Il “Granillo” di Reggio Calabria per una serata torna ad essere palcoscenico di grandi emozioni. Per un giorno non tiene banco l’inferno della Serie D da cui è ripartito il sodalizio amaranto. Niente questioni legate alla denominazione “Città di Reggio Calabria”, che per forza di cose non potrà mai far leva sullo spirito identitario e d’appartenenza della tifoseria calabrese. Non è nemmeno il caso di maledire il carceriere che ancora detiene nome e matricola federale della vecchia Reggina Calcio pur senza partecipare ad alcun campionato. È la giornata della maglia e della sua città e gli ultras la onorano con una prova d’affetto davvero encomiabile, dimostrando in una semplice gara dai risvolti amichevoli, quanto ancora forte sia l’orgoglio sportivo di questa piazza.

Sul rettangolo verde Emanuele Belardi e Bruno Cirillo, due delle vecchie glori del calcio reggino, celebrano il loro addio al calcio. Di fronte la Reggina del 1988 e la Reggina del 1999, le due compagini che hanno segnato i due momenti culminanti della storia calcistica locale, quella che sconfisse la Virescit nello spareggio di Perugia conquistando la B e quella che invece materializzò il sogno impossibile di approdare in Serie A.

Finisce con un salomonico 2-2 fra le due formazioni più amate che abbiano calcato questo campo, ma più di tutto, di questa serata, resteranno impresse le immagini della curva: rumorosa, calorosa e colorata. Un patrimonio di passione, di attaccamento alla maglia che rappresenta la propria terra (come sottolineato anche in uno striscione a centro settore), di orgoglio che, chi di dovere, non dovrebbe dilapidare in stupidi personalismi, riconsegnando loro l’oggetto del proprio amore.

Bypassando la retorica a volte stucchevole del “meriterebbero di più”, per quanto vera sotto diversi punti di vista, sicuramente e come minimoReggio meriterebbe di poter tifare la Reggina e non che la stessa rimanga sotto scacco di assurdi giochi di potere.

L’incasso della serata è stato devoluto all’Hospice di Reggio Calabria, un’associazione di assistenza sanitaria a difesa di cittadini e malati.

Foto di Lillo D’Ascola.