Che non sarà una stagione facile lo sapevamo.

Il provvedimento (punitivo) di divisione a metà delle curve dello stadio Olimpico e le dichiarazioni da parte di Prefetto e Questore riguardo le nuove misure di ordine pubblico per le partite di Roma e Lazio, non facevano presagire nulla di buono. Le lunghe file, i disagi e le provocazioni durante l’Open Day di metà agosto sono stati i campanelli di allarme che un po’ tutti ci aspettavamo e poi il caso ha voluto che la prima in casa fosse una partita come Roma Juventus.

La paranoia da lunghe file e capillari controlli da parte delle FdO hanno mosso i tifosi già dal primissimo pomeriggio. Io che di solito entro negli ultimissimi minuti decido di recarmi al primo dei due filtraggi intorno alle 17:10, dove non c’era una fila particolare, non più del solito almeno. Superata questa barriera c’era da superarne una nuova: un nuovo prefiltraggio a una ventina di metri dai tornelli dove nuovamente gli steward ti controllano abbonamento/biglietto e documento. Superati i tornelli nuovo controllo incrociato e perquisizione piuttosto blanda da parte delle FdO, in controtendenza con le ultime giornate di campionato ma anche con l’Open Day, dove eri obbligato a toglierti anche le scarpe.

Il piazzale della curva da quest’anno è diviso in due, così come la curva stessa. Qui però c’è un muro e non il cordone di steward come all’interno del settore. Fin qui nulla di particolare. La presenza di blindati e FdO all’interno non sorprende, visto che è una novità introdotta ad inizio 2015. Era tutto più o meno tranquillo, la curva colma come sempre ma in silenzio e senza le solite bandiere, per la protesta da parte degli ultras romanisti e la promessa di non tifare per tutti i 90′, cosa che avverrà se si escludono i cori contro le FdO o pro Curva Sud.

Ma a inizio partita la tensione improvvisamente sale. Negli ultimi metri della divisione, all’interno della curva, si posiziona un cordone di dirigenti e celerini, stretti tra i tifosi, assolutamente senza senso. Del resto, la presenza fisica nel settore di Curva Sud non si vedeva da almeno un paio di decenni. Questo ha provocato una reazione da parte della tifoseria tutta che ha cominciato a intonare cori contro gli stessi, mentre la partita aveva inizio, scambiata per la stampa come “una protesta spalle al campo”. No, non c’entra niente. L’obiettivo era allontanare quell’inutile avamposto. E nonostante la tensione, piuttosto forte, non c’è stato nessun lancio di oggetti o altro.

Nel frattempo sulle scale che conducono ai boccaporti di ingresso della Curva (anzi di quella metà della curva) si posizionava la celere, che saliva per dar manforte ai colleghi, e lo faceva con un atteggiamento provocatorio: battendo sugli scudi, pratica che di solito preannuncia una carica. Nonostante la tensione altissima, il nervosismo e il comportamento “poco intelligente” da parte di chi avrebbe dovuto garantire l’OP (ordine pubblico) anche in quel momento non si è registrato nessuno scontro o lancio di oggetti da parte della tifoseria. A separarli c’era soltanto l’ultima rampa di scale e una carica, o tentativo di carica, in quel momento avrebbe di sicuro fatto esplodere una situazione di per sé incandescente. Dopo alcuni motivi, urla, cori e slogan, qualcuno ha richiamato l’avamposto di poliziotti e sono usciti dalla curva riportando il tutto alla “normalità”. Perché di normale non c’è niente, meno di niente, visto che fino all’intervallo il piazzale antistante la curva era colmo di blindati ed oltre alla celere anche le squadre di pronto intervento di CC e finanza.

A me la dietrologia non piace, quindi non starò a sostenere che le FdO speravano in una reazione da parte della tifoseria ultras, augurandosi quegli incidenti che in un settore videocontrollato avrebbero portato a qualche decina di arresti e daspo. Posso solo continuare a sostenere che la divisione della curva è un provvedimento che nulla ha a che fare con l’ordine pubblico. Che il comportamento di ieri è assolutamente irresponsabile per chi vuole “una curva tranquilla e pacificata”. Che quella di ieri è stata l’ennesima dimostrazione da parte delle FdO che in quello spazio comandano loro e solo loro, con la loro presenza invasiva e il loro comportamento “insolito”. Che Roma sta vivendo una situazione anomala, con un Prefetto a cui sono stati dati pieni poteri e ha sostituito la politica nella gestione – e non – di qualsiasi situazione di conflitto, sociale o di sport e aggregazione, come ieri. Un sindaco, dunque, che a tutti gli effetti è anche un poliziotto.

E dopo 10 anni di tessere del tifoso, biglietti nominali, videocontrollo e schedature varie, tutto questo è assolutamente paradossale.

Un tifoso non occasionale.