L’occasione era troppo ghiotta per rinunciare all’evento: per questo secondo turno di Coppa Italia Serie D, la nuova Reggiana (rinominata Reggio Audace) si ripresenta al mitico Stadio Mirabello di Reggio Emilia, ricevendo il Lentigione, in una sfida tutta all’interno della provincia reggiana.

Anche in questa occasione, l’impianto viene aperto al pubblico in deroga: difatti lo stesso non è omologato per la Serie D, ma in attesa di far ritorno allo storico stadio “Città del Tricolore”, ora di proprietà di Squinzi, ai granata viene data occasione di giocare comunque a Reggio, in assenza di particolari criticità che ne precludano la possibilità.

Alla mia prima volta al Mirabello il giro all’esterno dell’impianto (o di quel che ne resta) è d’obbligo: posso solamente immaginare i vecchi tempi in cui questo “catino” aveva tutti i settori ancora disponibili, con spalti a ridosso del campo e pieni zeppi di tifosi a far sentire il fiato sul collo agli avversari. 

Tornando ai giorni d’oggi: per questa sfida di Coppa Italia di Serie D sono presenti circa 2.500 persone, dato ampiamente positivo considerando che la prevendita dei biglietti è iniziata solamente il giorno precedente la partita, con molte persone che hanno acquistano il biglietto pochi minuti prima di entrare allo stadio.

Da citare anche un centinaio di tifosi che presenziano arrampicati alla ringhiera dell’esterno dello stadio, oltre a qualche tifoso che gode della visione gratuita della partita direttamente dal proprio balcone di casa, in puro stile “calcio dei vecchi tempi”.

Nella parte più laterale della tribuna trovano spazio i gruppi principali del tifo reggiano: nella zona bassa le Teste Quadre, con tanto di immancabile striscione, al di sopra di loro il Gruppo Vandelli.

Bello l’inizio partita, con gli undici di Reggio che si fa fotografare proprio sotto il settore degli ultras granata. Non so se avrà influito l’effetto Mirabello, ma il tifo degli ultras reggiani mi è piaciuto parecchio: ai classici cori da me uditi la passata stagione, se ne aggiungono dei nuovi che pian piano stanno riscuotendo successo e ai cori vengono abbinati parecchi battimani e altri cori secchi che hanno un buon riscontro uditivo.

Non vengono dimenticate le rivalità principali degli ultras reggiani, cori offensivi sono indirizzati verso la tifoseria parmigiana, modenese (tra l’altro futura avversaria di campionato) e cesenate (in vista di un possibile turno di Coppa Italia contro i romagnoli) mentre, sia ad inizio che a fine partita, un pensiero viene dedicato anche agli amici diffidati.

Da segnalare anche l’ausilio di due tamburi che accompagnano il tifo, uno per gruppo: ogni tanto vanno fuori tempo nel ritmo, ma in generale il supporto di questi strumenti è davvero buono (soprattutto nella parte bassa, in zona Teste Quadre).

Sul piano visivo, i classici due bandieroni delle Teste Quadre vengono sventolati dal primo al novantesimo minuto, invece in zona Gruppo Vandelli le bandiere vengono tirate su principalmente ad inizio e fine partita.

Al fischio finale ennesimo saluto tra squadra e tifosi, questa volta con il risultato positivo per i padroni di casa che, con l’1-0 finale, avanzano al terzo turno di Coppa Italia di Serie D.
Niente da segnalare per il Lentigione, che per la cronaca, è un frazione del comune di Brescello e storicamente non porta con sé alcun gruppo al seguito di tifosi organizzati.

Francesco Passarelli