La terzultima giornata di Serie B decido di trascorrerla in quel di Salerno per un importante scontro salvezza tra i padroni di casa della Salernitana e il Mantova. Arrivo in città circa tre ore prima della partita e dopo aver girato qua e là per il centro, mi dirigo sul pullman che dalla stazione centrale mi porta allo stadio. Qui scambio due chiacchiere con un ragazzo che scopro avere la mia stessa passione per le tifoserie, in particolar modo segue con ammirazione quelle della Campania e fra una chiacchiera e l’altra, inevitabilmente spunta la sagoma dell’Arechi all’orizzonte.
Dopo aver superato con molta facilità i controlli, mi accingo ad assistere alla partita nei Distinti superiori centrale e noto subito che lo stadio quest’oggi è particolarmente gremito con Curva Sud e Distinti superiori sold out, infatti i dati finali registrano la presenza di poco meno di ventimila persone tra cui duecentroquaranta ospiti giunti in terra campana. Una cosa che noto e che mi piace particolarmente è l’attaccamento alla maglia che si nota in piazze calde come questa e che non scopriamo di certo oggi, ho notato che quasi tutte le persone, dal bambino piccolo al signore più anziano, hanno un vessillo granata addosso, cosa che contribuisce a restituire un ottimo colpo d’occhio.
Poco prima dell’inizio della gara entrano anche i lombardi, si compattano e si posizionano dietro diverse pezze tenute in mano dove spicca su tutte quella degli “Ultras Mantova”. Appena inizia la partita, la Curva Sud Siberiano alza sin da subito i decibel, alternando diversi cori a ripetere a quelli mantenuti per più tempo, spingendo a più non posso la squadra verso i tre punti fondamentali per il cammino finale di questo campionato, che non è stato uno dei migliori fin qui.
Per quanto concerne gli ospiti, devo ammettere che era la prima volta che li vedevo dal vivo e mi sono piaciuti particolarmente, hanno tifato anche loro in modo incessante dall’inizio alla fine, facendosi sentire spesso e volentieri nonostante tutte le difficoltà del caso, considerando anche la grande tifoseria che si sono trovati davanti.
Negli ultimi sgoccioli del primo tempo, la Salernitana passa in vantaggio con Amatucci che manda in visibilio tutto lo stadio e chiude cosi la prima frazione di gioco sul punteggio di 1-0. Durante l’intervallo colgo l’occasione per farmi un giro nel settore sottostante e ho il piacere di conoscere altre due ragazze che come me hanno la passione per il fotoreportage delle tifoserie italiane.
All’inizio del secondo tempo decido di cambiare posto e seguo la partita dal settore inferiore, alternando il mio posto inizialmente vicino la curva di casa per poi spostarmi verso gli ospiti per ammirarli da più vicino. La partita resta sullo stesso punteggio e quand’è quasi finito anche il recupero, Simy chiude la pratica con un contropiede micidiale che fissa il risultato sul 2-0 e fa esplodere di gioia i circa ventimila dell’Arechi, visto l’ottimo passo in avanti in classifica e i concomitanti risultati negativi delle altre contendenti alla zona playout.
La delusione è tanta invece per gli ospiti che, a due giornate dal termine, sono a meno un punto dalla zona rossa della classifica e devono a tutti i costi trovare punti nelle ultime due in casa contro la Carrarese e il Catanzaro, mentre per la Salernitana ci saranno due scontri importantissimi con Sampdoria al Ferraris e al Tombolato di Cittadella, dove si decreterà la classifica finale per i ragazzi allenati da Pasquale Marino. Inutile dire che non solo per quanto visto oggi, ma in quanto a storia e tradizione, Salerno avrebbe meritato di non arrivare nemmeno a questo punto.
Testo di Alessio Privato
Foto di Imma Borrelli














































