Dopo un’attesa durata undici anni, ritorna il derby tra Rimini e Cesena. L’ultima partita si disputò nel campionato di serie B e a distanza di tanti anni, molte cose sono cambiate da ambo le sponde, oltre alla categoria.

Per cause diverse le due società hanno disputato nel frattempo anche campionati dilettantistici, il Rimini perfino in Eccellenza, mentre la squadra bianconera dopo l’esclusione dalla Serie B è riuscita a ripartire lo scorso anno dalla D grazie al titolo sportivo della Polisportiva Martorano già nota come Romagna Centro.

Il Rimini reduce dall’ultimo campionato in serie C, è riuscito a mantenere la categoria grazie alla vittoria nei playout, mentre il Cesena ha concluso la passata stagione con la vittoria annunciata del proprio girone, tornando nel calcio professionistico fra l’entusiasmo della piazza e le ambizioni della nuova società.

Situazione molto più tesa invece su sponda biancorossa, dove i rapporti tra l’attuale presidente e la tifoseria tutta sono ai minimi storici. Non che i modi di gestire e rapportarsi del patron abbiano mai riscosso troppe simpatie, con il benaugurante slogan di partenza, “Un altro calcio è possibile”, che ben presto ha lasciato il campo ad un “Romeo Neri” sempre più vuoto in barba ai propositi iniziali.

Da qualche tempo va prendendo corpo l’ipotesi di un possibile cambio al vertice a favore di un immobiliarista italo-americano sulle cui intenzioni incombono non poche perplessità, visto che già in passato aveva fatto la sua apparizione nel mondo del calcio, acquisendo il Como Calcio e poi sparendo a stretto giro perché il ritorno economico non si rivelò congruo alle sue aspettative.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso dei rapporti già pessimi tra gli ultras riminesi e il presidente Grassi, è individuabile nell’intermediario chiamato a gestire il passaggio di proprietà, inviso alla piazza per la sua vecchia appartenenza alle WSB di Cesena.

Tornando alla partita odierna, seppur si tratti solo del primo turno di coppa Italia di Serie C, si registra una buona affluenza di pubblico come non se ne vedeva da tempo, specie considerando la tanta gente ancora impegnata nel lavoro stagionale.

La partita non viene snobbata nemmeno dalla vicina Cesena, dove vengono staccati quasi 1.200 biglietti e riempiti di fatto i due spicchi di settore ospiti quasi nella loro totalità. I maggiori gruppi ultras bianconeri optano per affrontare la trasferta in scooter, scortati dalla partenza da un elicottero che per tutto il tragitto aveva il compito di segnalare alle pattuglie in strada tutte le potenziali minacce all’ordine pubblico.

Dei due settori destinati agli ospiti, uno viene occupato dai vari club bianconeri, mentre nell’altro campeggiano stendardi e pezze dei principali gruppi ultras, con in testa WSB ’81, Sconvolts e Viking. Pur non organizzando alcuna coreografia particolare, l’elevato numero di bandiere e due aste restituisce un ottimo colpo d’occhio, mentre in balaustra fa capolino lo striscione di carta “Noi vogliamo vincere”, a cui poi seguiranno
altri.

Entrambe le formazioni, finito il riscaldamento, si recano sotto i rispettivi settori a caricare e farsi caricare dal proprio pubblico, con gli sfottò che ovviamente partono già da queste primissime fasi.

In campo parte decisamente meglio la formazione ospite che, nel giro di una decina di minuti, capitalizza per ben due volte altrettanti errori della difesa e del portiere biancorosso il quale, deluso egli stesso per il fulmineo vantaggio ospite, chiede scusa ai propri tifosi.

La Curva Est giunge a questa gara priva dei gruppi organizzati, con i Red White Supporters che proprio nei giorni scorsi hanno optato per lo scioglimento, non essendoci più le condizioni e le risorse umane per proseguire, a seguito delle tantissime diffide arrivate a fine campionato scorso. Spazio dunque a chi ne ha le possibilità e la voglia, con la speranza che il tempo possa far nascere qualcosa di importante in curva senza disperdere l’eredità comunque positiva lasciata dal gruppo uscente.

Proprio sulla questione RWS fa leva uno sfottò su carta dei cesenati: “Con il caldo ci si scioglie: RED WHITE DISSOLVED!”. Gli ospiti rispolverano inoltre tutto il loro repertorio canoro, dai classici “Romagna e Sangiovese” all’immancabile “Romagna Mia” condita con una sciarpata partecipata da ambo i settori.

Anche nella Curva Est il tifo si mantiene su discreti livelli, ai rivali viene ricordato l’escamotage con il quale sono ripartiti dalla Serie D e il richiamo canoro al Martorano crea qualche evidente fastidio nella controparte.

Fra gli ospiti trova spazio un secondo striscione di incoraggiamento a Teo, mentre innumerevoli sono i battimani, così come nella curva opposta. Nella ripresa si assiste ad un certo calo sugli spalti, dove le ugole si sono spese a refrigerarsi dalla calura con qualche birra in più sacrificando in parte il sostegno canoro.

In campo il Rimini prende coraggio, nonostante il ritardo nella preparazione e i tumulti interni dell’ultimo periodo, con la spinta della curva che contribuisce a riaprire la partita grazie al goal realizzato proprio sotto la Est.

La gara però non cambia il suo abbrivio e alla fine la vittoria va alla squadra ospite, anche se la curva di casa riconosce ai suoi giocatori l’impegno, mentre logico è il saluto e l’abbraccio finale fra il Cesena e la sua tifoseria che guardano ora con fiducia al prossimo impegno contro la Vis Pesaro, terza squadra che completa il mini-girone di coppa.

Gilberto Poggi