Una partita davvero sentita dalle due tifoserie, unite da un gemellaggio che dura da oltre 30 anni. Una vera e propria invasione quella dei baresi che arrivano a Reggio Calabria con oltre 1.200 tifosi al seguito. Gli ultras hanno rinnovato il loro gemellaggio prima della partita, per le vie della città, intonando i cori di amicizia e fratellanza. “Reggio e Bari uniti finché morte non ci separi”, è questo il coro intonato da entrambe le tifoserie a suggello di quello che è diventata una vera e propria fratellanza. Di certo, in epoca di social network, non basta il chiacchiericcio sterile e senza alcuna rappresentanza degli anonimi leoni da tastiera a mettere alla prova questo rapporto, è un po’ anche questo il senso del lungo striscione esposto dai baresi all’interno dello stadio e che onora e saluta Reggio Calabria.

Sullo stesso registro anche gli ultras reggini, che dedicano l’intera coreografia alla giornata e all’amicizia con i baresi, riprendendo sul grosso copricurva e sullo striscione in vetrata i temi del rispetto e dell’amicizia con Bari. Finisce con un salomonico pareggio anche la contesa sul rettangolo di gioco, senza vincitori né vinti, ma permettendo alla Reggina di mantenere la testa della classifica e al contempo, di preservare i 6 punti, ironia della sorte, proprio sul Bari secondo in graduatoria.  

Pasquale Minniti

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