Dopo 8 giornate dall’inizio del campionato si può già fare qualche piccola considerazione in casa riminese.

Tutte le difficoltà della scorsa stagione (con la salvezza conquistata sul campo solo dopo aver disputato e vinto i playout contro la Virtus Verona) si trascinano anche in questo campionato.
L’attuale posizione di bassa classifica fa emergere tutto il mal contento della piazza biancorossa nei confronti in primis del presidente Grassi, colpevole, dopo tutte le voci estive di una sua vendita di quote a qualche imprenditore che avrebbe potuto rilanciare la formazione biancorossa, di non aver passato il testimone.

Nel frattempo anche la squadra, allestita per un campionato tranquillo, sembra trovare tante difficoltà. La dimostrazione più tangibile arriva quest’oggi proprio in seguito alla partita contro la squadra veronese della Virtus (ripescata quest’estate), in cui al 90° sono solo gli ospiti a festeggiare, in campo e sugli spalti, dove si segnala un’esigua presenza dei Virtus VR Rude Firm.
Infatti, sembra che da quest’anno anche il pubblico di fede rossoblu sta cercando di essere presente in trasferta, nel limite delle possibilità, considerando il bacino di utenza dove di certo non sono i grandi numeri a far da padrone.

Ben diverso il clima in casa biancorossa: poco prima del triplice fischio, la parte centrale della curva opta per scendere dai gradoni e spostarsi alle vetrate che separano con il terreno di gioco per avere un confronto diretto e più deciso con tutta la squadra che, nel frattempo, sotto una sonora bordata di fischi, ci ha messo la faccia e non si è rintanata nello spogliatoio. I giocatori del Rimini si sono presi tutte le critiche del caso, promettendo più impegno e di ripartire dagli sbagli commessi.

La partita è iniziata con il minuto di silenzio per ricordare il presidente del Sassuolo, deceduto nei giorni scorsi per una grave malattia. Il Rimini quest’oggi ha finalmente potuto sfoggiare la prima maglia della squadra, quella a scacchi biancorossa tanto amata dai propri tifosi, seppur l’esordio non sia andato come si sperava.
La Curva Est, nonostante il momento non sia proprio dei più rosei ed orfana di un gruppo guida, non dimentica i propri fratelli di curva scomparsi e, con uno striscione, ricorda gli anniversari di Loki e Bolli; la memoria corre veloce ai tanti ricordi e aneddoti legati alla loro presenza costante in casa e trasferta. Ci sarebbe da scrivere un libro.

Sicuramente è stato il momento più toccante della giornata, e forse l’unica cosa da salvare. Per il resto, i risultati negativi dal campo stanno deludendo, senza contare i prossimi impegni di cartello che il Rimini dovrà affrontare, con partite molto sentite. Il pubblico riminese dovrà farsi trovare pronto, per non sfigurare davanti a tifoserie ospiti con numeri importanti per la categoria.