Per la terza giornata del campionato di serie D, il Rimini affronta tra le mura amiche la squadra del Tritium di Trezzo sull’Adda. Una prima nota positiva, per la gioia dei suoi tifosi, è che il Rimini si appresta a scendere in campo con la tradizionale maglia a scacchi biancorossi, dopo che alla prima giornata contro il Prato non era stato possibile. La seconda nota positiva è nel piglio giusto, seppur si tratti solo delle prime giornate di campionato, che la squadra sembra aver già trovato per affrontare nel miglior dei modi un campionato ugualmente difficile da vincere, considerando che per ritornare nel calcio professionistico non ci sono altre strade secondarie oltre la vittoria del propio girone.

A farne le spese oggi è il modesto Tritium, sconfitto con un netto 4 a 0 ed è un peccato che a questa bella vittoria abbiano assistito meno di un migliaio di tifosi biancorossi. Se dobbiamo trovare un aspetto negativo in questo buon inizio di stagione, questo può essere propio nel disinteresse generale che la città sta riservando alla propria squadra di calcio, che dopo le ultime annate negative, senza considerare tutti i problemi e le limitazioni causa Covid, è appena tornata ad una pseudo-normalità con la riapertura al pubblico e il rilancio delle proprie ambizioni.

In Curva Est viene esposto uno striscione per ricordare Luca, ragazzo prematuramente scomparso a cui gli amici più cari hanno voluto dedicare un ultimo saluto. Ma nel mese di ottobre la Est ha anche altri lutti di cui ricorre l’anniversario, in particolare quest’oggi svariati cori vengono dedicati a Paolino “Loki” e “Bolly”, due ultras di diversa
generazione ma che nel corso della loro vita hanno dato tanto alla curva in senso di presenza e appartenenza.

Non essendoci supporter nel settore ospite, il tifo è un monologo biancorosso che sospinge la squadra di casa alla agevole vittoria di cui sopra. Lo zoccolo duro incita i ragazzi in campo con cori, manate al cielo e una sciarpata sulle note di “Romagna Mia” e rispunta anche qualche due aste, elemento molto in voga negli anni passati.

Ovviamente non sono queste le partite di cartello che riescono ad attirare allo stadio quell’ampia fetta di pubblico perduto in questi ultimi burrascosi anni, ma l’importante è che la maglia a scacchi biancorossi, alla soglia del 110esimo anniversario dalla nascita del Rimini Calcio 1912, sia onorata nel migliore dei modi, magari riportandola sulla platea di un campionato professionistico e con questo, ripopolare le tribune per riconquistare le nuove generazioni di tifosi, finora costrette solo ad inghiottire bocconi amari.

Gilberto Poggi