Partita di alta classifica quella che si gioca quest’oggi allo stadio “Adriatico – G. Cornacchia” tra Pescara e Bari, rispettivamente la terza e quarta in classifica. La partita diviene ancor più interessante se si considera la rivalità esistente tra due tifoserie di gran spessore nel panorama ultras nazionale.

Arrivo tre ore prima dell’inizio della gara ed ho il tempo di farmi un giro intorno allo stadio e vedere più da vicino come è cambiato (ovviamente in peggio) lo storico impianto, purtroppo “stuprato” in nome della tanto decantata sicurezza. Non vi nego che un po’ di malinconia mi sopraggiunge a vedere come è stato ridotto questo mondo, come è stato rovinato dalle istituzioni e soprattutto come il divario col passato sia diventato ormai incolmabile, tanto da farci sembrare un po’ fuori posto. Se torno indietro con la mente, ricordo come fosse ieri un Pescara-Crotone del giugno 2005 e le differenze sono tante e lampanti, hanno costruito diverse barriere come a tenerci lontano e distanziarci da questo nuovo calcio, profondamente cambiato in tutti i suoi aspetti. Da calcio popolare a calcio business il passo è stato veramente breve.

Dopo questa panoramica entro dentro lo stadio e devo dire che, al contrario della maggior parte dei nostri impianti, il colpo d’occhio è bello, sono presenti circa 12 mila spettatori. Ho anche la fortuna di vedere l’entrata sugli spalti dei tifosi pugliesi, che attaccano in balconata il grosso striscione che solitamente appendono al San Nicola.

Per evitare incidenti, il questore di Pescara in settimana ha deciso di destinare tutta la curva sud ai tifosi biancorossi e non il solito spicchietto solitamente riservato agli ospiti. La curva è abbastanza piena ed i tifosi baresi saranno quasi 2 mila, a presenziare in questa importante e delicata trasferta.

Con l’entrata delle squadre in campo, i pescaresi fanno una bella e fitta sciarpata, alzando degli stendardi e sventolando delle bandiere; il tutto dura per un buon lasso di tempo, mentre i baresi, come detto in un comunicato, fanno una bella coreografia alzando diversi cartoncini biancorossi a mo’ di sciarpata. Anche i ragazzi in tribuna fanno una piccola coreografia, sventolando diverse bandiere biancazzurre ed alzando lo striscione “E IL BIANCAZZURRO IN CIEL SVENTOLERÀ…”.

Nella prima frazione il tifo è molto continuo e lineare, con tanti battimani e mani alzate su entrambi i fronti. Sventolio continuo soprattutto nella parte bassa dove i bandieroni, sia biancazzurri che biancorossi, la faranno da padrone per gran parte del match. Verranno inoltre accese torce e fumogeni, soprattutto nella curva barese, mentre gli ultras pescaresi espongono ben due striscioni; il primo contro i baresi per presunti contatti nel passato: “SEMPLICI TIFOSI HAI PICCHIATO. DI UNA BANDIERA RACCOLTA TI SEI VANTATO… LA VERITÀ: DA NOI SEI SEMPRE SCAPPATO”, il secondo striscione è di solidarietà verso alcuni ex lavoratori dell’azienda Attiva: “IL LAVORO È UN DIRITTO… VICINI AGLI EX DIPENDENTI ATTIVA”.

Sul finire della prima frazione, gli abruzzesi effettuano un’altra bella e fitta sciarpata che dura alcuni minuti e poi le faranno roteare. Molto bello inoltre un coro cantato dai baresi, mentre si abbracciano e saltellano con le spalle rivolte al campo.

Nel secondo tempo, appena iniziato, i pescaresi alzano un altro striscione contro i baresi: “LA VOSTRA STORIA ULTRÀ… SOLO INTERNET E FALSITÀ!!!”, mentre la parte centrale del settore barese, alzerà le cinte come stessero facendo una sciarpata, cosa che ripeteranno anche in seconda battuta e risulterà persino più fitta e duratura. Per il resto cori, battimani e mani alzate non mancheranno di certo, con le due tifoserie che si scambieranno pure parecchi cori contro.

Finisce con la squadra abruzzese sotto la curva nord a festeggiare, coi propri tifosi, questa importante vittoria per 3-1 che le permette di consolidare il terzo posto in classifica. A partita ormai conclusa, nell’antistadio della curva degli ospiti la situazione è parecchio tesa, con cariche delle forze dell’ordine e l’intervento di un’ambulanza a soccorrere un tifoso ferito.

Passata un’ora dalla fine della partita e ormai calmatesi le acque, decido di prendere la via della stazione dove un pullman mi riporterà a casa, convinto che, nonostante i tempi brutti che stiamo passando e con una repressione senza precedenti, ci siano partite come Pescara-Bari che ancora riescono ad emozionare per lo spettacolo che sanno offrire le due tifoserie.

Marco Gasparri.