Roma-Torino 2-1, Serie A 2013/14

Roma-Torino 2-1, Serie A 2013/14

Roma-Torino inizia con il saluto di alcune vecchie glorie giallorosse che vengono omaggiate dal pubblico, in particolar modo dalla Curva Sud con uno striscione che recita: “Chi alla Roma ha dato gloria non verrà mai dimenticato. Al centro del campo ci sono Sebino Nela, Giuseppe Giannini ed il figlio di Attilio Ferraris. A proposito dell’inserimento di quest’ultimo nella Hall of Fame romanista, mi permetto di ricordare la tutt’altro che buona accoglienza che ebbe al suo ritorno in casacca giallorossa al rientro dalla sua avventura sull’altra sponda del Tevere, quella laziale, dopo essere stato un pilastro della Roma dal 1927 al 1934. I tifosi, si sa, non hanno la memoria corta, e per questo ritengo che il suo inserimento sia quanto meno criticabile. Soprattutto in un contesto come quello romano dove, fortunatamente, i passaggi di giocatori da una parte all’altra del Tevere sono stati sempre ridotti ai minimi termini ed a dir poco contrastati dalle due tifoserie. Per questo genere di cose Roma, in linea generale, porta l’etichetta di città provinciale nell’approcciarsi al calcio, ma francamente ritengo che se questo debba essere il provincialismo, ben venga.

Roma-Torino 2-1, Serie A 2013/14

Roma-Torino 2-1, Serie A 2013/14

Tornando al saluto dei giocatori, molto belle le parole di Nela che non lasciano spazio alla retorica ricordando come la sua generazione sentiva sulle proprie spalle il peso di un popolo, quello romanista, passionale e viscerale, con un Curva che non li ha mai abbandonati neanche nelle difficoltà. Significativo poi, l’accenno ad Antonio De Falchi. In un’epoca in cui le società mettono il bavaglio ai propri tesserati e spingono affinché questi non frequentino, neanche da lontano, i propri tifosi ed il proprio contingente ultras, queste parole ricordano ancor più che il tifoso è alla base del sistema calcio.

Lo stadio va man mano riempiendosi, alla fine si conterà una buona presenza per una partita molto importante per entrambe le squadre. Da Torino giungono un’ottantina scarsa di tifosi del Toro. Un paio di bandieroni, qualche pezza dei club, ma di ultras sembra esserci davvero poco. Nonostante di tanto in tanto provino a tifare. Un colpo al cuore vedere una delle tifoserie più belle e ricche di storia del nostro paese, vivere un periodo di appannamento come questo.

Roma-Torino 2-1, Serie A 2013/14

Roma-Torino 2-1, Serie A 2013/14

Su sponda giallorossa le due curve si mostrano in ottima forma. La Sud all’ingresso in campo delle due formazioni si esibisce nell’ormai consueta fumogenata, colorata anche da qualche torcia sparsa qua e là. Uno spettacolo sempre più raro per la nostra bistrattata e grigia Serie A. Uno spettacolo che è però, in maniera bieca e ridicola, spesso contrastato da organi federali e Questure, neanche fosse il primo problema della nostra scalcinata Penisola.

Poco dopo l’inizio del match, viene esposto uno striscione in inglese all’indirizzo del presidente Pallotta. Il tema è sempre lo stesso, il nuovo stemma. Una battaglia che le due curve portano ormai avanti da un anno e mezzo ed alla quale la società non sempre prestare il minimo interesse. A conferma di quale siano le mire di questi nuovi dirigenti americani e della direzione presa ormai da qualche tempo anche dal nostro calcio, sulla scia dei peggiori esempi continentali.

Roma-Torino 2-1, Serie A 2013/14

Roma-Torino 2-1, Serie A 2013/14

Anche in Nord ad inizio gara c’è spazio per qualche torcia, oltre ai numerosi cori contro i vicini dirimpettai granata. Da segnalare inoltre, nella parte alta della curva, uno striscione contro il tecnico del Torino che recita: “Ventura Giampiero granata bianconero”, a rimarcare come ai tifosi capitolini non sia andato giù il suo modo soft di affrontare le dirette concorrenti per scudetto e Champions League, alla stregua del suo atteggiamento a dir poco esuberante dimostrato in più di un’occasione contro la Roma.

Il tifo si mantiene buono per tutto l’arco della gara, mentre in campo le due squadre si sfidano colpo su colpo, con i padroni di casa che riescono a spuntarla all’ultimo respiro. Il primo vantaggio giallorosso è siglato da Mattia Destro, che dal suo rientro sembra essere diventato un’instancabile macchina da gol. Ad inizio ripresa Ciro Immobile ristabilisce le distanze con un pregevole gol al volo di sinistro, una perla realizzata proprio sotto il settore ospiti, che manda giustamente in estasi il pubblico piemontese e lo stesso giocatore campano. Il 2-1 finale è invece opera del neo entrato Florenzi, una rete che fa letteralmente crollare lo stadio, con un’esultanza sfrenata anche da parte di Garcia.

Roma-Torino 2-1, Serie A 2013/14

Roma-Torino 2-1, Serie A 2013/14

Con il Napoli che stecca nuovamente, la Champions League è ormai ad un passo. Ritornerà la coppa dei ricchi per una città che, ahimè, sta cambiando in alcune sue componenti, preferendo la vetrina all’essere, anche nel suo tifoso medio, quel pubblico decantato da Nela prima della partita. E per arginare ciò c’è solo da sperare che gli ultras continuino a lavorare sodo come adesso, al netto di tutte le difficoltà e degli ostacoli che il calcio moderno frappone sul loro cammino.

Testo di Simone Meloni.
Foto di Cinzia LaMiaRoma
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