo e poco incline a dare proseliti alla causa granata. Teniamo sempre conto, quindi, che mediamente chi va a vedere il Trapani è di Trapani, ed essendo la squadra salita da poco agli albori del calcio, ci vorrà sicuramente tempo per creare quello zoccolo duro che non si rifaccia soltanto al discorso di appartenenza curvaiola.
Dall’altro lato c’è il Perugia, una squadra dal blasone conclamato tornata in Serie B lo scorso anno, dopo alcune stagioni tribolate, addirittura nei dilettanti. In città è tornato l’entusiasmo per il pallone, basta leggere i dati dei paganti medi al Curi, ed anche in questa lontana trasferta gli aficionados non fanno mancare il loro supporto ai biancorossi. La cosa che apprezzo degli ultras umbri è che in qualsiasi situazione e luogo tu li vedrai, ci saranno sempre i loro tre storici striscioni: Ingrifati, Brigata e Armata Rossa. Appesi spesso anche un’ora prima dell’inizio, come si faceva ai bei tempi.
Quando le squadre stanno per entrare le due fazioni di preparano al sostegno. I trapanesi mostrano subito di essere in palla, proponendo un paio di manate compatte e una sciarpata che, assieme a qualche torcia, accoglie l’ingresso delle formazioni. Tanti i bandieroni tenuti in piedi per l’intera partita. Direi che rispetto allo scorso anno, quando capitai da queste parti contro il Pescara, gli ultras siciliani hanno diverso materiale in più, il che non guasta mai. A livello di tifo stasera faranno davvero una bella figura, riuscendo quasi sempre a far cantare tutto il settore e risultando belli da vedere dal punto di vista stilistico. Cori tenuti a lungo e rinfocolati dall’ottima sinergia tra il megafonista e il resto della curva. Davvero ottima prestazione.
Di contro gli ultras del Perugia sventolano costantemente un paio di bandieroni, incitando la propria squadra con una certa assiduità nei primi 45′, mentre calano nella ripresa. Peccato perché visto il buon numero avrebbero sicuramente potuto fare di più.
In campo, nonostante lo 0-0 finale, la gara è tosta e combattuta. Il Trapani ci prova in ogni modo ma stasera non è fortunato, ed alla fine in un paio di occasioni rischierà addirittura di perdere l’incontro. Buon punto per il Grifo che arrivava a questa sfida privo di un paio di elementi chiave. Dopo il triplice fischio non mi rimane altro che sistemare le mie cose ed avviarmi verso l’uscita. C’è ancora una nottata da passare, quella in aeroporto, aspettando il mio volo per Roma. A Birgi, ovviamente, trovano posto anche diversi ragazzi di Perugia, che allevieranno la nottata di un paio di signore benpensanti con il tipico fastidio della gente da stadio. Inutile dire che per me sarà puro divertimento.
Simone Meloni