Partita sempre interessante, l’amicizia tra genoani ed udinese recentemente cementata porta nuova linfa ed un pizzico di pepe ad una sfida che, classifica alla mano, non sarebbe certo il massimo. Però come spesso succede, il confronto sul terreno di gioco si basa su dei valori oggettivi, vedi punti in classifica, quella sui gradoni è di tutt’altra pasta e tralascia volutamente l’aspetto tecnico per concentrarsi sui precedenti tra le due tifoserie, i rapporti che intercorrono tra le stesse e quant’altro può sfuggire allo sportivo medio.

Ospiti che si presentano a Genova a ranghi ridotti, si nota chiaramente l’assenza di alcuni gruppi che compongono l’universo ultras bianconero e, nota a margine, sono assenti pure gli amici genoani, o almeno non ci sono drappi o bandiere che rimandano ad una loro presenza. A differenza degli anni scorsi i bianconeri si presentano meno colorati del solito: va menzionata la sciarpata ad inizio partita ma poco altro, mentre a livello di tifo una cinquantina di persone provano ad animare il settore, ma di fronte al muro blucerchiato è impresa disperata farsi sentire.

Gradinata Sud che si presenta in gran spolvero, in questo caso il colore non manca, con delle strisce che vengono aperte sia nella parte superiore che in quella inferiore. Viene ricordato con un paio di striscioni Ermanno Cristin, storico giocatore della Sampdoria degli anni ’60 – ’70 scomparso nel venerdì antecedente questa gara.

Padroni di casa che si esibiscono in un bel tifo, a dimostrazione di come la Gradinata vada ben al di là delle problematiche societarie e della posizione in classifica: il popolo doriano non si piega di fronte alle difficoltà e sfodera una bella prestazione.

La vittoria della Sampdoria porta un po’ di tranquillità nell’ambiente e la partita rimarca l’indissolubile legame che c’è tra Gradinata Sud e Sampdoria.

Foto di Alberto Cornalba