Torno a distanza di due o tre anni a Sarno, ma anche questa volta la mia discesa ha un sapore del tutto particolare in quanto seguirò questo Sarnese – Cerignola insieme a Massimo di Benevento, che bene o male noi tutti partitellari conosciamo.

Mi sembra che proprio in sua compagnia ci ero già stato l’ultima volta, sempre facendo il viaggio insieme in circumvesuviana dalla stazione di Napoli Centrale.

La fermata di Sarno è l’ultima della linea Napoli – Ottaviano – Sarno; devo dire che il servizio è stato sempre buono, a detta di che ne dicano i campani del posto (evidentemente sono fortunato…).

Una volta scesi ci incamminiamo a piedi per circa un chilometro e mezzo, tanta è la distanza che ci separa dallo stadio “Felice Squitieri”; una volta girato a sinistra, si apre dinanzi a noi una strada lunga la quale ci porterà direttamente allo stadio, più precisamente tra il settore ospiti e la tribuna laterale scoperta dei padroni di casa, il più delle volte chiusa al pubblico.

Fuori dall’impianto, visto che siamo in anticipo, riusciamo a farci un giro veloce ed a vedere le scritte ed il bel murales “Ultras Sarno” fuori dal settore ospiti. Spostandoci invece all’entrata della tribuna scopriamo un altro bel murales, con la scritta “Ultras Marconi Sarno 03”, gruppo ormai non più attivo, come dimostrato anche nella sfida odierna.

Ma andiamo piano e con ordine: una volta entrati, mi accorgo subito dei cambiamenti strutturali avvenuti nella tribuna centrale occupata stabilmente dai locali, con la copertura del settore e con quei maledetti seggiolini colorati che tanto stanno andando di moda nei moderni stadi costruiti di recente.

La tribuna dei padroni di casa è occupata da circa duecento spettatori, di cui una decina ultras sistemati ad un lato della tribuna con l’unica pezza esposta: “Scorbutic Boys Sarno”.

Dall’altra parte invece, nel settore ospiti, ci sono circa un centinaio di spettatori di cui una quarantina ultras che vanno a sistemarsi nella parte centrale del settore dietro le tre pezze attaccate alla vetrata.

Sinceramente da loro mi aspettavo una presenza più numerosa; è vero che la squadra in campionato non è partita benissimo, ma basta leggere i nomi dei giocatori sulla distinta per rendersi conto che è stata costruita per puntare alla promozione. Avere due – tre nomi importanti addirittura in panchina è un lusso per la categoria, anche pensando alla Sarnese (praticamente l’opposto e sistemata in campo con tanti giovani, alcuni direttamente del posto).

Parlando dei padroni di casa c’è poco o nulla da raccontare. Durante la partita si limitano a guardare il gioco senza effettuare nessun coro. Anzi, sarà la tribuna a contraddistinguersi per qualche urlo fuori dalle righe ma soprattutto per l’esultanza al gol dell’incredulo e momentaneo pareggio, siglato al trentaquattresimo su calcio di rigore da Langella.

Passando al fronte ospite, come detto, mi aspettavo qualcosa sul piano numerico e forse anche su quello coreografico, visto che hanno solo una bandiera con sopra scritto “Diffidati Presenti”, la quale peraltro viene sventolata in maniera abbastanza continua con pochissime pause.

Nel primo tempo comunque bisogna riconoscergli il merito di tifare costantemente, effettuando un buon numero di battimani. I cori spaziano su vari temi, dai quelli per la squadra a quelli per la città e, sul finire della prima frazione, per i diffidati.

Nel secondo tempo i pugliesi, dopo appena quattro minuti, passano in vantaggio, facendo leva sul miglior tasso tecnico e facendo esultare i loro sostenitori, che cercano di sopperire la mancanza di colore andando ad accendere una torcia.

Da segnalare subito dopo il gol l’esposizione di uno striscione per Donato: “Donato tieni duro”. Poi continuano a tifare sempre molto intensamente. Accendono un’altra torcia dopo pochi minuti.

Nel frattempo la squadra spinge ed attacca molto intensamente, anche grazie ai cambi ed alla panchina con nomi forti.

Pure gli ultras pugliesi capiscono e cercano di spingere cantando cori con maggior intensità ed effettuando un numero crescente di battimani, eseguiti praticamente da tutto il nucleo centrale.

A dieci minuti dalla fine è proprio bomber Siclari, entrato da appena due minuti, a mettere in cassaforte i tre preziosi punti.

Al fischio finale festeggiano cantando e saltando insieme ai giocatori sotto al settore ed inoltre accendono la terza torcia della giornata.

In ultimo, ci sono da segnalare i cori per i mai dimenticati diffidati.

Con questi tre punti il Cerignola sale fino al quinto posto in classifica in sole sei gare…ma il campionato è lungo e tutto può ancora succedere.

Marco Gasparri