Per la decima giornata del campionato di serie C girone B, si affrontano allo stadio Romeo Neri di Rimini i biancorossi locali e la Fermana. La squadra di casa occupa una posizione di alta classifica, mentre la formazione Marchigiana galleggia leggermente più in alto della zona play out. Guidati in panchina dal romagnolo Doc Stefano Protti, che alla guida della Sammaurese si era più volte rivelato avversario scomodo per il Rimini e in virtù delle esperienze pregresse, gli ospiti sperano di uscire dalla gara odierna con un risultato positivo.

Nei giorni precedenti la partita, la tifoseria gialloblu è stata frastornata dalla terribile notizia che un ragazzo della Curva Duomo, Simone era il suo nome, è prematuramente scomparso proprio mentre era in procinto di recarsi allo stadio per la partita casalinga contro il San Donato Tavernelle. Ancora segnata da questo evento, la tifoseria ospite fa il suo ingresso nel settore dedicato a pochi minuti dal fischio d’inizio, appendendo alla balaustra le pezze che la identificano. Seppur numericamente non tantissimi, riescono a stare compatti per tutto l’arco della gara, presentandosi esteticamente colorati e belli da vedere, in barba alle alterne fortune del campo che solo attraverso un ripescaggio a discapito di Teramo e Campobasso, sono stati riammessi in C dopo la sconfitta ai play out.

Sul fronte locale il tabellino parla di oltre 3.000 persone sugli spalti, con il nuovo gruppo in Curva Est che, dopo qualche partita di rodaggio, inizia a trovare un equilibrio e raccogliere sempre più consensi e partecipazione. In balaustra svariati bandieroni sempre belli da vedere quando sventolati simultaneamente, mentre sono le manate a farla da padrona, come fra l’altro per l’opposta fazione con la quale ci si scambia anche qualche coro di sfottò, nella logica della nota legge del beduino e della storica amicizia che lega riminesi e sambenedettesi, nonché per qualche scaramuccia nei primi anni 2000.

Nel primo tempo è la squadra ospite a trovare il momentaneo vantaggio in campo, con l’autore della rete che si fa tutto il terreno di gioco di corsa per andare a festeggiare sotto il settore, seguito dai propri compagni tra cui il portiere Nardi, ex Santarcangelo e Cesena, beccato dalla tifoseria biancorossa per i suoi trascorsi e per qualche precedente; non meno euforico il tecnico Protti che da avversario dei biancorossi ha sempre qualcosa da dimostrare.

Mentre viene esposto uno striscione di benvenuto al piccolo Alessandro, a firma del gruppo fermano SMS, il Rimini trova il goal del pareggio che sul finale del primo tempo rimette tutto in discussione. Nella ripresa, con il calare della luce servono i riflettori per proseguire la gara e un bel po’ di mestiere per realizzare qualche foto decente, in virtù anche della mai amata pista d’atletica che complica la gestione del tifo, allontanandolo dal terreno di gioco, mettendolo in ombra in senso metaforico ma anche letterale per chi, come noi, ha la passione e la voglia di immortalarlo fotograficamente.

Da una disattenzione della difesa biancorossa un calcio di rigore e il conseguente vantaggio ospite, anche in questo caso con il marcatore che festeggia sotto il settore. La Curva Est capisce il momento e tira fuori l’orgoglio, cercando di coinvolgere tutto lo stadio sulle note dell’inno “Rimini Vai” e colorando poi con sciarpe e bandiere al vento la propria porzione di spalti. La formazione in campo fa sua questa testardaggine e proprio quando tutto sembrava compromesso, agguanta il pareggio in pieno recupero proprio sotto la Est, per la gioia irrefrenabile dei suoi supporter e la logica cocente delusione avversaria che già pregustavano un’importante vittoria corsara, anche se poi la gara si conclude con i meritatissimi applausi di entrambe le tifoserie.

Gilberto Poggi