Qualificazioni ad Euro 2020, sedicesima edizione del massimo torneo continentale per nazioni che, per il suo 60esimo anniversario, vedrà la sua fase finale giocarsi non in un singolo paese, ma sarà un’edizione itinerante che si giocherà fra12 città europee, tra queste Roma che ospiterà la partita inaugurale allo stadio Olimpico.
La nazionale di San Marino ha visto sorteggiata nel proprio girone la Scozia. Nei giorni precedenti la partita, i quotidiani locali romagnoli hanno dato fondo a tutto il più classico moral panic lanciando l’anacronistico allarme hooligans in vista dell’arrivo dei 3.500 tifosi scozzesi previsti che, per qualche giorno, hanno invaso la costa riminese affollando alberghi, pub e locali della zona prima di riversarsi all’ombra del monte Titano per la partita.
Manco a dirlo, il clima s’è rivelato di assoluta festa e accoglienza, non s’è registrato nessun tipo di problema, solo simpatia e curiosità nel vederli girare sul lungomare o in centro storico vestiti con l’immancabile kilt, qualcuno con le tipiche cornamusa e quasi tutti con la maglia d’ordinanza della propria rappresentativa nazionale.
La pacifica invasione allo stadio di San Marino è stata organizzata con numerosi pullman partiti direttamente dagli hotel della riviera dove soggiornavano. Nel frattempo all’esterno dello stadio era stata allestita una “fan’s zone” in cui la “Tartan Army” ha potuto darsi convegno, rifocillarsi, bere birra, intrattenersi e intrattenere tra canti, balli e improbabili partite a pallone. È un vero piacere vivere questi eventi e immortalare con qualche scatto anche i tifosi più eccentrici e navigati, ognuno a proprio modo rappresentativo della grande passione popolare per la nazionale scozzese, che dal punto di vista strettamente calcistico ne concede invero pochi di motivi di orgoglio.
All’interno dello stadio il colpo d’occhio è altrettanto spettacolare: almeno i 3/4 dell’impianto sono invasi da questa ondata. Durante le fasi dell’inno si tocca il momento più alto di tifo ospite, molti con la mano sul cuore a cantare a squarciagola.
Relegati nel loro consueto angolo di tribuna trovano invece posto i tifosi di San Marino: questi ragazzi che hanno scelto un nome (Brigata Mai 1 gioia) emblematico del loro spirito goliardico, sono da lodare già solo per il fatto di esser presenti pur non essendo abitanti o nativi dell’antica repubblica,
alla cui formazione si sono però affezionati e la sostengono con immutata partecipazione dimostrando che l’amore per una squadra di calcio spesso trascende i confini geografici e prescinde dalle vittorie che, a queste latitudini, non si vedono praticamente mai.
La squadra ospite parte subito all’attacco e già nel giro di qualche minuto si porta in vantaggio e sugli spalti i tifosi iniziano già a fare festa al suono delle cornamuse che riecheggiano per le mura dello stadio.
Considerando che appena tre giorni prima la Scozia aveva rimediato una misera sconfitta contro il Kazakhistan, questa sera i tifosi si aspettano una prestazione degna di nota contro la modesta formazione casalinga, ma nonostante il divario tecnico solo nella ripresa trovano il goal del raddoppio che, oltre agli applausi, è stato accolto anche da qualche fischio.
Umore decisamente migliore sul fronte casalingo dove, nonostante la sconfitta, c’è la consapevolezza di aver dato tutto per non sfigurare in questa bella, festosa e corretta cornice di pubblico.
Da menzionare in chiusura un gesto che fa veramente onore ai tifosi scozzesi, i componenti del gruppo TARTAN ARMY SUNSHINE APPEAL, prima della partita hanno fatto visita ad una struttura Sammarinese che segue e aiuta ragazzi con gravi disabilità ed hanno voluto donar loro una corposa cifra (5000 sterline), in ossequio ad una tradizione tutta loro di sostenere enti o associazioni dei posti in cui si recano in trasferta con la loro nazionale. Un gesto che fa grande onore al popolo scozzese e che suona più o meno come una sonora pernacchia nella faccia dei giornalisti e dei loro allarmismi assurdi.
Gilberto Poggi