Archiviata l’euforia della festa promozione di due giorni prima, il popolo rossoblù torna a riempire gli spalti del Riviera delle palme per quest’ultima gara di campionato contro i gemellati di sempre della Civitanovese.
Decido di raggiungere San Benedetto in treno e nel tragitto (non proprio breve) che separa la stazione dallo stadio, vedo tantissimi bambini con la maglietta dei propri beniamini nonostante manchino quasi tre ore all’inizio della partita.
La scelta di arrivare con largo anticipo risulta azzeccata, visto che le strade adiacenti lo stadio sono già un brulicare di gente e di vita. Sbrigata la parte burocratica, un po’ più lunga del solito, entro a bordo campo da dove il colpo d’occhio appare davvero notevole, visto che gli spalti si riempiono molto velocemente.
Oltre diecimila spettatori per un partita di serie D son numeri che farebbero invidia anche nelle categorie superiori. Dalla vicina Civitanova contribuiscono alla cornice con oltre un migliaio di persone, nonostante la posizione in classifica li veda in bilico tra la retrocessione diretta e i play- out.
Prima del fischio d’inizio entrambe le tifoserie si scambiano vari cori e striscioni per rendere onore ad uno dei gemellaggi più longevi delle Marche. I civitanovesi accolgono gli undici in campo con delle bandierine rossoblù, una coreografia semplice ma sicuramente d’impatto e ben riuscita. Offrono una grande prova d’orgoglio e di attaccamento, incitando la squadra anche quando si ritrova sotto di una rete.
La Curva Nord di casa anche quest’oggi offre una grande prova, con manate e bandiere sempre al vento. Il primo tempo termina con la loro squadra in vantaggio mentre gli ospiti, visti i risultati che arrivano dagli altri campi, per il momento risultano matematicamente retrocessi in Eccellenza. Ma se nel primo tempo la loro squadra non ha regalato emozioni, la ripresa sarà del tutto diversa: molto più caparbia e “cattiva” la prova nei secondi quarantacinque, che permette di ribaltare il risultato e riaccendere l’entusiasmo e le speranze dei tifosi in ottica salvezza.
La Curva Massimo Cioffi invece, nel secondo tempo, oltre a sostenere i propri giocatori con una meravigliosa sciarpata seguita da tutto lo stadio, dedicherà molti cori (goliardici e non) ai rivali di sempre: il prossimo campionato di C è ancora un’idea ma già la febbre del derby con gli odiati cugini di Ascoli infiamma le fantasie di tutti. Anche se molto probabilmente, in tempi di Osservatorio e nuove forme di censura, è meglio aspettare un po’ prima di fantasticare su incontri che qualcuno fa di tutto per annichilire con le loro porte chiuse o i loro mille cavilli.
La partita in campo termina infine 1-2 a favore degli ospiti, i cui tifosi – a margine della gara – caricano l’ambiente tutto in vista degli spareggi contro il Notaresco.
Riprendendo la via di casa, giunto alla stazione ferroviaria noto un cospicuo numero di forze dell’ordine a presidiare la zona. Senza alcun motivo, visto che ovviamente non succede nulla fra due tifoserie da tempo amiche.
Per il sottoscritto oggi è l’ultima partita di questo campionato che mi ha visto girovagare in vari stadi e colgo l’occasione per salutare e ringraziare non solo i vari ultras con cui ho avuto il piacere di poter scambiare alcune chiacchiere sul tifo e le sue alterne vicende, ma anche la redazione di Sport People che da diciotto anni mi dà la possibilità poter parlare di questo mondo da una prospettiva privilegiata.
Francesco Fortunato







































