La nascita di una qualsiasi forma di tifo organizzato è sempre una bella notizia per gli appassionati del mondo ultras ed è questa la motivazione che ci spinge ad assistere al match tra Sant’Anastasia e Gladiator. Dopo anni di assenza, infatti, a Sant’Anastasia vede la luce un nuovo gruppo che, anche se senza materiale, fa tifo in maniera continua e coordinata, girando la Campania al seguito della compagine anastasiana. I meno giovani ricorderanno sicuramente i trascorsi del Sant’Anastasia che giocava tra Serie D e C2 fino all’inizio degli anni duemila, prima di fallire e poi ripartire dalle categorie minori.

Oggi al “De Cicco”, i locali si ritrovano contrapposti ad una piazza storica come quella del Gladiator, che a sua volta sta affrontando un momento molto particolare dal punto di vista del tifo, con una divisione in atto evidente e visibile tra la Brigata Spartaco (a cui si affiancano i Black Blue Inside) e gli Ultras Gladiator ’73 di più recente formazione. I due gruppi si posizionano ai lati opposti del settore. Anche l’atteggiamento delle due sponde è diverso, infatti mentre Brigata e soci cantano regolarmente, gli Ultras Gladiator restano in silenzio con la pezza in mano, esponendo inoltre uno striscione in alto per augurare buon Natale ai diffidati.

Per quanto concerne i locali, come già evidenziato, stilisticamente hanno un approccio anonimo, senza materiale identificativo ma tifano in maniera molto convincente. Si fanno notare anche per l’accensione di fuochi d’artificio all’ingresso delle squadre in campo.

Per la cronaca, il match finisce tra primo e secondo tempo, sospeso a causa di una presunta aggressione tra calciatori di cui sarà la giustizia sportiva a dare maggiori dettagli.

Emilio Celotto