Allo stadio Luigi Ferraris di Genova si gioca la diciassettesima giornata di serie A, alle ore 18, che mette di fronte la Sampdoria e la capolista Napoli. Si prospetta una domenica ricca di spunti di interessi e di emozioni non solo per la contesa sul campo ma anche perché, in questa serata, si ricordano due campioni blucerchiati come Gianluca Vialli e Siniša Mihajlovič, recenti scomparse che hanno inevitabilmente e fortemente colpito la tifoseria doriana dal punto di vista affettivo e umano.
Moltissimi gli striscioni e le bandiere per ricordare Vialli, il numero 9 di una Sampdoria (si spera non) irripetibile, che nella stagione 1990-1991 aveva portato il primo e fin qui unico nella storia del club. Determinante l’apporto sottorete di Vialli, tant’è che a fine stagione si laureò anche capocannoniere del campionato con 19 realizzazioni.
Prima dell’inizio della partita viene proiettato il ricordo di quell’impresa calcistica di Vialli alla Sampdoria ma le note musicali del video, vengono presto sovrastate dal vecchio coro a lui dedicato che si innalza potente dalla Sud: “Luca Vialli, Luca Vialli alé alé, noi ti amiamo e ti adoriamo, tu sei meglio di Pelé” a cui si accoda tutto lo stadio, e durante il quale gli avversari restano in un rispettoso silenzio.
Anche la coreografia della Sud ricorda il “Bomber, Campione e Leggenda”, mentre la Nord lo saluta: “Con le lacrime agli occhi e un sogno spezzato nel cuore, noi ti giuriamo eterno amore”. Il canonico minuto di silenzio è poi rotto da un fortissimo applauso a ricordare non solo Vialli, ma anche un’altra figura importante della storia sampdoriana come Mihajlovič, con i quali è stato protagonista sia in campo che in panchina.
Le forti emozioni vengono interrotte dal fischio d’inizio di una partita in cui si percepisce fin da subito una forte tensione, a partire dal rigore concesso nei primi minuti agli ospiti e prontamente neutralizzato dal portiere Doriano.
Nella tifoseria napoletana si registra senza dubbio l’assenza di tutte le sigle e le pezze storiche del tifo azzurro, e probabilmente anche di tanti stessi tifosi per via degli scontri avvenuti nel primissimo pomeriggio sull’autostrada A1, nei pressi della tristemente nota Badia al Pino. Immancabile la coda di polemiche e la sovraesposizione mediatica dell’accaduto con la quale, la garantista opinione pubblica riscopertasi giustizialista per l’occasione, è tornata a chiedere al legislatore di turno nuovi decreti con cui parlare alla pancia del paese. Servirebbero approcci ragionati ma molto probabilmente, alla fine toccherà accontentarsi del solito populismo.
Il Napoli in campo si porta in vantaggio al ventesimo circa con Osimhen e la tifoseria ospite si fa sentire e persino vedere, accendendo alcune torce nel settore adibito agli ospiti. La gradinata Sud non molla e con un incessante tifo cerca di spingere i suoi giocatori al pareggio che però non arriva, anzi è il Napoli a raddoppia con i tifosi della capolista che esultano per aver ricacciato indietro la rediviva Juventus, reduce da una lunga striscia di vittorie consecutive e che proprio nel prossimo turno dovrà affrontare in un vero e proprio match-verità.
Presenti in gradinata Sud assieme al gruppo principale degli Ultras Tito Cucchiaroni, gli amici veronesi e baresi con le loro pezze appese in basso, nel balconcino dietro la porta. Una giornata da pelle d’oca per i brividi d’emozione vissuti, nonostante l’avverso risultato del campo. Una giornata che inevitabilmente, seppur per eventi accorsi ad ampia distanza da Marassi, resterà scolpita anche nell’immaginario collettivo del tifo partenopeo.
Andrea Ferdani






































