Sanga Milano-Udine 56-68, Serie A2 Basket femm. 2013/14

Sanga Milano-Udine 56-68, Serie A2 Basket femm. 2013/14

La fortuna è dalla mia: da Gorgonzola mi basta prendere una sola strada e procedere per una ventina di minuti, prima di girare direttamente per il PalaGiordani, dove ero già venuto in occasione di Urania Milano-Treviso Basket di DNB poco tempo fa.

Oggi il contesto è completamente diverso: si va avanti di due categorie ma la pallacanestro è quella femminile, più precisamente la Poule Promozione girone A della Serie A2. L’incontro al quale devo assistere è Sanga Milano-Udine, e non è un caso se sono qui. Di fatti, i ragazzi della “Gradinata Agitata”, al seguito del sodalizio meneghino, hanno notato l’articolo di Sport People proprio su Urania-Treviso, e ne hanno preso spunto per segnalare la loro esistenza, aggiungendo un appunto per andarli a trovare qualora fosse capitata l’occasione di passare da quelle parti.

L’esistenza di un gruppo al seguito del basket femminile, neanche nella massima serie, mi ha incuriosito. Qualche ricerca su internet, un po’ di meraviglia per questo mondo che non sempre si presta ad un contesto ultras ed ho cercato, complice una settimana di sosta dai campi, di abbinare al basket anche una partita di calcio non troppo lontana. Voilà, il gioco è fatto. E appena in tempo, visto che oggi è l’ultima giornata della Poule Promozione e poi si passerà ai play-off, dove Milano è già esclusa matematicamente; stesso discorso per Udine, quindi la partita di oggi non presenta nessun obiettivo di stagione in palio, ma è una mera passerella.

Sanga Milano-Udine 56-68, Serie A2 Basket femm. 2013/14

Sanga Milano-Udine 56-68, Serie A2 Basket femm. 2013/14

Personalmente, non ho praticamente mai assistito ad uno sport femminile. O meglio, è capitato una volta per sbaglio, quando allo stadio “Flaminio” di Roma vidi una manciata di minuti della Lazio femminile. Non me ne voglia nessuno, ma per me assistere ad un match sportivo deve essere sinonimo di ultras, di gradinate piene e gente urlante. E sappiamo che nel mondo dell’agonismo femminile c’è ben poca roba. Pure a livello tecnico, la questione non mi entusiasma. Mettiamo un velo pietoso sul calcio ma, dovessi scegliere uno sport femminile da seguire dal vivo, andrei sulla pallavolo o, al limite, sul tennis. Ma manca la cornice adeguata di tifo, e allora ritorniamo sempre da capo. Fortunatamente è arrivato questo Sanga-Udine a sfatare il mio tabù.

Sia la Sanga Milano che la Gradinata Agitata sono due realtà giovani. La Sanga Basket, che comprende anche attività giovanile e minibasket, è stata fondata nel 1999 e, pur tra mille difficoltà, è attualmente la rappresentante più insigne della palla a spicchi femminile nel capoluogo lombardo e, in assoluto, una delle più valide realtà regionali. Questo tenendo presente che parliamo di un mondo dove di soldi, magnati e sponsor non ne girano. La Gradinata Agitata è di recente formazione e sta cercando di ritagliarsi uno spazio in un ambiente dove le tifoserie organizzate si contano sulla punta delle dita. E, da quanto ho capito, il gruppo si muove con buoni numeri anche in trasferta.

Sanga Milano-Udine 56-68, Serie A2 Basket femm. 2013/14

Sanga Milano-Udine 56-68, Serie A2 Basket femm. 2013/14

Entro senza problemi al PalaGiordani, circa mezzora prima dell’incontro. Da qualche parte si dovrebbe fare un biglietto e ritirare l’accredito, ma non trovo niente ed entro direttamente. Sul parquet chiedo di un dirigente della Sanga per segnalargli la mia presenza e mi indicano un uomo che sta pulendo il campo da gioco, tanto per farmi capire che qua non siamo nel calcio e che chi fa da sé fa per tre. Non ci sono problemi per stare a bordo campo, e posso spostarmi dove voglio. La Gradinata Agitata, coi suoi striscioni, è già lì. Sono una quindicina di ragazzi ma manca ancora un po’ all’inizio, e probabilmente gli effettivi aumenteranno. Guardo le ragazze in campo: mi aspettavo una serie di spilungone ma, a parte poche eccezioni, le giocatrici in media sono alte intorno all’1.75, più o meno come me. Almeno non sto in soggezione. Mentre Milano ha due ragazze sopra l’1.90, la più alta di Udine è 1.85. Siamo sulla terra, insomma. Passano i minuti e, inutile dirlo, la mia curiosità generale aumenta.

Sanga Milano-Udine 56-68, Serie A2 Basket femm. 2013/14

Sanga Milano-Udine 56-68, Serie A2 Basket femm. 2013/14

Siamo al momento della presentazione delle squadre. Calcolando il valore prossimo allo zero ai fini della classifica, oggi non si arriverà neanche a 200 spettatori, su una media dichiarata stagionale di 400. La Gradinata Agitata però ha i suoi 30 effettivi, compatti e pronti a sostenere le proprie ragazze. Sono tutti molto giovani, ma non ragazzini, e in mezzo al gruppo c’è anche qualche ragazza, come è giusto che sia. Per vedere i tifosi all’opera, però, devo pazientare ancora un po’: infatti, nei primi due minuti di gioco, gli ultras espongono lo striscione “Il rispetto è dovuto a chi la squadra ha ovunque sostenuto”, rimanendo seduti e in silenzio. Il motivo lo saprò dopo, e consiste in una mano che la società avrebbe dovuto dare in termini non di soldi ma logistici ai ragazzi della Gradinata per andare a Trieste; una promessa fatta prima ma non mantenuta poi. E da qui questa breve protesta. Non voglio giudicare nessuno, soprattutto in ambienti piccoli come questo dove collaborare per crescere insieme può ancora essere considerato naturale e senza malizie alcune, ma tante esperienze di vita ultras, al giorno d’oggi, dimostrano che è meglio non chiedere niente oggi per non pagare, con interessi salatissimi, domani. E il caso degli ultras dell’Olimpia Milano è accaduto proprio a poca distanza da qui, anche se parliamo di realtà lontane anni luce fra di loro.

Sanga Milano-Udine 56-68, Serie A2 Basket femm. 2013/14

Sanga Milano-Udine 56-68, Serie A2 Basket femm. 2013/14

Passati, finalmente, i due minuti, posso vedere questo gruppo all’opera. Ed è inutile dire che mi si apre un mondo davanti. Innanzi tutto per l’allegria trascinante e naturale che la Gradinata Agitata emana, dettata dall’entusiasmo nel sostenere la propria squadra e la propria causa. I cori non smettono mai, c’è veramente tanta goliardia, niente “politically correct”, anche se in campo ci sono delle ragazze e il pubblico non dovrebbe essere quello che più gradisce le stranezze degli ultras. Ma nessun ci fa caso, anzi, tutto sembra trascorrere con divertimento e senza prendersi sul serio. Poi ci sono le ragazze idoli della curva, e da idoli a bersagli preferiti il passo è breve: ne fa le spese, tra le risatine delle compagne, Brigitta Cismasiu, una ragazzona portoghese di 191 cm di altezza che, fra l’altro, è una delle più dotate tecnicamente, almeno a mio modesto avviso. Tanti cori a parte, compreso il “Con la Cismasiu andrò”, in suo onore sventola una bandiera portoghese. In molti cori le allusioni spinte e neanche troppo velate non mancano, e la celebre rima di “palazzo” tira molto più di “cuore amore”. Francamente, non so come la gente faccia non buttarsi giù dalle risate, magari è abituata. Io a stento mi trattengo a più riprese, e poi sono qui in incognito. Mica posso influenzare il tifo! Però, su quello, veramente niente da eccepire. Forse molte basi non sono fra le più originali, ma apprezzo molto che le parole, almeno quelle, vengano variate in maniera non conforme, dando una nuova veste a cori altrimenti scontati. Le pause, a parte quelle dovute a qualche “effetto scenico”, non ci sono.

Sanga Milano-Udine 56-68, Serie A2 Basket femm. 2013/14

Sanga Milano-Udine 56-68, Serie A2 Basket femm. 2013/14

In campo c’è lotta vera e, anzi, a tratti mi sembra che i contatti tra le giocatrici siano tanti e per nulla amichevoli. Il tasso tecnico non è elevato, molti falli vengono lasciati correre dagli arbitri e, in qualche caso, gli errori sono pure sui fondamentali. Tuttavia si vede che ci si tiene all’incontro, si lotta palla su palla e si suda. Udine è avanti, Milano affannosamente cerca di stare in scia, ma non sembra la sua giornata. E infatti si va negli spogliatoi con le Friulane decisamente avanti. Le ragazze ospiti neanche tornano negli spogliatoi e restano a bordo pista. Una di loro va a giocare sotto canestro con alcuni bambini del minibasket della Sanga.

Gli ultimi due quarti sono quelli che portano squadre e tifosi alla degna conclusione della loro stagione. Mentre piovono ancora cori per la Cismasiu, la Gradinata propone tanti battimani, divertenti cori a rispondere, una originale sbandierata con cinte alzate ed il solito tifo graffiante ed irriverente. Impossibile annoiarsi. Milano non ce la fa, e Udine ipoteca con largo anticipo la partita, prima del 56-68 finale. Finisce comunque tra gli applausi di tutti, e dagli ultras si alza, comunque, lo striscione “Grazie ragazze”.

Sanga Milano-Udine 56-68, Serie A2 Basket femm. 2013/14

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Per come l’ho vista io, a questi ragazzi il risultato interessa relativamente perché, proprio come piace a me, principalmente allo stadio (o palazzetto che sia) ci si va per divertirsi, prima di tutto. E, se ci si diverte poi, in automatico, arriva tutto il resto. E non è un caso che, oggi, in due partite, non ho visto neanche un uomo in divisa: nel primo caso, a Gorgonzola con la Giana, ho trovato un catino strapieno di gente entusiasta; nel secondo, qui al palazzetto, un gruppo ultras orgoglioso di sé e, soprattutto, libero di tifare a modo proprio senza farsi mancare niente, dagli striscioni al tamburo. Le periferie del tifo sono sempre più belle, mentre il morbo della repressione e della depressione intacca le categorie e le piazze più prestigiose.

Per ragazzi e ragazze della Sanga, quindi, finisce qua. Forse è persino troppo corto questo campionato, terminato ad inizio Aprile. Le giocatrici vanno a battere cinque ai propri tifosi. Io intanto vado via. C’è ancora sole e me ne sto a maniche corte. Questo clima mi ricorda che, tra non molto, le vacanze saranno un diritto sacrosanto pure per noi di Sport People.

Testo e foto di Stefano Severi.