La sfida tra marchigiani, padroni del girone F di Serie D, e laziali, vale tanto per entrambi dal punto di vista sportivo ed è l’occasione per vedere le due tifoserie in grande spolvero.

La giornata è grigia a San Benedetto, chi voleva approfittare per una gita fuori porta e fare un giro sul lungomare, si è beccato pioggia e vento, che risparmieranno però i giocatori nell’arco della partita.

Poca differenza avrebbe fatto per i tifosi presenti allo stadio, il Riviera delle Palme ha, infatti, la copertura su tutti e quattro i lati ed è uno stadio veramente bello, perfettamente riconoscibile per via dei suoi piloni elicoidali in stile San Siro sui quattro angoli, e per la scritta dietro la curva nord, “Il tempio del Tifo” su sfondo orizzontale rosso blu.

Arrivo, come abitudine, con ampio anticipo per vivere il pre-partita e per godermi lo stadio che va riempiendosi ma, all’ingresso in campo, devo constatare come tutti i settori del pubblico di casa siano già per la maggior parte occupati, con le bandiere già disposte e gli striscioni srotolati. A circa trenta minuti dall’inizio entrano, nel settore a loro riservato, anche i sorani, riempiendo la parte centrale della curva ospiti e posizionandosi dietro un solo striscione dal messaggio chiaro “Ultras Liberi”.

A livello di materiale gli ospiti hanno il sopraccitato striscione, un bandierone nero con teschio bianco e una pezza, mentre i cori verranno scanditi da un tamburo. Molto colorato tutto il resto dello stadio, in particolare la tribuna di fronte alle panchine è piena di striscioni, tra i quali si riconosce l’iconico “Giullari rossoblu”, pezze e bandieroni.

Ancor prima dell’inizio del match, gli ospiti iniziano a sostenere la propria squadra già durante il riscaldamento mentre dalla parte opposta si intuiscono i movimenti di preparazione a una coreografia.

All’ingresso in campo viene srotolato, per tutta la balconata, in Curva Massimo Cioffi, uno striscione recante la scritta “Per questa città e la tua gente lotta e vinci” e dopo che le squadre si sono disposte a centrocampo per i saluti di rito, parte un conto alla rovescia che esplode nell’esposizione simultanea di cartoncini colorati rosso blu a coprire il settore. L’effetto è molto bello e l’esecuzione è magistrale. La stessa verrà mantenuta per cinque minuti, terminando con lo sventolio dei cartoncini.

Terminata la coreografia, escono in curva Nord decine di bandiere e due aste, ben distribuite su tutto il settore. Colpisce l’occhio quella che riproduce una vecchia maglia della Samb.

Nel primo tempo faccio la spola, sulla fascia, tra una curva e l’altra e riesco così ad apprezzare il tifo ospite, ben udibile fino a metà campo. I bianconeri si prodigano in una prestazione continua, alternano cori secchi a qualche ripetuto. Bella sciarpata alla mezz’ora a seguito del coro per i diffidati. Noto in balconata un bambino, sulle spalle del padre, che sventola la bandiera e sembra conoscere tutti i cori.

Il lato rossoblu risponde alle alte aspettative che mi hanno spinto fino a San Benedetto. Dal termine della coreografia e per tutta la prima frazione è un susseguirsi di cori, battimani, con il resto dello stadio che spesso segue la curva. I cori sono compatti e sono eseguiti da quasi tutto il settore, si vede che c’è affiatamento e partecipazione.

L’intervallo è l’occasione per spostarmi sotto la curva di casa, luogo dal quale assisterò alla ripresa. Scatto qualche foto alle pezze, che nel frattempo hanno sostituito lo striscione lungo esposto nel primo tempo, e guardo da vicino la disposizione dei lanciacori che, come mi ero immaginato, sono distribuiti per buona parte del settore e non solo nella parte centrale come spesso accade quando la partecipazione al tifo non abbraccia l’intero settore.

Nel secondo tempo la trama è sempre la stessa, grande partecipazione e compattezza della Massimo Cioffi, i cori alternano il supporto alla squadra a qualche coro contro Ascoli. Di particolare impatto, in quanto non si vede spesso in maniera così massiccia, è un treno in stile geyser sound, con i tamburi a scandire il tempo del battimani. A pochi minuti dal termine, infine, ci pensa una sciarpata a colorare il settore.

Dalla mia postazione non riesco a sentire i cori dei sorani, se non nell’unico momento di silenzio in cui sono riusciti ad infilarsi ottimamente. In ogni caso, per tutto il tempo si è vista una curva attiva con la bandiera nera con teschio bianco sventolante.

Nulla da registrare fino al termine della partita, al fischio finale le due squadre vanno a prendersi i reciproci tributi con un punto che accontenta molto di più gli ospiti che i padroni di casa.

Venire al Riviera delle Palme ha valso il viaggio, circa tre ore, merito di un pubblico di casa che vale almeno due categorie in più e un settore ospiti che si è fatto valere per tutti i novanta minuti e anche ben oltre il fischio finale.

Da segnalare infatti lo spettacolo offerto dai bianconeri che hanno continuato a cantare anche dopo l’uscita dal campo delle squadre, incarnando alla perfezione la mentalità che cerco nei miei viaggi in giro per gli stadi.

Testo di Nicolò Semprini
Foto di Nicolò Semprini e Francesco Fortunato