Con i campionati regolamentari ormai finiti, si inizia la serie di spareggi, playoff, playout e poule scudetto che decreteranno gli ultimi verdetti della stagione 2016/17.

Il mio interesse personale va su uno spareggio per accedere ai play out della serie D, più specificatamente del girone I: Sarnese – Castrovillari. Sono curioso di vedere all’opera la tifoseria calabrese che, oltretutto, incontro per la prima volta assoluta. Ricordo i rossoneri della provincia di Cosenza come una tifoseria passionale e calorosa, con un passato importante e con la squadra che nei primi anni novanta calcava i palcoscenici della C2, così come ricordo il gruppo portante degli Ultras Castro, sempre al seguito e, seppur non in tanti, abbastanza costanti.

Dall’altra parte i campani della Sarnese appaiati allo stesso posto finale in classifica, il terz’ultimo, con 32 punti. In teoria le retrocesse sarebbero Due Torri, esclusa dal campionato, e Sersale, ma con la Sancataldese quint’ultima a 42 punti, e distante 10, si rende necessaria una terza retrocessione diretta, come da regolamento. La vincente dell’incontro odierno andrà ad effettuare il play out con il Roccella quart’ultima, in gara unica in casa di quest’ultima, meglio classificata nella stagione regolare. Il campo neutro scelto dagli organi competenti per questo spareggio è il glorioso Alfredo Viviani di Potenza, distante 130 km da Sarno e 159 km da Castrovillari.

Arrivo in terra lucana verso l’ora di pranzo e cerco di essere in zona stadio quasi subito per rendermi conto del potenziale delle due tifoserie. L’orario presto m’induce a dare un’occhiata nelle zone limitrofe e l’occhio va a finire sulle molteplici scritte fatte dai gruppi locali.

Il calcio d’inizio è fissato alle 16 e quando manca meno di un’ora decido che forse è il caso di avvicinarmi al botteghino in caso di eventuali problemi. L’organizzazione è tutta nelle mani del Potenza Calcio e quindi, indirettamente, dei suoi validi collaboratori che senza troppi problemi mi fanno entrare, mettendomi in condizioni ottimali per seguire la partita a bordo campo e poter scattare.

Le tribune dello stadio saranno così divise: tribuna scoperta per i tifosi del Castrovillari, tribuna coperta lato sinistro sostenitori della Sarnese, mentre la curva ed il settore ospiti rimarranno chiusi al pubblico delle due squadre.

I sarnesi saranno quantificabili in una cinquantina di unità, con dieci ultras al seguito, provvisti di un grosso bandierone, mentre i rossoneri si presenteranno in circa 200-250 tifosi e per un paese di poco superiore ai ventimila abitanti è un gran potenziale. Il grosso degli ultras entra tutto insieme e va a sistemarsi in fondo alla tribuna rispetto all’entrata, mentre il gruppetto degli UC 11 Castrovillari segue la partita più defilato e staccato rispetto agli altri.

Già dal prepartita i rossoneri, forti del numero, fanno la voce grossa iniziando a cantare e facendosi sentire molto, oltre che vedere con stendardi alzati e bandiere sventolate. Le squadre entrano nel rettangolo verde e mentre i sarnesi sventolano il bel bandierone, i calabresi alzano vari stendardi e sventolano qualche bandiera.

Nel primo tempo gli ultras del Castrovillari sono un rullo compressore e cantano ininterrottamente accompagnando, il più delle volte, i cori con potenti battimani e facendo intravedere delle bandierine, non molte a dire il vero, che vengono agitate costantemente. Alla mezz’ora regalano una bella e fitta sciarpata a rendere il tutto più completo. Seppur i due gruppi vadano per conto proprio a livello di cori, si riescono a distinguere abbastanza bene.

Passando ai campani, in netta minoranza, fanno quel che possono per incitare la squadra. I cori, seppur non continui, vengono accompagnati di tanto in tanto dallo sventolio del bandierone e nonostante l’evidente gap provano lo stesso ad incitare la squadra, facendosi vedere anche con dei piccoli battimani.

Nel secondo tempo il popolo rossonero espone la vicinanza alla squadra alzando 4 mini bandieroni di altrettanti gruppi ultras al seguito, con il gruppetto in minoranza che si esibirà allo stesso tempo in una mini sciarpata.

Al minuto 23 il Castrovillari, per la gioia del proprio popolo, passa in vantaggio, facendolo esultare a dismisura e con il marcatore che andrà ad esultare con tutta la squadra sotto di essi, arrampicandosi alla ringhiera per poter condividere la gioia insieme ai propri sostenitori. Poi il tifo prosegue bene, tra sciarpate del gruppo meno numeroso e battimani prorompenti dell’altro. I sarnesi invece, incuranti del livello numerico, cercano di fare meglio della prima frazione e si vede che tifano maggiormente seppur ovviamente in maniera discontinua, con le pause che inevitabilmente si fanno notare. Per loro battimani che accompagnano i cori e bandierone che sventola anch’esso con più continuità rispetto al primo tempo.

Quando la retrocessione diretta sembra cosa fatta, al novantaduesimo, su una mischia furibonda, il giocatore Talia trova il gol del pareggio, facendo esultare il drappello di sostenitori al seguito e sprofondare nello sconforto i tifosi avversari.

Nei tempi supplementari il tifo calerà su entrambi i lati, un po’ per il gran caldo ed un po’ per la tensione nervosa che incomincia ad attanagliare entrambe le sponde. Si va così alla lotteria dei calci di rigore dove non c’è praticamente storia: su tre rigori calciati, i granata ne segnano tre, i calabresi nessuno!

Nonostante la retrocessione, i sostenitori del Castrovillari cantano per la squadra e si esibiscono in una bella e duratura sciarpata con i giocatori fermi ed immobili ad ammirarli… almeno sugli spalti son risultati vincenti. Dalla parte opposta invece c’è qualche piccolo battibecco tra la tifoseria e dei giocatori della stessa squadra, nonostante si siano guadagnati il playout salvezza contro il Roccella domenica prossima.

Sono rimasto piacevolmente colpito dalla tifoseria calabrese, non solo per il tifo ma anche per il materiale, fa sempre infatti piacere vedere stendardi e striscioni immutati nel corso degli anni. Purtroppo per loro si prospetta un altro anno nell’inferno dell’Eccellenza regionale, da parte mia l’augurio di una pronta risalita perché meritano ampiamente la categoria.

Il sole lentamente scende e fa spazio alla notte imminente, per me più tardi ci sarà un pullman che mi porterà a casa.

Marco Gasparri.