Ultimo atto della stagione per la formazione biancorossa del Rimini che, tra le mura amiche, affronta la già retrocessa formazione Toscana del Montevarchi. Dopo un girone di ritorno in cui la
squadra Romagnola, guidata in panchina da mister Gaburro, non ha mai ottenuto una vittoria in casa, quella di oggi sarebbe l’occasione perfetta per congedarsi bene dal proprio pubblico.

In attesa di scoprire l’avversario che si dovrà affrontare nei playoff che valgono la Serie B, bisogna inderogabilmente mitigare l’ennesima deludente prestazione dell’ultima trasferta di Ancona, dove la sconfitta non ha fatto altro che incrinare ulteriormente il feeling di inizio stagione. Eppure a tenere banco in questo momento, sono più le vicende relative allo stadio “Romeo Neri” verso cui la Curva Est sta focalizzando le proprie attenzioni, portando avanti una protesta a suon di striscioni pungenti e che hanno come bersaglio principale l’attuale sindaco, a cui chiedono ancora una volta lo spostamento del settore a ridosso del campo di gioco, così com’era negli anni ’80. All’indomani di questa partita, in una nota ufficiale lo stesso sindaco si è detto molto risentito non tanto per i numerosi striscioni esposti all’interno dello stadio, durante la gara, tutti con citazioni cinematografiche come filo conduttore, ma per l’unico striscione appeso all’esterno della Est che si agganciava all’attualità e al Trentino, dove un runner è stato attaccato e ucciso da un orso.

Venendo al terreno di gioco, anche questa volta nessuna inversione di tendenza: al novantesimo finisce con l’ennesimo pareggio beffa contro una squadra, come detto, già ampiamente retrocessa. Sonora la razione di fischi che accompagna i calciatori negli spogliatoi, la tanto attesa reazione che l’allenatore evocava in conferenza stampa continua a latitare e questa brusca inversione di tendenza rispetto agli esordi stagionali, non può che preoccupare in vista dei playoff.

Menzione d’onore agli oltre cinquanta montevarchini arrivati a Rimini nonostante il destino già scritto. La matematica retrocessione della settimana precedente sembra aver pungolato l’orgoglio dei toscani, presentatisi nel settore loro riservato con grande entusiasmo e colore, anche in virtù di una certa rivalità tra le parti, costellata di diverse diffide alcune delle quali ancora in corso, perlomeno su sponda Riminese. Durante i novanta minuti spicca, tra i tanti cori, “Questa curva non retrocede!”. Vale un po’ lo stesso discorso dei locali, in effetti: se i ragazzi in campo avessero dimostrato la stessa tenacia di quelli sugli spalti, gli obiettivi sarebbero stati ben diversi.

Gilberto Poggi