Smaltiti i postumi della storica finale di Coppa Italia, persa solo ai calci di rigore dopo 120 minuti di cuore e sudore, l’Atletico Mola torna in clima campionato affrontando quest’oggi in trasferta l’Ostuni, nell’ultima gara del girone d’andata nonché ultima gara del 2014.

Il Comunale, all’ingresso delle squadre in campo, appare piuttosto deserto; sulla tribuna di casa, quella coperta, sono presenti all’incirca una cinquantina di spettatori, mentre il settore destinato alla tifoseria ospite, appare ancora vuoto. Gli Ultras locali, circa una quarantina, sono posizionati nella parte sinistra; espongono l’enorme e storico striscione Brigate 1987 e diverse pezze tra le quali Nucleo Caotico 2014 e Domenico Vive. Bello anche il bandierone a scacchi giallo-blu sventolato senza sosta per tutti i novanta minuti.

Nella prima frazione offriranno un tifo costante, discreti battimani ritmati da un tamburo e cori di buona intensità. Degno di nota, il coro a ripetere “gli ostunesi rinnegati.. verranno bastonati”, a seguire il popolare “totalmente dipendente”, poi, nel finale, una bella sciarpata. Il secondo tempo è praticamente un monologo contro la repressione e il calcio moderno.  All’ingresso delle squadre in campo tutti su per il “chi non salta è celerino”, a seguire il classico “libertà per gli ultras”, accompagnato e seguito dall’applauso degli ospiti. Numerosi saranno i cori per i diffidati, tra cui il “ho preso la diffida..” sulle note del famoso “tanto non capirai”.

A metà ripresa, davvero originale, l’inno dei Vigili del Fuoco cantato a gran voce da tutti i presenti, poi nel finale il massiccio “rispettiamo chi ci rispetta”, indirizzato alla tifoseria ospite. A partita conclusa, dopo aver applaudito e festeggiato i propri beniamini per la vittoria conquistata sul campo, c’è ancora tempo per qualche coro contro “Molfetta”.

Capitolo ospiti: circa una ventina, giungono al “Comunale” con 15 minuti di ritardo, posizionandosi al centro del settore a loro riservato dietro l’unico striscione K-Tost. Il loro sostegno durerà poco più di un tempo, considerando l’esiguo numero e la stanchezza accumulata dopo la pazza finale disputata proprio due giorni prima della gara odierna. In effetti, il primo coro, sarà proprio un “grazie ragazzi” indirizzato agli undici gladiatori che per oltre 120 minuti hanno onorato e sudato la maglia biancazzurra in quel di Brindisi. A seguire tanti battimani ritmati dal tamburo e un originale “battipiede”, permesso dalla  gradinata in ferro. Nel finale della prima frazione alcuni cori pro diffidati poi il classico “Antonio Manfredi” nell’intervallo. Restano in silenzio per quasi tutta la ripresa, facendosi sentire solo dopo il gol del momentaneo pareggio e nel finale quando, dalla gradinata di casa, partono un paio di cori contro i rivali molfettesi.

Antonio Vortex