In merito alle notizie apparse in data odierna sui più noti organi di stampa genovesi, riguardanti fantomatici provvedimenti di Daspo “Willy” emessi nei confronti di nove persone legate alla tifoseria blucerchiata, vogliamo chiarire la posizione dei diretti interessati.
Innanzitutto i fatti narrati risalgono a settembre 2020 e sono oggetto di un processo in corso, pertanto non possiamo entrare nei dettagli ma evidenziamo che:
La contestazione della Procura della Repubblica di Genova parla di lesioni (senza referto medico e quindi, fino a prova contraria, prive di prognosi medica) aggravate dall’utilizzo di strumenti atti ad offendere.

NON VI E’ ALCUN RIFERIMENTO NE CONTESTAZIONE DI AGGRAVANTI LEGATE A MOTIVI DI ODIO RAZZIALE (p.e p. dall’ art. 604 ter del Codice Penale).

Inoltre, una cosa ancora più grave: come è possibile che la notizia del, ad oggi presunto, Daspo sia subdolamente trapelata e portata a conoscenza della collettività SENZA CHE NESSUNA NOTIFICA SIA STATA EFFETTUATA NEI
CONFRONTI DEI 9 SOGGETTI?
È vero che agli inizi di Dicembre 2020 vennero consegnati gli “avvisi di avvio procedimento amministrativo finalizzato all’emissione del Daspo Urbano” datati 3/12/2020, peccato però che il provvedimento vero e proprio non ha nessun valore senza essere notificato al soggetto interessato. COSA CHE DI PER SE’, IN OGGI, NON E’ AVVENUTA.

Siamo di fronte ad un atteggiamento schifoso che non mette nella condizione il soggetto di difendere la propria posizione in quanto già “giudicato a livello mediatico” sulla base di notizie imprecise e gonfiate che vengono palesemente diffuse ad arte.

Ribadiamo che negli ideali della tifoseria della Sampdoria non c’è spazio per la politica, razzismo compreso. Così è stato, così è e così sempre sarà.