Ultima giornata di campionato per quanto riguarda la Lega Pro ed essendo rimasto in zona, scelgo di andare al “Riviera delle Palme” per seguire il match di alta classifica del girone B Sambenedettese – Pordenone.

Con la nuova formula del campionato, entrata in vigore quest’anno, sono entrambe già qualificate ai playoff. I padroni di casa occupano il settimo posto, mentre gli ospiti sono terzi, per cui la partita odierna ha solo la possibilità di migliorare la classifica di entrambe, se Parma e Gubbio dovessero commettere un passo falso, oggi in casa rispettivamente contro Reggiana e Modena.

La giornata è calda e soleggiata, ma allo stadio non c’è il pubblico delle grandi occasioni per questo inedito incontro tra due squadre che si affrontano per la prima volta nella loro storia calcistica. Gli spettatori totali alla fine saranno comunque oltre tremila, seppur si notino degli spazi vuoti un po’ in tutti i vari settori dell’impianto, compresa la curva Nord. Per gli ospiti, nonostante la notevole distanza, sono presenti una quindicina di tifosi.

Con l’entrata delle squadre in campo, la curva Massimo Cioffi alza stendardi, sventola delle bandiere e accende una torcia. Nel primo tempo il tifo è continuo, soprattutto all’inizio, con un buono sventolio di bandiere e bandierine e gli ultras che accompagnano i cori con discreti battimani e mani alzate. Il tifo prosegue con qualche pausa, per cui risulterà discontinuo dopo il quarto d’ora dall’inizio, ma dopo il gol del momentaneo vantaggio la tifoseria rossoblù esulterà, accendendo una torcia, e saprà riprendersi tifando discretamente fino al gol del pareggio ospite, poi ci saranno ancora delle piccole pause.

Passando agli ospiti non c’è molto da dire, anche se a dispetto del numero cercano di farsi sentire, quando tifano, accompagnando i cori con dei battimani. Ma sinceramente la prestazione corale sarà quasi sempre intervallata da pause. Da segnalare però la bella esultanza al gol del momentaneo pareggio, siglato da Burrai su calcio di rigore.

Nella seconda frazione il loro tifo rimarrà pressoché tale, con pause e cori che si alterneranno, ma vanno comunque apprezzati per aver cercato di farsi sentire, pur essendo in pochi e non assistendo alla partita passivamente.

I padroni di casa, in questo secondo tempo, cercano di migliorare rispetto alla prima frazione. Il tifo sarà effettivamente migliore a livello d’intensità e le pause caleranno, seppur non scomparendo del tutto. Da segnalare lo striscione dei Futili Motivi, quasi subito, in apertura di gara, contro la tessera del tifoso: “CAMP. 2016/17 OBIETTIVO CENTRATO la tessera non ha funzionato!” e dopo un quarto d’ ora ne espongono un altro per il gruppo stesso con l’accensione di una torcia: “FUTILI MOTIVI… NON CACHèTECE LÙ CAZZ!!!”.

In seguito si continua a tifare con battimani e cori di una certa intensità corale per spingere la squadra alla vittoria. Saranno ripagati con il gol vincente di Mancuso che arriva a due minuti dal novantesimo e che farà esplodere lo stadio. Nei minuti di recupero effettueranno una sciarpata seppur non troppo fitta.

Al fischio finale la squadra va ad applaudire la curva e sempre il gruppo Futili Motivi esporrà uno striscione per l’ex allenatore e beniamino locale Palladini, ritenendolo l’unico da ringraziare per aver raggiunto i play off, snobbando l’attuale mister Sanderra: “PALLADINI GRAZIE PER I PLAY OFF!”. Sulla sponda opposta la scena si ripeterà identica, con i giocatori ospiti ad applaudire i propri tifosi che risponderanno con applausi e l’alzata di tre sciarpe.

Esco dallo stadio e per arrivare sulla via centrale m’imbatto nella Palazzina Azzurra, dove c’è un’interessante mostra sulla tragedia dello stadio Ballarin, avvenuta il 7 giugno 1981 e in cui persero la vita le tifose rossoblù Maria Teresa Napoleoni e Carla Bisirri. C’è un video che viene proiettato per spiegare cosa successe quel giorno, più varie sagome di cartone con sopra i ritratti delle due ragazze. Si intravede la curva della Samb il giorno della sciagura, con tanti fotogrammi attaccati alle pareti, ritagli di giornali di quel giorno e dei giorni seguenti. Scritti e poesie sulle due ragazze da far stringere il cuore e commuovere. L’entrata era libera e per le nuove generazioni sarebbe molto interessante documentarsi su una storia da tramandare ai posteri, per non dimenticare ma soprattutto per portare avanti il ricordo delle due ragazze negli anni a venire.

Marco Gasparri.