Si gioca domenica 9 febbraio questo derby della Učka, quello che noi italiani conosciamo come Monte Maggiore e che è la catena montuosa che segna il confine dell’Istria. Si affrontano Rijeka e Istra per la ventunesima giornata del massimo campionato croato. Sono poco meno di cinquemila i presenti allo stadio Rujevica, che deve il suo nome alla zona in cui è ubicato. Nonostante l’impianto non sia proprio grandissimo (8.279 i posti a sedere), l’atmosfera al suo interno è davvero febbrile.
I padroni di casa capitanati dalla Armada, si presentano piuttosto sobri stilisticamente. Giusto un paio di bandieroni e qualche due aste, rinforzati in seconda battuta da una sempre gradevole torciata. Esercitano la doverosa supremazia territoriale che si richiede a chi, giocando fra le mura amiche, può avvalersi di numeri maggiori, ma anche gli ospiti si presentano con un bel gruppo, per giunta offrendo un ottimo colpo d’occhio grazie alla coreografia messa in scena con una moltitudine di bandierine tricolore verdi-bianco-gialle. Con i Demoni di Pula presenti i gruppi amici della Šajete di Poreč, i Tifozi di Koper e la Barras Bravos del Lecce.
In campo, a sorpresa, l’Istra vince per la seconda volta in assoluto in casa del Rijeka ed è una delle sconfitte più pesanti perché costa la testa della classifica ai biancoblù. Sorte beffarda anche l’Hajduk nel turno successivo si fa fermare (sull’1-1) dall’Istra così da permettere subitaneamente al Rijeka di riconquistare il primo posto. Fra i due litiganti, nel frattempo s’è rifatta sotto anche la Dinamo Zagabria per un finale di campionato che si preannuncia senza meno serratissimo.
Foto di Anej Ujčič