Le prerogative per quella che si può definire la partita dell’anno tra Rimini e Ravenna ci sono tutte. Non solo per il confronto fra i padroni di casa primi del girone e gli ospiti attualmente al terzo posto, ma anche per uno dei pochi incontri stagionali con entrambe le tifoserie organizzate presenti, fra le altre cose divise da una consolidata rivalità regionale. Oltretutto la partita viene trasmessa in diretta TV su SportItalia e la società biancorossa ha optato per una serie di iniziative e agevolazioni atte ad aumentare il numero di tifosi allo stadio, invitando per esempio anche le formazioni giovanili delle società affiliate in modo da creare un bel colpo d’occhio sugli spalti.

I tifosi del Ravenna reduci da un movimentato pre-partita in casa contro il Prato qualche settimana fa, hanno avuto da parte dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive l’obbligo di acquistare il biglietto entro il giorno precedente; alla fine nel settore ospite si conteranno 150 leoni giallorossi, pronti a sostenere ed incitare la loro formazione auspicandosi di dare un dispiacere alla tifoseria locale.

Prima della partita il presidente del Rimini Rota, assieme alle istituzioni locali e al comune di Rimini, tra cui Vice Sindaca, forze dell’ordine e rappresentanti di varie associazioni hanno letto un comunicato congiunto per sensibilizzare nella giornata contro la violenza sulle donne.

All’ingresso delle due formazioni in campo nel settore ospite vengono accesi svariati fumogeni colorati giallorossi, mentre la parte centrale della Curva Est si colora con bandierine a scacchi biancorosse e uno striscione in balaustra che recita “Sei la cosa più bella che c’è”. Ovviamente tra le due tifoserie non corre da tempo buon sangue e i cori di sfottò non si fanno attendere: ad inizi anni ’90 si era instaurato addirittura un rapporto di amicizia durato per qualche anno, che vide reciproci scambi di visite specialmente in partite di cartello e derby per poi, una volta naufragato, lasciare il passo ad una rivalità che non ha mai raggiunto, ad onor del vero, un alto livello di conflittualità se si considera che entrambe hanno invece come massimo rivale locale il Cesena.

Le aspettative di assistere ad una bel confronto anche sugli spalti si sono interrotte a metà del primo tempo, quando sullo stadio si è scatenato un violento acquazzone misto a vento che ha creato un po’ di fuggi fuggi generale dagli spalti. Chi ha potuto ripararsi è stato fortunato ma la maggior parte dei ragazzini, accompagnati dai genitori presenti nel settore dei distinti e presumo molti dei quali occasionali, non avevano fatto i conti con uno stadio obsoleto e hanno preferito lasciare l’impianto anzitempo.

Anche il tifo di entrambe le curve ne ha risentito in maniera negativa, a fronte di una parte iniziale dove comunque si stava mantenendo su buoni livelli. La Curva Est è stata in certo qual modo premonitrice esponendo, nel momento di pioggia intensa, uno striscione per far capire al nuovo sindaco di Rimini la situazione in cui versa attualmente il vetusto stadio della città, se ancora non se ne fosse reso conto. Paradossalmente le tante polemiche nate propio da questa situazione hanno portato il Comune a valutare un importante intervento di copertura nel settore Distinti, ora bisogna solo vedere se effettivamente andrà mai in porto.

Nella ripresa dal settore ospite viene ricordato il compianto Vittorio Mero, mentre dalla curva di casa i cori sono a sostegno dei ragazzi colpiti da Daspo e vengono salutati gli amici giunti da Friburgo per questa gara. Per fortuna sopraggiunge un pallido sole per la gioia dei tifosi che hanno resistito sugli spalti mentre in campo, al vantaggio biancorosso nel primo tempo, il Ravenna trova il pareggio con un rocambolesco pallonetto nella ripresa, proprio sotto il settore ospite.

Al triplice fischio entrambe le squadre si portato sotto i rispettivi settori per i saluti di rito. Un pareggio che lascia invariata la classifica e ricorda al Rimini che ancora lunga è la strada per tornare nel calcio che conta.

Gilberto Poggi