Sono passati oltre due mesi dal quel Teramo- Rimini di inizio febbraio e quel caldo prepartita vissuto tra le due tifoserie all’esterno di un bar non è certo passato inosservato. Chi sperava che non ci fossero strascichi si è dovuto arrendere perché nel frattempo la questura abruzzese che ha
condotto le indagini, ha notificato 30 diffide ai riminesi proprio il giorno precedente la trasferta di Bergamo contro l’Albinoleffe. Già identificati nella città teramana, gli stessi sono stati sanzionati con divieti che vanno da uno a cinque anni, a seconda dei precedenti specifici di ognuno.

Come ampiamente riportato nell’ultima fanzine distribuita prima di Rimini-Samb, le attività dei gruppi che compongono la Curva Est sono da intendersi sospese, di conseguenza anche gli striscioni RWS e Vecchia FAB ammainati in attesa che l’ondata di repressione si ritiri e si possa ridare continuità e corpo alla vita di curva, come la si è sempre intesa, difendendone con orgoglio la città che essa rappresenta. Perché oltre alle 30 diffide di Teramo, la Est ne aveva un’altra ventina all’attivo e di fatto, l’intero zoccolo duro che componeva anima e cuore pulsante della tifoseria, si è ritrovato privato della propria passione, sostenere cioè la squadra indipendentemente che si trattasse del campionato di Eccellenza o Lega Pro.

Superate le due trasferte consecutive, Albinoleffe e Monza, dove il Rimini ha conquistato appena un punto utile ad alimentare la classifica, nell’importante partita casalinga contro la Sambenedettese, la Curva si mostra completamente spoglia dei propri colori, con la zona centrale volutamente vuota in segno di solidarietà nei confronti dei tanti fratelli sottoposti a Daspo.

Questa partita assume da sempre un valore particolare anche in virtù dei 40 anni di gemellaggio tra le due tifoserie, già degnamente festeggiato in terra marchigiana durante la partita del girone di andata. A Rimini l’evento è anticipato da una cena, la sera precedente la partita, con i ragazzi di Friburgo, a loro volta legati da amicizia con la tifoseria rossoblù. Successivamente, visto il numero elevato di sottoposti a Daspo che non avrebbero comunque potuto accedere allo stadio, tanto tra i Riminesi che fra i Sambenedettesi, un locale sul lungomare viene eletto a luogo dell’appuntamento per passare qualche ora a bere tutti assieme, con l’ulteriore presenza degli amici di Cattolica e Civitanova, fronte ex BRB.

All’esterno dello stadio i rossoblu espongono lo striscione: “Samb & Rimini eterna fratellanza in silenzio per vicinanza”. Nel settore ospite le presenze si attestano attorno alle duecento unità, fanno bella mostra le tante pezze che compongono la geografia della Curva Nord. Solo a partita iniziata il tifo marchigiano prende forma: nella zona del gruppo IRR svariate bandierine del gruppo, nel complesso tante manate e cori per la Samb, per loro stessi e per i diffidati.

In Curva Est non è ovviamente facile, i presenti cercano comunque di sopperire alle tante assenze forzate, ma una curva spoglia non è esteticamente bella da vedere, per quanto bisognerà abituarsi a questa situazione finché non matureranno tempi migliori.

Durante la partita le due tifoserie si scambiano reciproci cori di vicinanza e ovviamente sono accumunate dai cori contro le tifoserie di Ascoli e Cesena. Sul terreno di gioco è il Rimini ad aggiudicarsi l’intera posta in palio, conquistando tre punti fondamentali in ottica playout, mentre la squadra ospite è comunque sicura di un posto nei playoff.

Al triplice fischio la squadra biancorossa si porta timidamente nei pressi della Curva Est: nonostante il binomio si sia incrinato, visti i pessimi risultati, vengono comunque invitati a lottare e a non mollare fino alla fine. Anche dal settore opposto i rossoblu invitano la loro squadra a continuare a lottare, per coronare il sogno di tornare a calcare quei palcoscenici prestigiosi che da troppi anni mancano nella città marchigiana e il due aste “Disperazione gioia mia” è emblematico dei sentimenti ambivalenti verso le sorti del proprio sodalizio.

Da menzionare infine nel settore dei distinti, lo striscione con cui il “Gruppo Malatesta” ricorda Stefano, un amico prematuramente scomparso alla vigilia della partita.

Gilberto Poggi