01-11-2017: Sangiustese – Vastese 1-1, Serie D Girone F

Nel giorno della festa di “Tutti i Santi” si gioca questo turno infrasettimanale della decima giornata di Serie D.

Con il passaggio all’ora legale ho la fortuna di dormire un’ora in più e partire il giorno seguente con tutta la tranquillità del momento per godere del bellissimo panorama che ci accompagna fino al paese dove seguirò l’incontro odierno: Sangiustese – Vastese. Per l’occasione, in questo viaggio, avrò la compagnia della mia donna, non tanto interessata alla partita quanto ai paesi e borghi attraversati per arrivare alla nostra meta finale.

Esco a Morrovalle quando manca più di un’ora al fischio d’inizio e poco dopo l’uscita trovo il paese Villa San Filippo, dove è ubicato lo stadio in cui abitualmente e da tanti anni gioca le sue partite interne la Sangiustese di Monte San Giusto.

Tutto ad un tratto mi si accende la famosa lampadina dentro al cervello, la quale mi fa pensare che se la Sangiustese è di Monte San Giusto ci deve essere comunque uno stadio da gioco nel paese, magari storico. Così mi avventuro per il paese, di poco superiore agli ottomila abitanti, e quasi subito riesco a trovare un impianto da gioco, il “Gualtiero Toscana”, dove sulla porta d’ingresso che porta agli spogliatoi si trova la scritta Sangiustese Calcio Giovani.

Incuriosito provo a scattare qualche foto sia all’esterno che all’interno dell’impianto, avente un’unica tribuna però coperta. Dall’incuria delle panchine e dall’erba alta sul terreno di gioco penso che non ci giochi da tempo nessuna squadra né “senior” e né giovanile. Quando ci si perde in determinate cose il tempo si fa sempre tiranno, così decido di rimettermi in marcia con le mie domande irrisolte su questo campo da gioco.

Arrivando allo stadio comunale di Villa San Filippo vedo l’entrata del settore ospiti divisa con delle transenne e sul posto un paio di macchine dei carabinieri.

Una volta guadagnato l’ingresso, le mie domande sul vecchio stadio trovano risposte esaurienti nelle parole del segretario della Sangiustese. Praticamente in quello stadio ci ha giocato la prima squadra fino alla metà degli anni settanta, ma precedentemente aveva giocato su altri due impianti ormai non più visibili in quanto scomparsi. Da qualche anno anche il vecchio stadio è stato abbandonato pure dalle giovanili per passare a Villa San Filippo dove sono stati costruiti da poco un altro paio di campi per le squadre giovanili, rigorosamente in erba sintetica, stesso fondo su cui gioca la prima squadra.

Dopo aver soddisfatto la mia curiosità, lascio il segretario agli obblighi incombenti della gara ed entro sul terreno di gioco che manca un quarto d’ora dal fischio d’inizio.

Nonostante il giorno festivo ed il discreto campionato sin qui disputato dalla Sangiustese che le vale un posto a metà classifica, oggi gli spalti saranno gremiti da circa 250 tifosi, con l’immancabile presenza del manipolo di  SCONVOLTS, gruppo ultras che segue da trent’anni le sorti dei rossoblù e per l’occasione saranno accompagnati dai loro amici di Potenza Picena, con tanto di pezza al seguito.

Prima del calcio d’inizio sventolano un paio di bandierine ma la partenza sarà molto a rilento, ci metteranno un po’ prima di cantare un coro e nel proseguo il tifo sarà intervallato da pause, forse dovute allo svantaggio iniziale dopo appena dieci minuti dal fischio d’avvio. Nei restanti minuti cercano di migliorare la prestazione aiutandosi con il tamburo ed esibendosi in qualche battimani. Poco prima della mezzora si assisterà ad un miglioramento in tutte le sfaccettature del tifo, a partire da un sostegno vocale più continuo, con discreti battimani e il costante dello sventolio delle due bandierine. A quattro minuti dalla fine della prima frazione vengono premiati dal gol del pareggio di Scognamiglio che li manda in visibilio facendoli esultare in maniera prolungata.

Nel secondo tempo il tifo sarà da subito continuo trovando poi qualche pausa, seppur di minore entità rispetto al primo tempo. Non mancheranno di esibirsi in qualche battimani orchestrati egregiamente dal suono del tamburo, mentre prosegue lo sventolio delle bandierine seppur non sempre costante.

Passando agli ospiti, arrivano tutti a ridosso del fischio d’inizio, non sono tanti numericamente, pur avendo la squadra al secondo posto in classifica, ma sono belli da un punto di vista visivo con i tre bandieroni sventolati ininterrottamente per tutto l’arco dell’incontro.

Nel primo tempo partono benissimo e per circa venticinque minuti tifano praticamente sempre (finiscono un coro e ne cominciano subito un altro), poi logicamente fanno delle piccole pause, ma di poco conto, tra un coro e l’altro. Il più delle volte i cori vengono accompagnati da bei battimani di tutti i componenti della Curva D’Avalos che, trascorsi appena una decina di minuti, esultano al gol della Vastese momentaneamente in vantaggio. Il tifo è molto bello ed intenso e nemmeno il gol del pareggio, subito verso il finire del primo tempo, intaccherà la loro prestazione.

Nella ripresa i ragazzi di Vasto continuano ad incitare la squadra con discreti battimani ad accompagnare i cori, inoltre i bandieroni verranno sventolati con buona frequenza. Ci saranno delle piccolissime pause che non scalfiranno minimamente la prestazione sicuramente maiuscola dei vastesi.

Da segnalare la presenza di una bandierina con i colori sociali del Francavilla, loro gemellati, e qualche coro di solidarietà (“libertà per gli ultras”) sempre per gli stessi, che non se la stanno passando bene a causa delle diffide ricevute dopo gli incontri contro Campobasso e L’Aquila.

Dopo quattro minuti di recupero l’arbitro decreta la fine delle ostilità, mandando le squadre a salutare i propri tifosi che ricambiano con cori ed applausi a loro volta. Me ne vado con la consapevolezza di aver assistito ad un bella sfida sugli spalti e la conferma che il numero non sempre conta.

Marco Gasparri