Domenica 14 Gennaio, il Girone E del campionato di Serie D prevede l’interessante sfida tra la Sanremese e l’Albissola.

Per la prima volta la squadra ospite sarà seguita dal neonato gruppo ultras “Züeni” (che in dialetto locale dovrebbe significare “giovani”), nato solo alcuni mesi fa, e precisamente il 29 ottobre del 2017. Un gruppo giovanissimo, anche per quanto riguarda l’età anagrafica dei suoi appartenenti, ma sicuramente pieno di entusiasmo. Sono quindi curioso di vederli all’opera, anche perchè, purtroppo, accade molto di rado di poter assistere a sfide di campionato con la presenza di entrambe le tifoserie al seguito nelle zone del ponente ligure.

La Sanremese giunge a questa sfida carica di aspettative, in piena corsa per il primo posto del campionato, attualmente occupato dal Ponsacco, oggi impegnato in casa contro il Real Forte Querceta.

Gli ultras della Sanremese, come di consueto, si sistemano nella parte centrale della Gradinata Nord. Alla loro sinistra, nel settore ospiti, sono presenti una quindicina di tifosi provenienti dalla vicina Albissola.

La situazione, tra le due tifoserie, è di totale indifferenza. Almeno per il momento. Entrambe si limitano a sostenere i propri calciatori in mezzo al campo, alternando alcuni cori contro i rispettivi rivali: quelli di Albissola rivolti ai sostenitori di Finale Ligure; i matuziani si rivolgono invece agli imperiesi, lanciando però anche cori contro i tifosi del Ponsacco, con i quali è nata una forte rivalità dal campionato scorso, accentuata ancor di più quest’anno dalla lotta per il primato nel torneo.

In Gradinata Nord sventola, costantemente, l’enorme bandierone con la scritta “Classe 1904”. Nel settore destinato agli ospiti un paio di stendardi vengono esposti continuamente, mentre un altro paio di bandiere vengono sventolate di tanto in tanto. L’apporto vocale è continuo da entrambe le parti. Molto più intensi, soprattutto nel primo tempo, i tifosi di casa, che sul finire della prima frazione di gioco effettueranno pure una bella sciarpata. Diversi i battimani, in entrambi i settori.

Sul campo il primo tempo si chiude a rete inviolate, ma la percezione è quella di una leggera superiorità della squadra di casa, mentre l’Albissola resta in attesa, contenendo comunque gli attacchi degli avversari.

Il secondo tempo si apre con la notizia del doppio svantaggio del Ponsacco, che accende ulteriormente l’entusiasmo dei tifosi matuziani, che incitano i propri giocatori in mezzo al campo affinché ottengano la vittoria ed il conseguente primo posto in classifica. La manovra della Sanremese, però, risulta molto frettolosa e frenetica, e quindi poco incisiva. Ne approfitta l’Albissola che si porta quindi in vantaggio al 57° minuto, scatenando la gioia dei tifosi nel settore ospiti. Non passano neanche dieci minuti ed ecco il raddoppio della squadra ospite, tra lo stupore dei sostenitori di casa e l’ulteriore entusiasmo degli “Züeni“.

La reazione della Sanremese è comunque immediata. E immediata arriva anche la rete della squadra di casa, con un eurogol che si insacca sotto la traversa dell’estremo difensore ospite. Ma anche in questo caso passano davvero pochi istanti prima che l’Albissola segni nuovamente, al 69°, portandosi sul 3 a 1. I tifosi ospiti esultano e si avvicinano anche, quasi a mo’ di sfida, verso la ringhiera che divide il loro settore da quello della Gradinata Nord (in mezzo c’è una piccola porzione di stadio destinata a “zona cuscinetto”). Questa esultanza inaspettata (fino a quel momento le tifoserie si erano totalmente ignorate) ed il risultato negativo che sta maturando sul campo contribuiscono, ovviamente, ad accendere gli animi dei tifosi sanremesi. Alcuni di loro vorrebbero avvicinarsi a loro volta alla ringhiera divisoria, ma desistono, vista anche la presenza di un buon numero di agenti pronti a videoregistrare tutto e ad intervenire se necessario.

L’appuntamento per far comunque presente che quell’esultanza non è stata per niente gradita, però, è solo rimandato. La partita termina con il risultato di 3 a 1 per l’Albissola. I giocatori ospiti vanno a ringraziare i propri tifosi che li hanno seguiti in questa trasferta, ricevendo il meritato applauso per l’impegno profuso e per il risultato ottenuto sul campo. I calciatori della Sanremese fanno la medesima cosa con i propri tifosi, per ringraziarli per il sostegno nel corso dell’intera partita. E i tifosi matuziani, di rimando, li applaudono, intonando il coro “Serie C, Serie C”. Ma molti di loro stanno già guadagnando l’uscita, per recarsi, a passo spedito, verso la zona del settore ospiti e verso il parcheggio dove le auto dei tifosi provenienti da Albissola sono presumibilmente parcheggiate.

I tifosi ospiti però non sono ancora usciti dal settore. Le forze dell’ordine, prevedendo forse quanto sarebbe accaduto, hanno preferito bloccare l’uscita e tentare di allontanare i tifosi di casa da quella zona, per scongiurare qualsiasi tipo di contatto.

Passeranno diversi minuti, con un nutrito gruppo di agenti delle forze dell’ordine a presidio dell’ingresso del settore ospiti e altri invece impegnati a far allontanare i tifosi di casa. Un’operazione che alla fine viene portata a compimento e la polizia, una volta liberata l’area, provvede a far defluire i sostenitori ospiti, affinché possano raggiungere e le proprie auto e dirigersi verso il casello autostradale.

Terminata questa tifocronaca, mi si permetta, infine, un piccolo inciso su un episodio che esula, per certi versi, dal mondo ultras, ma che è accaduto nel corso della partita in questione. Verso i minuti finali del match, infatti, un calciatore della Sanremese è rimasto contuso dopo un violento scontro di gioco. L’arbitro ha interrotto la partita per sincerarsi delle condizioni dello stesso calciatore e ha chiesto l’immediato intervento della barella e del personale medico. Questi, però, sono praticamente colti alla sprovvista da questa richiesta, tant’è vero che la barella deve essere recuperata, di corsa, addirittura all’esterno del campo di gioco, ancora all’interno dell’ambulanza parcheggiata nella strada che costeggia lo stesso stadio e che consente ai tifosi di raggiungere la gradinata. Passano diversi minuti in attesa che il calciatore possa essere soccorso e alla fine si opta per farlo uscire sulle sue gambe, sorretto da alcuni compagni, mentre il personale preposto deve ancora tornare in campo con l’attrezzatura necessaria. Un episodio increscioso, che fortunatamente non ha avuto gravi ripercussioni o conseguenze, ma che comunque, per quanto mi riguarda, non sarebbe dovuto mai accadere. Evidentemente i gravi avvenimenti, che tutti ricordiamo, accaduti anche nei campi di calcio professionistici, non sono assolutamente serviti né da monito e né da esempio.

Daniele Caroleo.