A sei giornate dalla fine di questo campionato di serie C, nel girone B la partita tra Rimini e Fano si potrebbe tranquillamente definire come “ultima spiaggia” per entrambe. La classifica non lascia tanto spazio all’immaginazione visto che le due compagini sono relegate in ultima posizione con la formazione marchigiana che deve ancora recuperare una partita in casa contro la Fermana e potrebbe  migliorare la propria situazione in caso di vittoria.

In casa Rimini la crisi di risultati non si arresta, specialmente in trasferta, infatti la sonora sconfitta della settimana scorsa subita contro la modesta Virtus Verona è costata cara al giovane mister Martini, sollevato dalla società al pari del direttore sportivo. Ora il difficile compito di salvare la squadra biancorossa è affidato all’esperto Mister Petrone, quarto allenatore di una stagione partita egregiamente ma con il passare delle partite, con scelte tecniche sbagliate, inesperienza dirigenziale e scarsi esiti in campo, hanno prodotto il disastro attuale.

I ragazzi della Est riminese, stanchi e delusi da questa situazione, già al rientro dalla trasferta di Verona ebbero un bel confronto con la squadra al quale, nei giorni precedenti la partita odierna, fecero seguire un comunicato in cui, senza tanti giri di parole, hanno definito i propri giocatori “indegni” di indossare la maglia a scacchi. Da qui l’invito alla società di optare per la seconda maglia, in vista delle prossime partite, onde evitare di umiliare oltre i loro centenari colori.

Discorso molto simile sul fronte ospite dove però, nonostante diversi anni di campionati nei bassifondi per la squadra granata, Panthers 1977 e Ultras Fano rispondono presente e in un numero più che dignitoso.

All’ingresso delle squadre in campo è evidente la divisione tra i due gruppi ospiti, che oltre alla divisione fisica, sosterranno ognuno a proprio modo il Fano, incuranti della cacofonia dei cori che si sovrappongono tra loro.

All’ingresso dei ventidue in campo i Panthers, più numerosi e colorati, espongono numerosi due aste e bandiere con il simbolo del proprio gruppo, mentre gli Ultras Fano sventolano un paio di bandieroni. Nella Curva Est invece, viene esposto l’eloquente striscione “SOCIETÀ INDEGNA” e i ragazzi, in ossequio al già citato comunicato, invitano i propri calciatori ad indossare con rispetto ed orgoglio la maglia biancorossa. E forse per non creare ulteriore tensione, visti i nervi sempre più scoperti, la compagine di casa scende in campo proprio con la seconda maglia.

Sul terreno di gioco le emozioni sono veramente scarse, nessuna delle due squadre si vuole scoprire, fortunatamente sugli spalti la sfida si tiene su buoni livelli da ambo le sponde, con quel giusto pizzico di rivalità che oltre ai cori per i propri colori, vede levarsi anche alcuni cori di sfottò.

Nel primo tempo una bella sciarpata colora la Est, tra bandiere e due aste griffate RWS. Anche nel settore ospite, zona Ultras Fano, si esibiscono in una sciarpata, mentre i Panthers optano maggiormente per l’uso di manate.

Il secondo tempo scivola via come una stanca fotocopia del primo in campo, ed è un bene che ciò si ripeta anche sugli spalti, dove le due tifoserie si dimostrano sempre vive.

In questi secondi quarantacinque sono i Panthers a mostrare le proprie sciarpe. Nel frattempo, il triplice fischio finale consegna agli annali un inutile pareggio che tiene invariabilmente in ultima posizione le due contendenti. Contestazione inevitabile nella curva di casa, con i giocatori fatti oggetto di cori di scherno.

A cinque giornate dalla fine del campionato, la salvezza resta ancora alla portata di quella formazione, tra queste, che riuscirà a ritrovare quel po’ di grinta di acume tattico che oggi non si sono visti. Discorso inverso per le due tifoserie che invece, hanno ampiamente dimostrato di non meritare un declassamento fra i dilettanti.

All’esterno dello stadio, il pubblico di casa aspetta l’uscita dei propri giocatori per continuare la contestazione, guardato a vista da un bel numero di forze dell’ordine, mentre non si registra nessun problema nel deflusso dei tifosi ospiti.

Tommaso Giancarli