Dalla parte del torto… – Quando vent’anni fa è iniziato il nostro percorso e abbiamo dato vita a questa lunga e sfiancante battaglia contro il calcio moderno, contro la disinformazione, contro le televisioni a pagamento e -soprattutto- contro la repressione (che iniziava a crescere alla pari della monetizzazione selvaggia del calcio stesso e della moralizzazione del bel Paese), avevamo formulato varie ipotesi sul nostro futuro, la maggior parte di carattere negativo.

Allora però, pur essendo ormai privi di illusioni, non avremmo mai pensato di rimanere un giorno fuori dal Rigamonti, oltretutto non a causa di un DASPO, ma semplicemente per la volontà della propria società e per la capacità repressiva tipica del sistema italiano.

Infatti, sebbene a un certo punto fossimo stati così “sensibili” e ribelli da essere etichettati quasi “catastrofici”, nessuno avrebbe previsto un epilogo simile.

Per la verità, nessuno avrebbe previsto nemmeno che a un certo punto, per accedere a un settore di casa, sarebbe stata necessaria la tessera del tifoso.

Anche per questo crediamo che martedì con la Juventus si sia toccato il fondo, con lo spicchio di Curva Sud destinato agli ospiti senza obbligo di tessera (e questa dovrebbe essere la regola, non l’eccezione), e la parte di Curva Sud destinata ai soli tifosi bresciani possessori di tessera del tifoso!

Forse non tutti coglieranno questo enorme paradosso, ma chi è dotato di un po’ d’immaginazione, e magari bazzica gli stadi da anni, probabilmente avrà già alzato le antenne (se non addirittura le mani), anche perché oggi tocca a noi, domani chissà…

Evidentemente, i nostri timori non solo si sono concretati, ma sono stati perfino superati dalla realtà dei fatti.

L’escalation repressiva ha puntualmente confermato -purtroppo- il valore delle nostre scelte e delle nostre proteste (non a caso siamo stati fra i primi a essere colpiti da certi provvedimenti), e oggi siamo costretti a ridimensionarci ulteriormente.

Fra l’altro, già a quei tempi sapevamo che in caso di abusi estremi e sistematici nessuno -o quasi- si sarebbe fatto avanti in maniera solidale e a difesa dei nostri diritti, che alla fine dovrebbero essere quelli di tutti.

Il silenzio pressoché assoluto che però è calato sulla nostra ultima disavventura fa comunque molto male (non solo a noi, sia chiaro), ed è -per certi versi- la cosa più preoccupante e drammatica della vicenda.

Per quanto ci riguarda supera perfino la vera e propria selezione fatta -per questa partita- da società e Questura.

Un vero e proprio schiaffo alla lotta contro la discriminazione tanto decantata negli ultimi tempi da Lega e Uefa (ci si indigna -a volte anche giustamente- per gesti etichettati come razzisti, ma nessuno parla di queste violenze istituzionali).

Nessuno oltre a noi ha purtroppo preso posizione; nessuno ha provato a far riflettere riguardo a un futuro infausto e già programmato, naturalmente senza Ultras; un destino ormai segnato da tempo.

Qualcuno è riuscito perfino a giustificare la scelta di Questura e società di estrometterci da uno degli appuntamenti più importanti della stagione!

Quasi che ce lo meritassimo; una punizione ideale -evidentemente- per tutte le contestazioni e le battaglie fatte in questi mesi/anni in nome di un ideale e a difesa di una libertà -ahinoi- sempre più spuntata, e non certo per interessi economici (in questi vent’anni abbiamo rifiutato così tante proposte vantaggiose da far impallidire Re Mida).

Così, gli stessi Ultras tanto celebrati in fase di coreografia e di tifo all’italiana, saranno presto demonizzati per intero, e cancellati definitivamente (gli esempi del resto non mancano, basterebbe aprire gli occhi).

È solo questione di tempo e di opportunità, statene certi.

In ogni caso, comunque finisca questa tragicomica mattanza, la colpa sarà sempre e comunque nostra, di chi cioè segue la propria natura Ultras e si ribella ai soprusi e alle ingiustizie.

Anche per questo continueremo a sedere dalla parte del torto…

Avanti Ultras Sempre!

Eppur si muove… – Eppure è successo, e guarda caso proprio in una delle partite più sentite (da un punto di vista economico/calcistico/sportivo) della nostra storia.

Si può dire ciò che si vuole al riguardo, ma quella di martedì non era una partita qualsiasi (di certo non era “Brescia vs Juve Stabia”, quando a sostenere la squadra eravamo noi e pochi altri).

Lo si è intuito subito nei giorni precedenti la partita; lo si è capito -in particolare- nelle ore che hanno preceduto l’apertura dei cancelli.

Gente normale, sia chiaro, forse anche simpatizzante biancoblù, ma completamente diversa da quella -ad esempio- che aveva affollato il Rigamonti durante le ultime partite dello scorso campionato.

Tifosi che allora avevano trasformato lo stadio in una bolgia.

Tifosi -questi ultimi- che forse non rivedremo più, trattati a pesci in faccia e fagocitati dall’entusiasmo momentaneo di una serie A arrivata probabilmente troppo in fretta, e gestita fino ad ora malissimo, almeno da un punto di vista logistico e comunicativo.

Fortunatamente, in campo tutto ciò sparisce, e rimangono dei giocatori e un allenatore coraggiosi, ordinati e professionali, che non temono i propri tifosi, anzi, li incoraggiano a tifare Leonessa, come è giusto e come è logico.

Peccato non si possano più vedere, e soprattutto sostenere, almeno dagli spalti.

In ogni caso, comunque vada, godiamocelA… anzi: godetevelA!

Al di là del risultato… e della categoria!

24/09/2019 – Brescia 1911 vs Juventus: “Io non c’ero!”, tuttavia… – …non riusciamo a godere di tutte le figuracce fatte dalla società in queste ultime settimane; e vedere la Curva Sud mezza vuota o -peggio ancora- affollata di tifosi ospiti come col Bologna, ci fa comunque male.

Soprattutto se consideriamo che con un po’ di buona volontà da parte di tutti quel settore sarebbe stato se non pienissimo, almeno vivo e -con ogni probabilità- anche emozionante (a chi non è piaciuta la coreografia che abbiamo fatto proprio col Bologna?).

Questo sarebbe potuto accadere solo grazie al nostro tifo, alle nostre coreografie, alla nostra Mentalità.

La realtà però è un’altra; e se la Sud è rimasta mezza vuota in una partita così importante, possiamo solo immaginare come sarà durante gli incontri meno… appetibili.

La verità purtroppo è una sola: Questura e società ci vogliono il più lontano possibile dal Rigamonti.

E se questo è comprensibile da un punto di vista poliziesco/repressivo (non facciamo paura perché siamo violenti, ma perché non accettiamo abusi e ricatti, e li denunciamo pure!, che delinquenti…), non capiremo mai perché la società sta facendo tutto ciò.

Come del resto non crediamo più alle scuse e alle giustificazioni fornite in queste settimane dalla società stessa (da noi sbugiardate una a una), che ancora una volta ha mostrato tutto il suo disprezzo nei nostri confronti.

Bisogna ammettere che nemmeno la famiglia Corioni era arrivata a tanto, per questo rischiamo un giorno di rimpiangerla (naturalmente scherziamo: siamo disperati, ma non fino a questo punto!).

La cosa però che ci spiace maggiormente, al di là di come siamo trattati, riguarda la Leonessa, che quest’anno, nostro malgrado, non potremo sostenere come abbiamo fatto negli ultimi vent’anni.

Non ce ne vogliate, almeno per questo…

Avanti Brescia Sempre!

Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord

Brescia – Giovedì 26/09/2019