Al “Riviera delle Palme” classica sfida tra due nobili tifoserie e altrettanto nobili squadre, il Chieti 1922 e la Sambenedettese 1923, che si incontrano a cavallo del proprio centenario.

Match che rievoca sempre bei ricordi, cornici di pubblico imponenti nei primi anni ’90 e poi nei duemila con tribune stracolme e belle amicizie più che altro personali di cui ormai non sono rimasti che flebili ricordi. Quel tipo di match che comunque riconciliano con il mondo del tifo, con presenze che soprattutto dal punto di vista qualitativo, del blasone e della tradizione sono sicuramente un lusso a queste latitudini calcistiche, in queste categorie.

Sono tante le tifoserie più o meno nobili nel girone F che non riescono più a regalare presenze e continuità, non è il caso degli Adriatici e dei Teatini che nonostante la loro metà classifica dimostrano di essere, dal punto di vista ultras, delle realtà consolidate che riescono a resistere agli sbalzi d’umore del cosiddetto pubblico delle grandi occasioni. Che chiaramente quando queste occasioni sono piccole e tristi lasciano l’onere e l’onore della rappresentanza ai soli immancabili ultras. Quelli a cui non guardano mai i programmi e i progetti di fidelizzazione ma che, al netto di queste mal camuffate operazioni commerciali, sono poi quelli la cui fede più a lungo resiste.

Venendo alla cronaca, i tifosi rossoblu marchigiani, demoralizzati dall’ennesima stagione deludente e in rotta di collisione con la società, si presentano allo stadio prendendo posizione al centro della curva dietro gli striscioni “Bandaraia” e “Irriducibili”. Bello lo sventolio di bandieroni con i colori sociali, mentre dal punto di vista vocale ovviamente la situazione ambientale e l’andamento del match non aiutano. Ad ogni buon conto, per tutti i 90 minuti sono lì a supportare i propri colori con cori e battimani. Inutile dire che li abbiamo visti in giornate migliori ma sicuramente questa persistenza permetterà loro di raccogliere i frutti quando ritorneranno a spirare venti di poppa.

La presenza dei Teatini è davvero notevole, circa 250 al seguito, ben raccolti al centro della curva ospiti dietro lo striscione “Curva Volpi”. Anche nel loro caso, 90 minuti di tifo, cori potenti e ottimi battimani. Se nel primo tempo il tifo è di buona fattura, nella ripresa – grazie anche alla prestazione della squadra – cresce l’intensità con cori prolungati ai quali affiancano belle sciarpate.

La gara finisce con i neroverdi che la spuntano per 1 a 2 e vanno a far festa sotto il settore occupato dei loro tifosi, lasciando i ragazzi di San Benedetto a maledire l’ennesima stagione anonima.

Torneranno tempi migliori.

SM