L’ultima partita del girone di andata vede il Rimini impegnato tra le mura amiche contro la formazione Toscana del Sansepolcro.

Nei giorni precedenti a questa sfida, finalmente sul sito della società biancorossa viene ufficializzata l’attesa notizia, il ritorno cioè alla storica maglia a scacchi, finalmente consegnata dallo sponsor tecnico. Purtroppo però, l’ingresso della squadra sul terreno di gioco è avvenuto tra i fischi provenienti dalla curva est perché, contrariamente a quanto annunciato precedentemente, della maglia a scacchi non vi è traccia. A detta dei più informati, questa volta è stato l’arbitro a negare l’autorizzazione in quanto poteva creare cromaticamente confusione fra i giocatori: considerando che la squadra ospite si è presentata con una maglia a righe bianconera, chissà su quali basi si fonda questa teoria e sta di fatto che a Rimini si dovrà aspettare il girone di ritorno per sperare di rivedere finalmente in campo la propria vera maglia ufficiale.

In questa domenica di metà dicembre baciata da un bel sole, l’ottima posizione in classifica a ridosso del Fiorenzuola ha contribuito ulteriormente ad avvicinare gente agli spalti, dove il colpo d’occhio è stato irrobustito anche dalla presenza di tanti ragazzini del settore giovanile.

In curva est è presente una rappresentanza dei “Civitanovesi”, con tanto di drappo, che dopo il fallimento subito l’estate scorsa son rimasti orfani della loro amata squadra, non avendo riconosciuto la compagine ripartita dal campionato di Prima Categoria né tantomeno chi ne detiene il controllo.

Oltre ai consueti striscioni dei gruppi, i riminesi continuano a esporre quello di incoraggiamento a Luca Fanesi e, da un paio di partite, viene inoltre ricordato Federico Aldrovandi dopo le tante polemiche per la censura subita dai tifosi spallini, ai quali è stato impedito di entrare una bandiera recante il suo volto durante la trasferta in casa della Roma.

Purtroppo, a differenza dell’ultima partita giocata in casa contro il Montevarchi, il settore ospite è rimasto desolatamente vuoto, come spesso è accaduto ed accadrà quest’anno, così il tifo ha un’unica connotazione.

La Est nei 90 minuti rispolvera i soliti cavalli di battaglia, battimani al ritmo di un paio di tamburi con i quali anche ai più giovani e volenterosi viene trasmessa la vita di curva. Bandiere sempre sventolate e una sciarpata nel secondo tempo.

Solo nei minuti finali il Rimini trova il goal del vantaggio, con il marcatore che corre fin sotto la curva est per festeggiare con i propri supporter e con i compagni di squadra. Messa alle spalle quest’altra tappa, alla tifoseria romagnola non resta che proiettarsi alla super sfida di inizio gennaio, allorquando il Rimini farà visita

alla capolista Fiorenzuola: in questo momento sono queste le due formazioni che si contendono il primato della classifica e quei tre punti avranno un fortissimo valore psicologico nell’affermazione della propria leadership. Nel frattempo però, al triplice fischio finale, il rompete le righe che riporta tutti a godersi le feste di fine anno.

Gilberto Poggi