Le abbondanti pioggie cadute copiose in Romagna per tutta la settimana, avevano messo in forte dubbio il regolare svolgimento della partita tra il Santarcangelo e la Sambenedettese. Per fortuna una tregua climatica nel giorno della partita ha scongiurato un rinvio e tutto si è svolto come da copione.

Nella città Marchigiana la prevendita non ha registrato numeri particolarmente elevati, poco sopra le 150 unità è infatti la quota dei biglietti venduti per il settore ospite. Il momento di flessione della squadra rossoblù, frutto di qualche battuta d’arresto anche in casa, ha significato l’allontanamento dal primo posto in classifica, saldamente occupato dal Padova, con l’ulteriore calo dovuto in questo caso ad una trasferta che non offre particolari stimoli a livello ultras.

Anche la squadra di casa, relegata nelle ultime posizioni della classifica, nonostante i numerosi acquisti di gennaio portati dalla nuova proprietà Croata, non ha fatto registrare l’auspicato salto di qualità per tornare a credere in una salvezza tranquilla: i Clementini dovranno lottare punto su punto se non vorranno perdere il professionismo, in una piazza oltretutto molto piccola, dove non si riesce a invogliare il seguito alla squadra oltre ai soliti 3/400 spettatori medi a partita.

La nota positiva, che si sta confermando partita dopo partita, viene dallo zoccolo d’uro dei “Casualmente Ultras”, l’anima del tifo santarcangiolese che oltretutto, da qualche tempo sta presenziando con costanza anche in trasferta, seppur i numeri spesso non vadano oltre la dozzina di unità, ma resta comunque un passo in avanti nel loro percorso di crescita. All’ingresso della tribuna, i ragazzi dei CU distribuiscono anche un foglio A4 in cui cercano di sensibilizzare la gente alla loro causa, ad unirsi cioè a supporto del Santarcangelo Calcio, sia in gradinata che in trasferta; chiamarla fanzine forse è troppo, ma bisogna dare atto che ci stanno mettendo impegno: fino a poco tempo fa sarebbe stata pura utopia pensare a qualcuno che ci mettesse la faccia e anche le braccia in un’impresa del genere, fatta di passione per la squadra della loro città, una città oltretutto e come detto poco reattiva in questo senso.

Sul fronte ospite, i sambenedettesi fanno il loro ingresso a ridosso del fischio d’inizio. I gruppi rossoblù, come era logico aspettarsi, vedono al loro fianco anche i ragazzi della Curva Est Rimini, a rinsaldare un legame di storica amicizia che si protrae dagli anni ’80.

Nell’ultimo periodo, vari cambiamenti all’interno della Curva “Cioffi” hanno visto nascere nuove sigle, dai “Futili Motivi” a “Banda Raia” passando per il ritorno di “Irriducibili”, ma i fatti di Vicenza, con il ferimento in circostanze molto dubbie di un tifoso marchigiano da parte delle Forze dell’Ordine, ha portato la curva ad unirsi dietro lo slogan “Forza Luca”. Nei mesi passati non c’è stata praticamente curva in Italia (qualcuna anche nel resto d’Europa) che non abbia dedicato uno striscione di incoraggiamento a questo ragazzo e oggi anche i ragazzi di Santarcangelo hanno voluto unirsi al coro.

Quando le squadre entrano in campo, dal settore di casa viene calato un bandierone copricurva e vengono accesi dei “big flash” che creano un bel colpo d’occhio. Sicuramente un bel primo tempo da parte dei Clementini, che hanno cercato di rimanere compatti a tifare per il Santa, tra cori goliardici e di puro sostegno alla propria compagine, nonostante il vantaggio ospite giunto già nei primi minuti su calcio di rigore.

Nel settore ospite, una volta posizionate le varie pezze inizia il tifo, con il fulmineo vantaggio che porta subito un’iniezione di ulteriore entusiasmo. Visto l’orario pre-serale, durante i 90 minuti di gioco accendono anche loro numerose torce e fumogeni che creano un’atmosfera a dir poco suggestiva. Una buona prestazione sugli spalti per la navigata tifoseria rossoblù, tra bandieroni, manate e un tifo continuo
a sostegno della Samb, non dimenticando i rivali storici del Picchio i quali, vista la posizione in classifica dell’Ascoli, potrebbero dar corpo al sogno di rivivere il derby.

In campo partita molto combattuta, ma a spuntarla è stata la squadra ospite di mister Capuano, a discapito di un Cavasin poi molto polemico nei confronti della squadra Marchigiana.

Al triplice fischio, i gialloblù chiamano ugualmente sotto il settore i propri giocatori per i saluti di rito. Fanno festa per l’importante vittoria invece i giocatori della Samba, a centro campo in un abbraccio collettivo rimanendo a una certa distanza quando vengono chiamati dai tifosi, suscitando forse un po’ di delusione tra i presenti, che avrebbero meritato almeno un ringraziamento per i km e il tifo sobbarcatisi.

Gilberto Poggi