In questi ultimi anni, da quando il Montevarchi è salito di categoria, mi sono prefissato di presenziare almeno una volta al derby del Valdarno visto che, dai vari colleghi di Sport People che vi hanno assistito, ho sempre sentito parlarne bene di questa sfida.

San Giovanni e Montevarchi si trovano in terra aretina, nella valle del fiume Arno. Uscito dal casello autostradale “Valdarno” attraverso entrambi i paesi, percorrendo i 5 km che li separa. Montevarchi la trovo tappezzata di striscioni che invitano tutti “di là dalla Gruccia”, mentre appena passo la suddetta Gruccia, punto divisorio sulla statale fra i due centri, trovo quelli biancoazzurri che danno appuntamento a “TUTTI AL FEDINI”.

Mi reco anche io, fin da subito, allo stadio “Virgilio Fedini”, mi sarebbe piaciuto fare alcuni scatti al corteo ospite, ma visto che negli ultimi derby, per ordine pubblico il treno è sempre arrivato in ritardo, ho preferito non rischiare entrando anticipatamente, perdendomi oltretutto anche il corteo dei sangiovannesi di cui si odono cori e si vede spuntare qualche bandiera e le volute di fumo dei fumogeni: le mura che delimitano lo stadio non sono clementi e non concedono altro, fortuna che almeno uno dei due cortei riusciremo ad immortalarlo grazie al collega Sauro.

Ironia della sorte oggi arrivano tutti in orario, così i presenti prendono posto e si srotolano gli striscioni, fra i quali si percepisce presenza empolese e perugina a sostegno degli ospiti.

Com’era preventivabile le due tifoserie confezionano delle coreografie, entrambe molto suggestive ma ancor di più apprezzabili perché si intuisce la realizzazione a mano dentro chissà quale capannone o garage, in un periodo storico in cui anche la creatività ultras sta finendo sempre più spesso commissionata a qualche ditta che produce coreografie. I padroni di casa Sangiovannesi propongono un copricurva raffigurante “Vongolo”, una coreografia commemorativa per questa figura storica della tifoseria biancazzurra, completata ai lati dalle date “2004” e “2019” – quindici anni sono infatti trascorsi dalla scomparsa di Marco Sestini alias “Vongolo”, infine bandierine azzurre coprono i restanti vuoti laterali e lo striscione “SEMPRE CON NOI” completa il senso del tutto.

Gli ospiti appendono “IO NON VIVRÒ SENZA TE” al centro, contornando tale striscione con tante bandiere, da una parte rosse e dall’altra blu con qualche fumogeno colorato. Nel mentre carpisco il dialogo di due panchinari del Montevarchi: “Oggi son tanti!”, dice uno all’altro che risponde: “Però l’anno passato l’era tutta piena”. In effetti sì, a questo giro i biglietti staccati su sponda montevarchina sono al di sotto dei 500, anche se resta comunque un bel vedere per un campionato di serie D.

Fin da subito non mancano cori grondanti ostilità reciproca, con gli ospiti che calcano la mano anche contro l’Arezzo. Il primo tempo, a mio avviso, vede una migliore performance ospite: i cori e la partecipazione appaiono più amalgamati tra loro, belle le cinque bandiere sempre al vento, ottime le alzate di mano e anche vocalmente si sono sentiti bene in ogni zona del campo.

Con la ripresa la situazione si capovolge, la Gradinata Marco Sestini, forte anche del vantaggio, riesce a coinvolgere e mettere in mostra un bel zoccolo duro: la gradinata si compatta molto bene al suo interno restituendo ad ogni coro accompagnato da salti, l’effetto di un impressionante ballo di gruppo.

I salti nel settore casalingo continuano anche a fine partita, coinvolgendo anche la squadra nei festeggiamenti per la vittoria in questo derby, da cui si commiatano salutando i vicini di casa in maniera ironica. Dispiace solamente non aver visto nessuna sciarpata dalle due tifoserie sennò davvero questa domenica di tifo avrebbe rasentato la perfezione.

Da segnalare che durante la partita, nel settore ospite, sono stati esposti tre striscioni, in ordine: “BANDIERONE, BAMBINI E TRICOLORE… TUTTI GLI ANNI IL SOLITO SQUALLORE”; nel secondo tempo “MA LA GSM È QUELLA SEDUTA O SIETE QUELLI CARINI CON LA TUTA?”; infine, “NOI DA SEMPRE CONTRO OGNI REPRESSIONE… MA ALMENO PROVACI A CAPIRE UNO STRISCIONE”. Nella gradinata di casa, invece, presente per tutta la partita uno stendardo raffigurante un maiale con la maglia del Montevarchi. Non si segnalano incidenti al termine della partita.

Testo di Giovanni Padovani
Foto di Giovanni Padovani e Sauro Subbiani